L’ESOPIANETA GIGANTE ULTRA CALDO SU CUI PIOVE FERRO

Atmosfera sempre più infernale su Wasp-76b

Wasp-76b, il pianeta gioviano caldo su cui piove ferro, a circa 640 anni luce da noi, potrebbe essere ancora più caldo di quanto pensiamo. A ipotizzarlo un team internazionale di scienziati guidato dall’Università di Toronto, sulla base della scoperta di calcio ionizzato sul pianeta. Ne parla uno studio uscito su The Astrophysical Journal Letters

     06/10/2021

Wasp-76b, l’esopianeta di fuoco dove piove ferro, potrebbe essere più caldo di quanto si pensasse in precedenza. Crediti: Eso/M. Kornmesser

Che Wasp-76b, un pianeta extrasolare ultra caldo su cui piove ferro, non fosse esattamente il paradiso esotico che sogniamo, già lo sapevamo ma ora uno studio – che coinvolge l’Università di Toronto, la Cornell University e la Queen’s University di Belfast – rivela temperature perfino più alte di quanto pensassimo. La scoperta è stata fatta negli spettri ad alta risoluzione ottenuti grazie al Gemini North Telescope delle Hawaii. I risultati della ricerca – pubblicati su The Astrophysical Journal Letters – inaugurano un progetto sulle mappature delle atmosfere planetarie guidato dalla Cornell University, nell’ambito di ExoGemS (Exoplanets with Gemini Spectroscopy Survey).

Osservato per la prima volta dal Very Large Telescope dell’Eso, Wasp-76b si trova a circa 640 anni luce da noi, nella Costellazione dei Pesci, ed è considerato un pianeta gioviano caldo, quindi simile a Giove per caratteristiche ma più caldo, poiché rispetto al gigante gassoso si trova molto più vicino alla sua stella madre, una stella di tipo F leggermente più calda del Sole. Impiega 1.8 giorni terrestri per compiere un’orbita completa, che avviene in rotazione sincrona: come la Luna in orbita intorno alla Terra, rivolge verso la sua stella sempre lo stesso lato. Le temperature su Wasp-76b sono così alte – secondo precedenti studi possono superare i 2400 gradi – da vaporizzare il ferro che, trasportato dai forti venti verso il lato notturno, si condensa e poi cade dal cielo come pioggia.

Quello che gli scienziati hanno riscontrato adesso è l’abbondante presenza di calcio ionizzato che secondo Emily Deibert, prima autrice dello studio e ricercatrice all’Università di Toronto, potrebbe essere indicatore di venti molto forti nell’alta atmosfera oppure di temperature atmosferiche molto più alte di quanto immaginassimo.

«Effettuando il telerilevamento di dozzine di esopianeti, che includono un’ampia gamma di masse e temperature, avremo un quadro più completo dell’effettiva diversità dei mondi alieni – da quelli abbastanza caldi con pioggia di ferro ad altri con climi più moderati, da quelli più pesanti di Giove ad altri non molto più grandi della Terra», conclude Ray Jayawardhana, coautore dello studio e professore di astronomia alla Cornell University.

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