RAGAZZONI (INAF): «LAVORARE PER RAGGIUNGERE UNA SOGLIA ACCETTABILE»

Servono regole sulle grandi costellazioni di satelliti

Il neopresidente dell'Inaf, Roberto Ragazzoni, nel corso della Conferenza degli addetti scientifici, spaziali e agricoli in corso in questi giorni a Torino, ha sottolineato l’importanza di regolare le costellazioni satellitari in quanto «c’è un grande spazio per la tecnologia italiana al servizio dell’astronomia e si deve riuscire a lavorare perché l’osservazione del cielo non sia disturbata da questa nuova manifestazione della space economy»

     23/04/2024

Il presidente dell’Inaf Roberto Ragazzoni (in piedi a sinistra) durante il suo intervento a Torino alla Conferenza degli addetti scientifici, spaziali e agricoli delle ambasciate italiane. Crediti: Inaf

Servono regole per fare in modo che le grandi costellazioni dei satelliti per l’internet globale non disturbino le osservazioni astronomiche: lo ha detto il neopresidente dell’Istituto nazionale di astrofisica, Roberto Ragazzoni, nel corso della Conferenza degli addetti scientifici, spaziali e agricoli delle ambasciate italiane organizzata dal ministero degli Esteri.

Per il presidente dell’Inaf bisogna prendere atto che la presenza in orbita delle nuove costellazioni satellitari «è ormai inarrestabile» e che «è un problema da affrontare senza gridare, ma si deve cercare di regolare il più possibile per raggiungere una soglia accettabile». Questo è importante in quanto «c’è un grande spazio per la tecnologia italiana al servizio dell’astronomia e si deve riuscire a lavorare perché l’osservazione del cielo non sia disturbata da questa nuova manifestazione della space economy».

Fra gli esempi di tecnologia italiana al servizio dell’astronomia, Ragazzoni ha citato il grande telescopio Elt dello European Southern Observatory in costruzione sulle Ande cilene: «È un esempio di collaborazione internazionale al quale l’Italia partecipa e in cui c’è tanta tecnologia nuova». Investimenti in macchine come questa sono importanti, ha osservato il presidente dell’Inaf, perché l’industria italiana sia sempre più innovativa e sono moltissime anche le possibili ricadute.

È così che «l’Inaf ha affrontato sfide formidabili», ha concluso riferendosi a scoperte straordinarie, come quella delle onde gravitazionali.