CON UN COMMENTO DI DONATELLA ROMANO (INAF), COAUTRICE DELLO STUDIO

Là dove la turbolenza viene meno

Alla periferia della Via Lattea, nelle regioni del disco esterno, dove le stelle si formano in nubi molecolari a bassa metallicità, a impedire il collasso gravitazionale del gas freddo sono soprattutto i campi magnetici. È quanto suggerisce uno studio pubblicato il mese scorso su Nature Astronomy da un team guidato dall’Università di Nanchino, in Cina

SEGNALE DI ARECIBO VISIBILE A 12MILA ANNI LUCE

La Terra che rileva la Terra

Se esistesse una civiltà extraterrestre con una tecnologia simile alla nostra, sarebbe in grado di rilevare prove dell’esistenza della specie umana? In caso affermativo, quali segnali rileverebbe e da quale distanza? Uno studio pubblicato su Astronomical Journal risponde a queste domande per una serie di tecnosegnali di origine terrestre che potrebbero essere osservati da presunte civiltà extraterrestri

ALLA BASE DELLA DEPLEZIONE CI SAREBBERO LE COLLISIONI TRA PLANETESIMI

Così la Terra ha perso alcuni suoi elementi

Le meteoriti ferrose sono considerate i resti dei primi planetesimi formatisi nel Sistema solare interno, da cui avrebbero avuto origine i pianeti rocciosi. Una recente analisi delle abbondanze di alcuni elementi chimici presenti in questi oggetti celesti, pubblicata su Science Advances, rimodella la nostra comprensione di come la Terra abbia acquisito i suoi ingredienti

GRAZIE AL FONDO ITALIANO PER LA SCIENZA – FIS 2 DEL MUR

Con iSeeds, 1,3 milioni di euro per i dischi planetari

È un progetto per lo studio astrochimico di giovani dischi oscurati e partirà il prossimo ottobre sotto la guida di Eleonora Bianchi dell’Inaf di Arcetri. Il finanziamento, erogato dal Ministero dell’università e della ricerca, include un incentivo per il suo rientro in Italia dopo anni di ricerca all’estero

TUTTI I DETTAGLI SU ASTRONOMY & ASTROPHYSICS

Un anello perfetto per Euclid

La missione Euclid dell’Esa ha scoperto la sua prima lente gravitazionale forte: l’immagine di una galassia lontana che appare sotto forma di anello, grazie alla forza di gravità di una galassia molto più vicina a noi che si trova, casualmente, sulla stessa linea di vista. Allo studio, guidato da una collaborazione internazionale, partecipano ricercatrici e ricercatori di Inaf, Unibo, Infn e molti atenei italiani

MERAVIGLIOSI DETTAGLI ATTORNO A UNA STELLA IN FORMAZIONE

La danza polverosa di una stella che nasce

Il James Webb Space Telescope ha immortalato gli straordinari dettagli di HH-30, oggetto di Herbig-Haro che ospita un disco protoplanetario. Getti di materiale e fuoriuscite di gas sono sprigionate dall’invisibile stella in formazione, celata ai nostri occhi dalle polveri del disco. L’immagine è stata scelta come “foto del mese” da parte di Nasa, Esa e Csa

EMESSO QUANDO IL COSMO AVEVA MENO DEL DIECI PER CENTO DELLA SUA ETÀ ATTUALE

Enorme getto radio nell’universo giovane

Si estende per almeno 200mila anni luce. Prodotto da un quasar meno di un miliardo di anni dopo il Big Bang, è il getto radio più grande scoperto nell’universo primordiale. A individuarlo è stato un team di ricercatori guidati dal NoirLab, grazie alle osservazioni combinate con il Low Frequency Array (Lofar), lo spettrografo infrarosso del Gemini North e l’Hobby Eberly Telescope