QUALE LA RELAZIONE TRA QUESTI DUE FENOMENI?

Espulsione di massa con brillamento

Grazie ai dati e alle immagini fornite dalla strumentazione di bordo delle molte sonde che studiano il Sole è possibile ipotizzare una relazione tra le espulsioni di massa coronale e i getti solari. Lo studio, pubblicato su The Astrophysical Journal è stato realizzato da un'equipe di ricercatori cinesi

     01/12/2015
Un’immagine del Sole catturata dall’SDO poche ore dopo una massiccia espulsione di massa coronale osservata sul limbo nord est. Credits: Nasa/SDO/AIA

Un’immagine del Sole catturata dall’SDO poche ore dopo una massiccia espulsione di massa coronale osservata sul limbo nord est.
Credits: Nasa/SDO/AIA

Le immagini raccolte da diverse sonde che monitorano il Sole possono aiutarci a capire quali siano i meccanismi che innestano le esplosioni che spesso avvengono sulla sua superficie, esplosioni o brillamenti durante i quali il materiale viene espulso con un’energia potentissima.

I getti solari sono strutture allungate, transienti che si pensa rilascino regolarmente energia magnetica dal Sole, contribuendo al riscaldamento della corona e all’accelerazione del vento solare. Le espulsioni di massa coronale (CME) consistono invece di enormi espulsioni in forma di bolle di plasma, che trasportano energia e massa dal Sole a velocità davvero incredibili.

La domanda è se questi due tipi di evento siano in qualche modo correlati e, stando agli studi effettuati da un gruppo di ricercatori dell’Università di Scienza e Tecnologia cinese, sembrerebbe di sì. Il team di ricerca, guidato dal professor Jiajia Liu ha analizzato le osservazioni di un getto coronale che i ricercatori hanno ritenuto  essere stato innescato da una potente espulsioni di massa coronale.

Un esercito di veicoli spaziali era presente per testimoniare l’evento il 15 gennaio 2013, tra essi il Solar Dynamics Observatory (SDO), il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), e il Solar Terrestrial Relations Observatory (STEREO). La strumentazione di bordo ha osservato l’evento sul limbo nord del disco Solare, quando alle 19:32 UT, si è formato un getto coronale. Solo otto minuti più tardi, una potente espulsione di massa coronale è stata rilasciata dalla stessa regione.

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Fare click sull’immagine per visualizzare quanto ripreso dall’SDO durante la sequenza degli eventi osservati. Crediti: Nasa/SDO/AIA

Il fatto che il getto e l’espulsione di massa coronale si siano verificati nella stessa zona e più o meno nella stesso momento sembrerebbe suggerire una relazione tra i due eventi. Ma potrebbe essere stato il sommovimento causato dalla “preparazione” dell’espulsione di massa coronale ad aver innestato il getto? O piuttosto è accaduto il contrario?

Il prof. Liu e I suoi collaboratori hanno analizzato le osservazioni di questo evento fatte a diverse lunghezze d’onda per verificare i picchi del getto e della CME. Da tali analisi i ricercatori hanno stabilito che il getto coronale ha innestato il rilascio di materiale che ha formato la CME, che ha quindi eruttato nello spazio alla velocità di 1000 chilometri al secondo.

Il team, partendo dalle prove di osservazioni fatte sulla configurazione del campo magnetico, ha sviluppato una teoria sullo svolgimento dell’evento secondo la quale l’improvvisa riconnessione magnetica in una regione attiva accelera il plasma formando un grande getto coronale. Questa esplosione provoca altresì una spinta su una bolla di gas posata sopra il getto. La bolla quindi si solleva e, quando le linee del campo magnetico si rompono, ecco che viene rilasciata nella forma di una espulsione di massa coronale che ha il getto come centro.

Per leggere l’articolo su The Astrophysical Journal clicca qui.