ALLO STUDIO HANNO PARTECIPATO ANCHE NUMEROSI ASTRONOMI DELL’INAF

Super-Terra abitabile per una parte dell’anno

Attorno ad Hd 20794, una stella simile al Sole a meno di 20 anni luce da noi, è stato scoperto un pianeta roccioso dall’orbita estremamente eccentrica, al punto da portarlo – nel corso della sua rivoluzione – a entrare e uscire dalla zona di abitabilità, rendendolo un interessante laboratorio naturale per mettere alla prova nuove ipotesi sulla ricerca della vita nell’universo

     28/01/2025

La conta dei pianeti extrasolari conosciuti è arrivata ormai a quota settemila – un numero impressionante. Ma ancor più impressionante è la varietà di questi mondi. Ciascuno di loro sembra avere una propria peculiarità, un tratto distintivo che lo rende unico, nonostante le sigle piuttosto anonime che li contraddistinguono.

Prendiamo Hd 20794 d, il terzo pianeta (questo indica il suffisso ‘d’) in orbita attorno ad Hd 20794, una stella di tipo G, dunque simile al Sole, che splende ad appena 19.7 anni luce da noi. Vicinissima, almeno in termini cosmici. E già questa peculiarità rende i mondi che le danzano attorno piuttosto interessanti. «Hd 20794, attorno alla quale orbita Hd 20794 d, non è una stella ordinaria», osserva infatti Xavier Dumusque dell’Università di Ginevra, coautore di uno studio su questo sistema planetario guidato da Nicola Nari, dell’Instituto de Astrofísica de Canarias, e pubblicato oggi su Astronomy & Astrophysics. «La sua luminosità e la sua vicinanza la rendono un candidato ideale per i futuri telescopi la cui missione sarà osservare direttamente le atmosfere degli esopianeti».

La traiettoria dei tre pianeti del sistema Hd 20794 e, in verde, la zona abitabile attorno alla stella (crediti: Gabriel Pérez Díaz, Smm/Iac). Nel riquadro in basso a sinistra, rappresentazione artistica del pianeta Hd 20794 d (crediti: Nasa)

Ma è appunto il suo terzo pianeta, Hd 20794 d, ad aver catalizzato l’attenzione degli astronomi. È una super-Terra, vale a dire un pianeta roccioso più grande della Terra – la sua massa è pari a 5.82 volte quella del nostro pianeta. La sua peculiarità? L’orbita. Compie infatti una rivoluzione attorno ad Hd 20794 in 647 giorni – circa quaranta in meno rispetto a Marte attorno al Sole – seguendo un tracciato molto ellittico. L’eccentricità della sua orbita, ovvero la misura di quanto si discosta da un cerchio, è pari a 0.45: ciò significa che nel corso della sua rivoluzione viene a trovarsi per un tratto molto vicino e per un altro molto lontano dalla stella. Non solo. Gli autori dello studio – molti dei quali dell’Istituto nazionale di astrofisica – hanno scoperto che, proprio per questa eccentricità, Hd 20794d entra ed esce dalla cosiddetta zona abitabile, quell’intervallo di distanze dalla stella in cui è possibile la presenza di acqua in fase liquida sulla superficie del pianeta: una delle condizioni necessarie per lo sviluppo della vita come la conosciamo.

L’estensione della fascia abitabile dipende da diversi fattori, principalmente dalle proprietà stellari. Per stelle come la nostra o come Hd 20794, può estendersi da 0.7 a 1.5 unità astronomiche, comprendendo dunque, nel caso del Sole, non solo l’orbita della Terra ma anche quella di Marte. Ma la Terra e Marte solcano orbite quasi circolari, la loro eccentricità è bassissima: 0.017 quella terrestre e 0.093 quella marziana. Dunque le condizioni di abitabilità sono relativamente stabili, tanto che qui sulla Terra l’alternanza di stagioni calde e fredde non è determinata dalla distanza dal Sole (infatti qui da noi, nell’emisfero nord, siamo più vicini alla nostra stella d’inverno che d’estate), bensì dall’inclinazione dell’asse di rotazione rispetto al piano orbitale. Su Hd 20794 d, al contrario, nel corso dell’anno la distanza dalla stella varia enormemente, portando a cambiamenti radicali delle condizioni di abitabilità. Detto altrimenti, su Hd 20794 d le stagioni dipendono fortemente dalla distanza dalla stella, al punto che se mai in quel remoto mondo ci fosse un oceano in superficie, entrando e uscendo dalla fascia d’abitabilità potrebbe passare, nel corso dell’anno, da uno stato ghiacciato a uno stato liquido. Una caratteristica che rende Hd 20794 d un interessante laboratorio naturale per mettere alla prova nuove ipotesi sulla ricerca della vita nell’universo.

Per saperne di più: 

  • Leggi su Astronomy & Astrophysics l’articolo “Revisiting the multi-planetary system of the nearby star HD 20794. Confirmation of a low-mass planet in the habitable zone of a nearby G-dwarf”, di N. Nari, X. Dumusque, N. C. Hara, A. Suárez Mascareño, M. Cretignier, J. I. González Hernández, A. K. Stefanov, V. M. Passegger, R. Rebolo, F. Pepe, N. C. Santos, S. Cristiani, J. P. Faria, P. Figueira, A. Sozzetti, M. R. Zapatero Osorio, V. Adibekyan, Y. Alibert, C. Allende Prieto, F. Bouchy, S. Benatti, A. Castro-González, V. D’Odorico, M. Damasso, J. B. Delisle, P. Di Marcantonio, D. Ehrenreich, R. Génova-Santos, M. J. Hobson, B. Lavie, J. Lillo-Box, G. Lo Curto, C. Lovis, C. J. A. P. Martins, A. Mehner, G. Micela, P. Molaro, C. Mordasini, N. Nunes17, E. Palle, S.P. Quanz, D. Ségransan, A. M. Silva, S. G. Sousa, S. Udry, N. Unger e J. Venturini

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