RISOLTO L’IMPREVISTO AVVENUTO DURANTE LA RACCOLTA DI ROCCE MARZIANE

Perseverance si toglie due sassolini dal carosello

A dicembre il braccio robotico del rover era rimasto bloccato a causa di alcuni detriti di rocce marziane depositati nei suoi meccanismi. La Nasa si è presa tutto il tempo necessario per assicurarsi che i sassolini fuoriuscissero in maniera controllata e ordinata. Ora i sassolini sono stati espulsi e Perseverance sta per riprendere l’esplorazione di Marte e la raccolta di campioni nel Cratere Jezero

     27/01/2022

Detriti marziani nel carosello del rover Perseverance. Crediti: Nasa/Jpl – Caltech/Msss

Due sassolini sono stati espulsi dal carosello del rover Perservance durante un test e sembra che sia stata rimossa la maggior parte dei detriti rimasta all’interno del rover, che ora è pronto per una nuova raccolta di materiale marziano. I due sassolini probabilmente sono stati la causa dell’insuccesso del trasferimento di un campione raccolto il 29 dicembre scorso. Questo imprevisto aveva bloccato momentaneamente il funzionamento del braccio robotico del rover.

A dicembre 2021, il prelievo di un campione dalla roccia chiamata Issole è riuscito con successo. Tutto sembrava andare per il verso giusto, quando durante lo spostamento del campione verso l’interno del rover si sono verificate delle anomalie e Perserverance ha chiamato casa.

«Questa è solo la sesta volta nella storia umana che un campione è stato estratto da una roccia su un pianeta diverso dalla Terra», spiega la Nasa, «quindi quando vediamo qualcosa di anomalo in corso ci andiamo cauti».

Per capire cosa fosse successo il team della Nasa necessitava di alcune informazioni dal rover. Marte non è certo dietro l’angolo e ci è voluta una settimana per far arrivare sulla Terra i dati diagnostici necessari.

L’imprevisto del 29 dicembre è stato reso noto dalla Nasa il 7 gennaio tramite un post sul blog dedicato a Perserverance. «È la prima volta che dobbiamo procedere alla rimozione di detriti», faceva sapere l’agenzia, «e vogliamo prenderci tutto il tempo necessario per assicurarci che questi sassolini fuoriescano in maniera controllata e ordinata».

Gli ultimi sviluppi della situazione, arrivati in questi giorni, sono molto positivi. Come abbiamo anticipato, Perseverance è riuscito a scrollarsi di dosso i detriti, lasciandoli ricadere sul suolo marziano, mentre il tubo del rover che raccoglie i campioni è stato quasi del tutto svuotato ed è ora pronto per un nuovo prelievo.

Le fotocamere a bordo del rover Perseverance. Crediti: Nasa

Fondamentali per monitorare le operazioni di rimozione dei detriti, le fotocamere di bordo del rover Watson e Mastcam-Z sono state importanti protagoniste di questo intervento.

Lunedì 17 gennaio, la camera Watson ha scattato delle foto al suolo sotto il rover per capire cosa ci fosse. Più tardi, nello stesso giorno marziano, il team ha leggermente ruotato il carosello per poi riportarlo nella posizione iniziale. Dopo questa operazione, Watson ha scattato altre immagini, che mostrano la presenza di nuovi detriti sotto il rover. Questi nuovi sassolini non sono altro che i ciottoli espulsi dal carosello grazie alle rotazioni. Perseverance si è liberata dei due sassolini.

Nei giorni precedenti, la Nasa ha iniziato a occuparsi dei detriti rimasti dentro il rover. Mastcam-Z ha documentato tutto. Un primo tentativo ha fatto cadere parte del materiale fuori dal tubo di campionamento del rover. Dato che parte del campione era andato perso, il team ha deciso di rendere al Pianeta rosso anche il resto, per vuotare completamente il tubo di campionamento. Una seconda operazione durata 208 secondi lo ha pulito quasi del tutto. Le immagini scattate da Mastcam-Z mostrano che diversi detriti sono stati scaricati sulla superficie di Marte. Grazie a queste operazioni, il tubo di campionamento è pronto per un nuovo prelievo di roccia marziana.

«Come per tutte le missioni su Marte, ci siamo imbattuti in sfide inaspettate», scrive la Nasa, «e ogni volta il team e il nostro rover sono stati all’altezza. Ci aspettiamo lo stesso risultato anche in quest’occasione». La Nasa sta ancora studiando i dati a disposizione e sta pianificando i passi successivi, per superare del tutto questo inconveniente e tornare a esplorare il Cratere Jezero e a raccogliere nuove le rocce marziane.