LA COMETA LEONARD DIETRO LA SCIA DEL LANCIO DEL JWST

Quale di queste due scie è una cometa?

L’Apod (Astronomy Picture of the Day) della Nasa di oggi è molto particolare: il cielo stellato di una notte thailandese, nel quale sono visibili due scie che sembrano le code di altrettante comete. Ma solo una delle due lo è, mentre l’altra è l’ultima traccia visibile lasciata dal razzo Ariane V che si sta allontanando dalla terra, con a bordo un carico davvero prezioso: il telescopio spaziale James Webb

     27/12/2021

Apod (Astronomy Picture of the Day) del 27 dicembre 2021: la cometa Leonard dietro la coda dell’Ariane che ha lanciato il Jwst. Crediti: Matipon Tangmatitham (Narit)

Nella Apod della Nasa di oggi potete vedere due scie luminose solcare un cielo stellato, ma solo una delle due è la coda di una cometa. Sapete indovinare quale?

Sebbene entrambe abbiano caratteristiche simili, l’unica vera cometa è quella più in basso. È la cometa Leonard (C/2021 A1), timida protagonista dei cieli in queste ultime settimane, un blocco di ghiaccio e roccia delle dimensioni di una piccola città che sta attraversando il Sistema solare interno, mentre continua la sua orbita attorno al Sole. La cometa Leonard ha superato recentemente il punto più vicino sia alla Terra che a Venere e il prossimo 3 gennaio farà il passaggio al perielio a circa 92 milioni di chilometri dal Sole. Ancora visibile ad occhio nudo, nelle ultime settimane ha sviluppato una coda lunga e mutevole.

Al contrario, quello che vedete poco più in alto è la scia lasciata dal razzo Ariane V mentre sollevava il telescopio spaziale James Webb (Jwst) dalla Terra, due giorni fa. L’immagine a singola esposizione in primo piano è stata scattata dalla Thailandia e la guglia è quella di una pagoda nel Parco Nazionale del Doi Inthanon, che con i suoi 2565 metri sul livello del mare è la cima più elevata del Paese. Jwst, il più grande e potente telescopio spaziale che sia stato mai lanciato, orbiterà intorno al Sole vicino al punto L2 del sistema Terra-Sole e dovrebbe iniziare le osservazioni scientifiche nell’estate del 2022.