INGRESSO GRATUITO, APERTE OGGI LE PRENOTAZIONI

Le megacostellazioni satellitari arrivano a teatro

Tra scienza e fantascienza, con tanto di ologrammi e un imponente visual mapping, lo spettacolo Libra porta in scena il problema delle megacostellazioni satellitari al Castello di Miramare di Trieste l'8 e 9 settembre e di nuovo, il 12, alla Fortezza di Gradisca (Gorizia). L'evento, realizzato dalla Sissa di Trieste, nasce dalla collaborazione tra l’astrofisico Roberto Trotta e il regista Gigi Funcis

     30/08/2021

Proiezioni olografiche durante lo spettacolo Libra. Crediti: Sissa, R. Trotta, G. Funcis

Siamo nel 2039. Il cielo è ormai oscurato dai satelliti artificiali di una multinazionale che formano costellazioni in orbita bassa attorno alla Terra e impediscono la visione del firmamento. Oltre a una serie di specialissimi servizi per i clienti più abbienti, questi satelliti offrono una rete internet ultraveloce a tutto il mondo. Il prezzo: un flusso continuo di spot pubblicitari su tutti i device del pianeta, potenzialmente collegati a una misteriosa sindrome collettiva.

Non allarmatevi, non è un messaggio dal futuro – anche se, visti i recenti sviluppi in orbita terrestre bassa, potrebbe ben esserlo. Si tratta della sinossi di Libra: una storia futura, spettacolo video-teatrale creato da Roberto Trotta, astrofisico, autore e comunicatore della scienza alla Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati (Sissa) di Trieste, insieme al regista, visual designer, musicista e informatico Gigi Funcis Dalle Carbonare.

A partire dal 2019, il lancio ravvicinato di migliaia di satelliti in orbita bassa da parte di aziende private, tra cui spicca la Starlink di Elon Musk ma anche Amazon, preoccupa non poco sia gli astronomi che gli astrofili. Lo scopo commerciale – fornire un servizio di internet satellitare globale, il cui rapporto prezzo/benefici è però stato messo in discussione – minaccia non solo gli obiettivi scientifici di molti progetti astronomici in corso, ma anche il diritto universale di tutte e tutti i cittadini del pianeta alla visione del cielo notturno. E mentre la comunità internazionale ne valuta gli effetti e alcune possibili strategie di mitigazione, c’è chi sceglie di portare il dibattito sul palcoscenico.

L’appuntamento con la prima di Libra è per l’ 8 settembre 2021, ore 21:00 a Trieste, nella cornice suggestiva del Castello di Miramare. Seguirà una replica, stesso luogo e stessa ora, il 9 settembre, e una conferenza spettacolo, Libra – the making of, il 10 settembre, ore 21:00 presso l’Infopoint di Sistiana, in provincia di Trieste. L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria (per assistere agli eventi è richiesto il Green Pass). È prevista inoltre un’ulteriore rappresentazione il 12 settembre, ore 21.30, presso la Fortezza di Gradisca a Gradisca d’Isonzo, provincia di Gorizia, nell’ambito del Festival Invisibile Cities (anche in questo caso, l’ingresso gratuito e la prenotazione obbligatoria).

«Il problema delle megacostellazioni mi tocca indirettamente dal punto di vista professionale: infatti molto del mio lavoro dipende dai dati raccolti da telescopi che verranno in buona parte rovinati dalla proliferazione di satelliti in orbita bassa», racconta a Media Inaf l’astrofisico Trotta, che nella sua ricerca applica l’intelligenza artificiale alla cosmologia. «Come cittadino e amante del cielo stellato, sono profondamente indignato che la bellezza del firmamento ci venga sottratta da enti privati, senza alcun processo democratico e senza coinvolgere tutti coloro che ne verranno colpiti», prosegue il ricercatore. «Il teatro è una maniera speriamo accattivante per far parlare del problema, e ci auguriamo di raggiungere così un pubblico molto più vasto con il messaggio che è urgente attivarsi affinché non ci venga tolta per sempre ‘la perpetua esperienza del sublime’, come la descrisse Emerson».

L’attore protagonista dello spettacolo, Lorenzo Acquaviva (a destra) e la giovanissima Lucrezia Fantini (a sinistra). Crediti: Sissa, R. Trotta, G. Funcis

Gli attori in scena – Lorenzo Acquaviva, Lucrezia Fantini e Davide Rossi – saranno affiancati dai contributi video di tre ospiti d’eccezione: il fisico Carlo Rovelli, il matematico Piergiorgio Odifreddi e l’archeo-astronomo Ed Krupp.

Lo spettacolo, realizzato dalla Sissa di Trieste con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare e il Ministero della Cultura, prevede anche ologrammi, inediti visual effects e intelligenza artificiale, il tutto sulle musiche di Eterea Post Bong Band, con la collaborazione di Enrico Gabrielli (Afterhours, Calibro 35) e Nicola Manzan (Baustelle, Ligabue).

Protagonista su tutti, chiaramente, il cielo. Quel cielo stellato, già solcato da tanti – troppi? – satelliti, che per molti è fascino e mistero, per alcuni nuova “frontiera” da conquistare, e per altri ancora patrimonio da salvaguardare. Al termine degli spettacoli sarà organizzata anche una osservazione guidata del cielo notturno a cura dell’Associazione Science Industries.

Basterà l’aiuto di una ragazza adolescente e un’intelligenza artificiale per trovare la soluzione al problema? A questa domanda, posta dagli organizzatori nel materiale informativo, la risposta, forse, a teatro.

Guarda il trailer dello spettacolo:

Per saperne di più: