MRO FOTOGRAFA UN NUOVO GRANDE CRATERE

L’ultimo arrivato su Marte

La camera MARCI montata sul Mars Reconnaissance Orbiter è riuscita a fotografare il prima e il dopo di un drammatico impatto sul Pianeta Rosso che ha creato un grande cratere, largo circa 48 metri. Il meteorite si è schiantato sulla superficie di Marte nel marzo del 2012

     23/05/2014
Un cratere che si è formato su Marte da un recente e forte impatto. È il più largo degli ultimi avvistati da MRO: ben 48 metri. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Un cratere che si è formato su Marte da un recente e forte impatto. È il più largo degli ultimi avvistati da MRO: ben 48 metri. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Su Marte non ci si annoia mai e c’è sempre tanto da scoprire: nuovi campioni roccia, studi sull’atmosfera, tracce di acqua e giovani crateri da studiare. Non è, infatti, di molto tempo addietro la scoperta, da parte di un gruppo di ricercatori, di un grande cratere di recente formazione, molto probabilmente nato dopo l’impatto con un meteorite, rilevato dal Mars Reconnaissance Orbiter della NASA.

Il cratere si estende per 48,4 metri, circa la metà della lunghezza di un campo di calcio, e la prima volta è stato avvistato nel marzo del 2012. Si tratta del più grande giovane cratere mai osservato su Marte. L’impatto che l’ha creato probabilmente è stato preceduto da un’esplosione nel cielo marziano causato dalla intensa frizione tra l’asteroide in arrivo e l’atmosfera del pianeta. Per capire la portata drammatica dell’evento pensiamo al meteorite esploso in aria e che ha frantumato i vetri delle finestre di Chelyabinsk, in Russia, l’anno scorso. Gli esperti credono che l’impatto abbia oscurato un’area della superficie di Marte del diametro di circa 8 chilometri.

Il cratere è apparso nelle immagini scattate dalla camera che fornisce le indicazioni meteorologiche giornaliere del pianeta, il MARCI (Mars Color Imager), e confrontando il prima e il dopo è stata confermata la presenza del nuovo arrivato su Marte. Proprio perché MARCI monitora il pianeta giornalmente è stato possibile riprendere l’evento durante tutta la durata di un giorno marziano (circa 24,7 ore).

Prima e dopo dell'area dell'impatto che ha creato il grande cratere. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Prima e dopo dell’area dell’impatto che ha creato il grande cratere. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Due mesi fa, Bruce Cantor (ricercatore della NASA che si occupa della missione MARCI) ha notato qualcosa di sospetto vicino all’equatore di Marte, un piccolo e insignificante puntino nero. “Non era quello che stavo cercando”, ha detto. “Stavo monitorando il meteo come sempre e qualcosa ha catturato la mia attenzione”. Cantor ha cominciato ad esaminare immagini scattate in precedenza notando che il puntino nero era già presente un anno fa, ma non in scatti meno recenti come quelli di 5 anni fa. Scavando nell’archivio di MARCI, Cantor ha poi scoperto che l’impatto è avvenuto il 27 marzo 2012 ed è stato fotografato il giorno dopo. Una volta verificata la data, l’area è stata fotografata nuovamente dalla Context Camera (CTX) e dalla fotocamera a più alta risoluzione che osserva Marte, l’High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE).

Dei circa 400 impatti recenti che hanno formato dei crateri su Marte, questo è l’unico scoperto utilizzando un’immagine di MARCI. La camera CTX ha fotografato praticamente tutta la superficie del Pianeta rosso almeno una volta durante gli ultimi sette anni, scattando, nel gennaio del 2012, immagini anche del sito dove è stato scoperto il cratere, prima dell’impatto. L’intervento di HiRISE ha poi aggiunto la tridimensionalità all’immagine.

Gli esperti stimano che l’oggetto che ha impattato con Marte fosse lungo dai 3 ai 5 metri, un terzo di quello che si è disintegrato sul cielo di Russia. Proprio perché l’atmosfera di Marte è meno densa di quella della Terra, le rocce provenienti dallo spazio arrivano molto più facilmente sul pianeta perché e al loro impatto con il pianeta formano giganteschi crateri.

Per saperne di più

Visita il sito della missione Mars Reconnaissance Orbiter