ASTROFISICI, GEOLOGI, BIOLOGI E CHIMICI A CONGRESSO

News planetarie da Ginevra… stay tuned

Si apre ufficialmente oggi in Svizzera il convegno sulle scienze planetarie con la più ampia partecipazione mondiale. Uno sforzo congiunto Europa-Usa, nello specifico tra la Europlanet Society e l’American Astronomical Society, grazie al quale i maggiori esperti di sistemi planetari, dal nostro a quelli esterni, si incontrano per discutere le ultime novità sul campo

     15/09/2019

Autore: M. van Leeuwen. Crediti: Esa – P. Carr

Quasi 2000 interventi, circa 1500 scienziati, il tutto in cinque giorni di convegno interamente dedicato alle ultime scoperte sui pianeti, i satelliti e gli asteroidi del sistema solare ma anche sui sistema planetari esterni che sono ormai migliaia. Questo è lo European Planetary Science Congress (Epsc) insieme al meeting statunitense della Division for Planetary Sciences (Dps). 

La sede prestigiosa del convegno, il Centre International de Conférences de Genève, accoglie i congressisti già da oggi pomeriggio – visto l’alto numero di scienziati provenienti da tutte le parti del mondo – con quello che in gergo viene chiamato l’Ice Break meeting, in cui molti di loro si potranno finalmente incontrare di persona, magari dopo aver collaborato per mesi via Skype scambiandosi dati e documenti.

Al congresso, oltre agli astrofisici, partecipano anche i geologi – che racconteranno le ultime news sulle conformazioni delle superfici planetarie, degli asteroidi e delle comete –, i biologi – che riferiranno a che punto siamo per quanto riguarda la ricerca della vita nello spazio – e i chimici, che insieme agli astronomi cercano di capire come si possano generare le molecole complesse nei sistemi planetari in formazione. 

Per dare l’idea delle dimensioni di questo congresso basti dire che è stata sviluppata una app per permettere ai partecipanti di avere sul proprio cellulare il proprio programma personale, in modo da non perdersi tra le moltissime sessioni parallele che avranno luogo nei prossimi cinque giorni. 

La presenza italiana, e in particolare dell’Istituto nazionale di astrofisica, è decisamente massiccia. «La nostra è una presenza importante non solo per la parte scientifico-organizzativa», dice a Media Inaf la chair del comitato scientifico dell’Epsc, Maria Cristina De Sanctis dell’Inaf-Iaps di Roma, «ma anche per il numero di interventi proposti. Dalle analisi dei dati delle imprese spaziali in cui l’Inaf è coinvolto – che sono tantissime, a partire da Exo-Mars – alle nostre partecipazioni alle prossime missioni – come  Cheops, il cui lancio è vicino. Per non parlare delle attese che si hanno su missioni in corso quali BepiColombo od Osiris-Rex».

Ma ecco le giornate in cui sono in programma incontri sui principali argomenti della settimana. Lunedì 16 settembre vi saranno aggiornamenti sulla missione Cheops, mentre martedì 17 sarà la volta di Hayabusa2 e di Osiris-Rex, le due missioni che dovranno riportare a terra campioni da due asteroidi presumibilmente ricchi di materiale organico. Mercoledì 18 si parlerà di missioni future, quali Aida (con la europea Hera e la statunitense Dart), per la difesa dalle minacce provenienti dallo spazio, ma anche relative al prelevamento e trasporto sulla Terra di campioni del suolo marziano. Giovedì 19, infine, tutto su Venere, dai risultati di recenti missioni a quelli previsti per esempio dal flyby di BepiColombo del 2020. 

Durante le numerose conferenze stampa in programma – che sarà possibile seguire in streaming, ogni giorno attorno all’ora di pranzo – si potranno porre domande attraverso la finestra della chat, o tramite il canale Twitter @europlanetmedia, oppure via email scrivendo a epsc-dps-press@europlanet-society.org. L’hashtag del congresso è #epscdps2019, e tutti i dettagli sulle sessioni scientifiche li potete trovare su www.epsc-dps2019.eu.