SONO I FAST RADIO BURST PIÙ VELOCI MAI SCOPERTI

Lampi radio da dieci milionesimi di secondo

Con una durata circa 10mila volte inferiore a quella di un battito di ciglia, sono i lampi radio veloci più brevi che siano mai stati individuati. Fanno parte del treno di impulsi di Frb 20121102A (il primo fast radio burst ripetuto captato dagli astronomi), e a scoprirli, nei dati d’archivio ottenuti dal Green Bank Telescope, è stato un team di astronomi guidato da Astron, l’istituto olandese di radioastronomia

     20/10/2023

Rappresentazione artistica dei lampi radio ultra-veloci scoperti nei dati d’archivio del Green Bank Telescope. La luce radio in arrivo è visualizzata come strisce bianche, rosse e arancioni che si ripetono in rapida successione. Crediti e copyright: Daniëlle Futselaar/www.artsource.nl

Quella che si sta per concludersi possiamo definirla senza dubbio la settimana dei lampi radio veloci (in inglese fast radio burst, Frb). Ieri la rivista Science ha pubblicato un lavoro in cui è stata annunciata la scoperta del più distante mai rilevato (ne abbiamo dato notizia anche su Media Inaf). E sempre ieri, questa volta sulle pagine di Nature Astronomy, è arrivato l’annuncio della scoperta dei fast radio burst più brevi: ultra-fast radio burst, li hanno chiamati.

I lampi radio veloci sono impulsi di onde radio di durata brevissima. Possono essere galattici o extra-galattici, ripetuti o emessi una tantum. Prodotti probabilmente dalle magnetar, stelle di neutroni con campi magnetici intensissimi, questi flash cosmici mostrano un’ampia gamma di scale temporali: da pochi secondi a qualche millisecondo. Nei dati d’archivio del Green Bank Telescope della National Science Foundation, un team internazionale di ricercatori ha ora scoperto impulsi radio veloci la cui durata è dell’ordine dei milionesimi di secondo: un decimo della durata degli Frb attualmente noti, o se preferite un decimillesimo della durata di un battito di ciglia. Sono i fast radio burst più brevi mai scoperti finora.

Gli Frb in questione sono stati individuati da un team di ricerca guidato da Mark Snelders, ricercatore presso Astron, l’istituto olandese di radioastronomia, nei dati d’archivio ottenuti nell’ambito del progetto Breakthrough Listen dal Green Bank Telescope.

Nel 2022, i ricercatori di Astron e dell’Università di Amsterdam già avevano ipotizzato l’esistenza di Frb della durata di milionesimi di secondo. «Durante le nostre riunioni di gruppo, ne parlavamo spesso», ricorda a questo proposito Snelders. «Per pura coincidenza, ho scoperto che esisteva un set di dati pubblico che potevamo utilizzare a questo scopo».

Spulciando cinque ore di dati provenienti dall’osservazione di Frb 20121102A, il primo fast radio burst ripetuto ad essere stato scoperto, e suddividendo ogni secondo dei primi trenta minuti delle cinque ore di osservazione in qualcosa come mezzo milione di singole immagini, i ricercatori li hanno ora individuati: otto lampi ultraveloci, facenti parte del treno di impulsi di Frb 20121102A, della durata di dieci milionesimi di secondo o meno ciascuno.

Ora che è stata rivelata la prima sorgente di lampi radio ultra-veloci, i ricercatori si aspettano di trovarne molte altre dello stesso tipo. Tuttavia, osservano i ricercatori, scovarli potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi, poiché alcuni set di dati non sono sufficientemente dettagliati da consentire la suddivisione in mezzo milione di immagini al secondo.

«Nel rilevare e caratterizzare questi lampi della durata di microsecondi, mostriamo che esiste una popolazione di lampi radio ultra-veloci che le attuali ricerche di Frb ad ampio campo non catturano a causa della risoluzione temporale insufficiente», concludono i ricercatori. «Questi risultati indicano che gli Frb hanno scale temporali diverse e si verificano più frequentemente di quanto si pensasse inizialmente. Ciò potrebbe anche influenzare la nostra comprensione della loro energia, tempo di latenza e tasso distribuzione».

Per saperne di più:

Guarda sul canale YouTube del Green Bank Observatory il video (in inglese) di presentazione dei risultati a cura di Mark Snelders: