DA AARHUS A MOUNT SHARP SULLE ALI DI EOLO

Increspature marziane nel tunnel del vento

Un team guidato dall’Università Ben-Gurion (Israele), del quale fanno parte anche Simone Silvestro e Gabriele Franzese dell’Inaf di Napoli, ha messo a punto – e verificato sperimentalmente – una nuova teoria in grado di spiegare l’origine e la conformazione delle increspature di sabbia che s’incontrano sulla superficie di Marte e, in alcuni casi, anche sulla Terra. Lo studio su Nature Geoscience

COME NELLE SCIE DI CONDENSAZIONE DEGLI AEREI

Con l’instabilità di Crow un’esplosione di stile

Per anni si è cercato di comprendere l’origine e la distribuzione degli agglomerati lungo l’anello equatoriale della supernova Sn 1987A. La settimana scorsa un gruppo di scienziati dell’Università del Michigan ha pubblicato su Physical Review Letters un articolo dove si spiega come sia possibile la formazione di questa struttura a “collana di perle” a causa dell’interazione tra i vortici formati dal gas in rotazione

CON UNO STRUMENTO PROGETTATO E GESTITO DA STUDENTI

La fascia di Kuiper è molto più vasta del previsto

Misure di polvere interplanetaria realizzate da uno degli strumenti a bordo della sonda New Horizons, che da diversi anni esplora i meandri della fascia di Kuiper, sembrano indicare che questa regione ai confini del Sistema solare sia molto più estesa di quanto predetto dai modelli correnti

LE OSCILLAZIONI QUASI PERIODICHE A 67 HZ DI GRS 1915+105

Massa e spin d’un buco nero nella sua variabilità

Come derivare massa e momento angolare intrinseco di un buco nero avvalendosi di informazioni sulla variabilità della sua emissione X e del modello di precessione relativistica? È il problema di cui si è occupato l’astrofisico Tomaso Belloni, venuto a mancare nell’agosto 2023, nel suo ultimo articolo scientifico, scritto insieme a Sara Elisa Motta dell’Inaf di Brera e ora in corso di pubblicazione su Astronomy & Astrophysics

LO STUDIO È PUBBLICATO SU PLANETARY AND SPACE SCIENCE

Titano, un banco di prova per capire il metano

Novantasette nuove righe di assorbimento nella luce visibile per il “codice a barre” della molecola di metano, che contribuiscono a completare la sua impronta digitale. È quanto ha rilevato un team di astronomi guidati dall’Università di Lisbona nell’atmosfera di Titano, la più grande delle lune di Saturno. Lo studio aiuterà gli scienziati a individuare la molecola nell’atmosfera dei mondi oltre il Sistema solare

FRA DIECI ANNI L’ARRIVO SULLA TERRA DI MEZZO CHILO DI MATERIALE

Aspettando Marte: c’è un italiano nel team

I campioni raccolti su Marte dalla missione Mars Sample Return giungeranno nel 2033 sul nostro pianeta, dove saranno sottoposti ad analisi chimiche e biologiche per determinarne la composizione, la storia geologica e l’eventuale presenza di vita. Marco Ferrari dell’Inaf di Roma fa parte del team che sta progettando un ambiente sicuro e funzionale per lo studio di questi tesori alieni

ACETALDEIDE, ETANOLO, FORMIATO DI METILE E ACIDO ACETICO

Ingredienti della vita nei ghiacci delle protostelle

Lo strumento Miri del telescopio spaziale Webb ha rilevato, per la prima volta, molecole organiche complesse sotto forma di ghiaccio in due dischi protoplanetari in formazione. Alcune di queste erano già state viste in fase gassosa, ma averle trovate allo stato solido fornisce nuovi spunti per comprendere l’origine della vita sulla Terra. Ne parliamo con uno degli autori dello studio, Alessio Caratti o Garatti, dell’Inaf di Capodimonte