TENTATIVO ANDATO A BUON FINE

InSight: la talpa è sotto terra

Sembrerebbero risolti, per adesso, i problemi tecnici riscontrati durante i diversi tentativi di perforazione effettuati dallo strumento tedesco della missione InSight, strumento progettato per misurare il flusso di calore sotterraneo di Marte. La sonda/termometro Hp3 adesso è interrata, ma le operazioni di scavo si sono bloccate per permettere alla paletta montata sul braccio meccanico di comprimere il terreno creando più attrito

     19/10/2020

Che fine ha fatto la “talpa” marziana? Parte del pacchetto strumenti Heat Flow and Physical Properties Probe (Hp3) a bordo del il lander Nasa InSight, la “talpa” è una sonda auto-affondante, un cilindro lungo circa 40 centimetri progettato per penetrare diversi metri nel suolo marziano affinché i sensori di cui è dotato possano misurare il flusso di calore proveniente dall’interno del pianeta.

Dopo oltre un anno e mezzo (da febbraio 2019) di battute di arresto e problemi tecnici, la sonda termica Hp3 (costruita dalla agenzia spaziale tedesca Dlr) è finalmente riuscita ad affondare nel terreno marziano, con l’aiuto della pala meccanica di cui è dotato il braccio robotico di InSight. Una fotocamera fissata sul medesimo braccio robotico ha recentemente scattato delle immagini al buco scavato dalla sonda.

Il braccio robotico del lander Nasa Insight alla cui estremità è montata una paletta, usata per comprimere il terreno sopra la sonda. Le immagini risalgono al 3 ottobre scorso. Il nastro color rame è attaccato alla sonda Hp3 (detta “talpa”) e ha sensori per misurare il flusso di calore del pianeta. Nei prossimi mesi, il braccio robotico raschierà il terreno sopra la talpa per aiutarla a scavare ancora più in profondità. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech

I sensori incorporati nel cavo collegati alla “talpa” sono progettati per misurare il calore sotterraneo del Pianeta rosso già a una profondità di 3 metri, anche se la sonda potrebbe arrivare fino a un massimo di 5 metri sotto la superficie di Marte.

Per permettere allo strumento tedesco di scavare in profondità, il terreno dovrebbe sgretolarsi al passaggio e fornire attrito contro il suo guscio esterno; senza questo attrito, la “talpa” subisce un effetto rimbalzo durante la perforazione del terreno senza poter avanzare. Il problema riscontrato in passato è, infatti, che l’area scelta dai tecnici della missione Insight per far atterrare il lander consiste di un terreno diverso rispetto alle missioni del passato, il cosiddetto duricrust: si tratta di un tipo di suolo simile al cemento che non si sgretola al passaggio della sonda fornendo l’attrito necessario, bensì diventa sempre più compatto formando una piccola fossa attorno al dispositivo.

Dopo aver accertato questo disagio, il team ha studiato una soluzione efficace: è stata posizionata una piccola paletta all’estremità del braccio robotico per coadiuvare meccanicamente la discesa della sonda impedendole di rimbalzare fuoriuscendo dal terreno. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, finalmente la sonda ha cominciato a scavare nel modo giusto. Ora che la “talpa” è completamente interrata, i tecnici useranno la paletta per raschiare altro terra sopra al foro di entrata, comprimendo il terreno per fornire più attrito. Il tutto richiederà svariati mesi e la sonda potrebbe riprendere le operazioni di scavo a inizio 2021.