WORKSHOP SU DARK MATTER E DARK ENERGY

A Napoli, l’universo in chiaro scuro

Materia ed energia oscure, teorie della gravità e simulazioni cosmologiche: studiosi da tutto il mondo si incontreranno, da domenica fino al 2 febbraio, all’Osservatorio astronomico di Capodimonte dell’Inaf. È previsto anche un laboratorio di giornalismo scientifico per gli studenti di astrofisica della Federico II

     27/01/2017

Dal 29 gennaio al 2 febbraio si terrà, presso l’Osservatorio astronomico di Capodimonte, il convegno “Bright and Dark Universe“, organizzato dall’Inaf di Napoli in collaborazione con il Dipartimento di fisica dell’Università Federico II e la Sigrav – Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione. L’evento vedrà la partecipazione dei maggiori studiosi internazionali attivi nel campo delle ricerche inerenti allo studio della materia ed energia oscure, teorie di gravità e simulazioni cosmologiche, oltre che di esperti di strumentazioni di nuova generazione per i programmi osservativi dei prossimi decenni.

Ricco e molto denso il programma che si svilupperà in tre giorni di seminari e incontri, con circa quaranta ricercatori di fama internazionale, in cui si discuteranno evidenze e nuovi risultati sul contenuto di materia oscura a diverse scale, dalle galassie nane, passando per le galassie a spirali ed ellittiche per arrivare ai gruppi e ammassi di galassie e fino alle scale cosmologiche, dove comincia a dominare il contributo dell’energia oscura.

«L’Osservatorio di Capodimonte è da sempre punto di riferimento per meeting internazionali nei diversi campi dell’astrofisica», dice il direttore Massimo Della Valle. «Un’adesione qualitativamente e quantitativamente così importante è un implicito riconoscimento all’ottimo lavoro che gli astrofisici napoletani stanno facendo per comprendere la natura della materia e dell’energia oscura».

 La dark matter è fredda o calda? Come interagisce con la materia luminosa? Cosa prevedono le simulazioni cosmologiche circa la distribuzione della materia oscura nelle galassie? Ci sono teorie della gravità non newtoniane che possono spiegare le osservazioni? C’è spazio per un nuova fisica? Il workshop proverà a rispondere a queste e tante altre domande riguardanti la materia oscura e la sua origine e natura e al suo effetto combinato con l’energia oscura sull’evoluzione dell’universo.

«Da circa tre decenni, le misure di qualità sempre più accurate sembrano confermare che la dark matter esiste, ma non sembra comportarsi esattamente come ci si aspetterebbe», spiega Nicola Napolitano, ricercatore a Capodimonte e membro del comitato scientifico del workshop. «All’inizio degli anni ’90, abbiamo scoperto l’esistenza dell’energia e della materia oscure, ma non ne abbiamo capito ancora l’origine. In questa incertezza, ci si chiede se possano esserci spiegazioni alternative che implicano una nuova fisica».

Il workshop sarà l’occasione ideale anche per capire come sfruttare al meglio i programmi di ricerca e le nuove strumentazioni che arriveranno a partire dal 2020, per esempio con Lsst e Euclid.

«Crediamo che queste tematiche possano essere di grande interesse anche per il pubblico non specializzato», aggiunge Napolitano. «Crediamo molto nel public outreach e abbiamo deciso di realizzare, per la prima volta, un ufficio stampa dedicato all’evento e interamente gestito da studenti di astrofisica». In occasione del workshop, l’Ufficio per la didattica e la divulgazione dell’Osservatorio ha infatti progettato e realizzato la prima edizione del Laboratorio di giornalismo scientifico rivolto agli studenti magistrali di astrofisica della Federico II.

Il corso è iniziato con una prima fase preparatoria in cui i ragazzi sono stati formati sulla comunicazione, l’ufficio stampa e le tecniche multimediali, e proseguirà con pratiche di giornalismo sul campo in occasione del convegno internazionale. L’originale iniziativa è stata pensata per dare ai futuri ricercatori in campo astrofisico alcuni strumenti utili per capire il mondo della divulgazione scientifica e avvicinarsi alle dinamiche esistenti tra scienza e società. «Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa formativa», afferma Giuseppe Longo, responsabile del curriculum astrofisico della laurea in Fisica di Unina. «Riteniamo sia molto valida per arricchire il loro curriculum universitario e metterli a contatto con una nuova realtà professionale».

Tra le varie attività di comunicazione saranno realizzati interviste, comunicati stampa, produzioni multimediali e, tramite piattaforma Facebook, la diretta streaming dell’evento, con una live chat per rispondere in tempo reale alle domande del pubblico interessato ai temi.

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