LE ANTENNE SARANNO OLTRE 131MILA

Australia, al via l’installazione di Ska-Low

Installate ieri le prime antenne a dipolo di Ska-Low, uno dei due telescopi dell'Osservatorio Ska, attualmente in costruzione in due continenti: questo a bassa frequenza in Australia occidentale e la sua controparte a medie frequenze (Ska-Mid) in Sudafrica. Tra gli obiettivi scientifici di Ska-Low, lo studio del primo miliardo di anni dell'universo, dopo la cosiddetta età oscura

     07/03/2024

Le prime antenne Ska-Low sono state installate in Australia Occidentale. Crediti: Skao

Prende forma il telescopio Ska-Low dell’Osservatorio Ska (Skao) in Australia occidentale: è iniziata ieri, mercoledì 6 marzo, l’installazione delle prime antenne a dipolo segnando un grande passo avanti nella costruzione di Skao. Il progetto, una volta terminato, sarà il più grande radiotelescopio al mondo, con antenne a bassa frequenza (50 MHz – 350 MHz) in Australia e antenne paraboliche a media frequenza (Ska-Mid) in Sudafrica.

Le prime, dicevamo, di ben 131.072 antenne dalla curiosa forma ad “albero di Natale”, alte due metri e che comporranno, una volta dispiegate tutte, il radiotelescopio dell’Inyarrimanha Ilgari Bundara, l’Osservatorio radioastronomico Murchison (di Csiro), nel paese della comunità Wajarri. Le antenne verranno distribuite tra 512 stazioni (256 antenne per stazione), attraverso una regione di 74 chilometri e un’area di raccolta di 419mila m², il che significa che anche il segnale più debole potrà essere rilevato, combinato e potenziato in un modo mai stato possibile prima.

Sei i paesi dietro la progettazione del telescopio Ska-Low: Australia, Cina, Italia, Malta, Paesi Bassi e Regno Unito. L’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) ha ottimizzato l’ultimo progetto di antenna (Aavs2) in collaborazione con l’Istituto di elettronica e di ingegneria dell’informazione e delle telecomunicazioni (Cnr-Ieiit) e il partner industriale Sirio Antenne, basandosi su progetti precedenti sviluppati all’interno del consorzio internazionale. Sirio si è aggiudicata l’appalto per la produzione delle prime 77mila antenne a dipolo per il telescopio.

Le antenne prototipo del telescopio Ska-Low, Osservatorio Ska. Crediti: J. Monari/Inaf

«Il viaggio che ha portato alla progettazione, realizzazione e installazione di queste prime antenne», racconta Jader Monari, responsabile della Stazione radioastronomica di Medicina (Bo) dell’Inaf, «è stata un’esperienza fantastica, durata oltre 20 anni. L’Italia è fortemente coinvolta nel progetto Ska, in particolare per le antenne Ska-Low: basti pensare che il modello di antenna installato oggi in Australia è stato creato utilizzando il prototipo ideato e realizzato da Inaf in collaborazione con il Cnr-Ieiit e l’azienda italiana Sirio Antenne – a partire da precedenti generazioni di antenne Skala progettate nel framework del consorzio “Aperture Array Design and Construction” sotto la guida olandese di Astron. Certo le sfide logistiche e pratiche legate alla distribuzione dell’array su un sito remoto dall’altra parte del pianeta sono moltissime, ma queste antenne ripagheranno di ogni fatica una volta messe in funzione».

Ska-Low consentirà agli scienziati di esplorare il primo miliardo di anni dopo la cosiddetta età oscura dell’universo. «Questi telescopi sono gli strumenti del futuro, ci permetteranno di testare le teorie di Einstein e di osservare lo spazio in modo più dettagliato», dice Phil Diamond, direttore generale di Skao. «Con queste antenne in Australia osserveremo la nascita e la morte delle prime stelle e galassie, raccogliendo preziosi indizi su come si è evoluto l’universo».

Dall’altra parte dell’Oceano Indiano, in Sudafrica, un traguardo simile è imminente per il telescopio a medie frequenze, che alla fine comprenderà 197 parabole. I componenti per le prime parabole Ska-Mid sono arrivati a Karoo a febbraio e l’assemblaggio è ora in corso.