IL CELOSTATO DI CAPODIMONTE APERTO AL PUBBLICO

Sabato c’è il Sole… tempo permettendo

Sabato 6 e sabato 13 febbraio 2016, dalle 10 alle 12.30, apertura straordinaria dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell'INAF, con visite guidate al museo e osservazioni astronomiche

     05/02/2016

Sabato c'è il Sole - invito
L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte ha programmato due appuntamenti speciali per visitare il MuSA-Museo degli Strumenti Astronomici e osservare il Sole con il Celostato.
La bella collezione museale, inaugurata nel 2012 in occasione delle celebrazioni per il bicentenario delle fondazione dell’Osservatorio di Capodimonte, è composta da oltre 140 strumenti scientifici, preziosi oggetti per la storia che testimoniano e per la manifattura. La nuova esposizione consente di ammirare i tanti telescopi, orologi e obiettivi che da oltre due secoli hanno permesso agli astronomi napoletani di condurre importanti ricerche scientifiche, come il grande specchio per telescopio costruito da William Herschel nel 1798, e il più grande telescopio rifrattore di inizio Ottocento, con un obiettivo di 17.5cm lavorato da Joseph von Fraunhofer nel 1814, o ancora il primo telescopio italiano, l’equatoriale di Merz del 1863.

MuSA-Museo degli Strumenti Astronomici

Il MuSA-Museo degli Strumenti Astronomici

Accanto ai brillanti ottoni e ai lucidi legni dei telescopi, le sale del MuSA espongono due straordinari e preziosi oggetti della Collezione Farnese: l’orologio astronomico del 1567 e il globo celeste del 1589 facevano parte della Galleria delle cose rare allestita nel palazzo della Pilotta a Parma e trasportata a Napoli da Carlo di Borbone nel 1736 insieme alle collezioni di quadri che oggi sono il nucleo fondamentale del Museo di Capodimonte.

Inoltre le luminose teche espongono alcuni volumi di pregio della biblioteca antica dell’Osservatorio come l’elegante Atlas coelestis di Doppelmayr e lo straordinario De revolutionibus orbium coelestium, il volume di Copernico che ha cambiato non solo la storia del pensiero scientifico, ma il rapporto dell’uomo con l’Universo, oppure il Novae coelestium terrestriumque rerum observationes di Francesco Fontana, l’astronomo napoletano che contestualmente a Galileo costruì da sé un cannocchiale compiendo accurate osservazioni della Luna e scoprendo il moto di rotazione di Marte.

il Sole osservato con il Celostato di Capodimonte

La visita ai tesori custoditi sulla sommità della collina di Miradois non può che concludersi con l’osservazione dell’oggetto più splendente del Cosmo: il Sole. Una moderna struttura in cristallo, sistemata del parco dell’Osservatorio, ospita il più grande laboratorio didattico, ritornato in piena operatività nel 2014, per l’osservazione del Sole. Costruito nel 1950 dai tecnici dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri sotto la supervisione di Gugliemo Righini, il celostato, costituito da due specchi principali del diametro di 30 cm a cui ne sono stati aggiunti un terzo di 30 cm e un quarto di 40 cm, permette di proiettare su una parete un’immagine del disco solare fino ad un diametro di un metro. Con la strumentazione disponibile nella struttura è possibile osservare il Sole in luce bianca, oppure con filtri Hα, H-K Calcio e continuo a 5400Å, osservando con grande dettaglio le macchie e le protuberanze solari.

Massimo Della Valle, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, ha sostenuto con grande entusiasmo questa iniziativa sottolineando come “questi eventi hanno il grande merito di mettere in evidenza l’importanza dello studio del Sole iniziati in modo scientifico e sistematico con Galileo e la sua Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e che a Capodimonte trova un team di astronomi solari impegnati nelle moderne ricerche sul Sole“.