DAL 25 AGOSTO SI PASSA AL 20 OTTOBRE 2020

Osiris-Rex rinvia il touchdown su Bennu

Un comunicato stampa della Nasa informa che il tanto atteso prelievo di campioni dalla superficie dell'asteroide Bennu subirà un rinvio di due mesi per motivi di sicurezza legati alla pandemia causata dal virus Sars-CoV-2. Il team che segue la missione non può accedere di persona come prima alla sala di controllo e le operazioni sono rallentate. Se tutto andrà come programmato i campioni della superficie di Bennu arriveranno sulla Terra il 24 settembre 2023

     21/05/2020

Illustrazione che mostra la discesa della sonda Osiris-Rex per la raccolta dei campioni dalla superficie di Bennu. Crediti: Nasa/Goddard/University of Arizona

La prima missione spaziale della Nasa per il recupero e il ritorno sulla Terra di campioni dalla superficie di un asteroide è ufficialmente pronta per il tanto atteso touchdown (atterraggio). La missione è la Osiris-Rex e l’asteroide è Bennu, un near-Earth di tipo Apollo di circa 500 metri di diametro. Si tratta di un asteroide carbonaceo, ossia primitivo, simile agli asteroidi che – 4,6 miliardi di anni fa – hanno portato l’acqua sulla Terra permettendo lo sviluppo della vita. Per questo lo studio di Bennu è così importante: è un po’ come andare alla ricerca delle nostre remote origini. Osiris-Rex ha superato diverse sfide, da quando è arrivata in prossimità dell’asteroide nel dicembre 2018. Fra i risultati più importanti c’è stata la scoperta che la superficie di Bennu è attiva – infatti dall’asteroide vengono scagliate pietre nello spazio, e non è ancora chiaro quale ne sia la causa fisica – e che la sua superficie è dominata da fillosilicati, ossia minerali idrati che legano chimicamente l’acqua, così che Bennu è potenzialmente una miniera per l’estrazione dell’acqua. Un piccolo esempio di quanto sia errata la vulgata comune che associa gli asteroidi a semplici pietre.

Lo scorso mese di aprile la sonda ha completato con successo la prima prova della sequenza di manovre necessarie per la raccolta di campioni dalla primitiva superficie di Bennu arrivando ad una quota di soli 65 m: praticamente a un passo dal suolo. Tuttavia, ora che la missione è tecnicamente pronta a raccogliere il tanto agognato campione, il team di ricercatori e tecnici che gestisce la sonda sta affrontando un diverso tipo di sfida, qui sulla Terra. A causa dei vincoli dovuti alla pandemia Covid-19 provocata dal virus Sars-CoV-2, i responsabili della missione hanno deciso di fornire al team ulteriore tempo per la  preparazione, sia per la prova finale sia per il campionamento vero e proprio.

In effetti, le attività dei veicoli spaziali – anche quelle programmate – non si improvvisano. La sonda si trova ad operare in condizioni difficili – per via dell’attività della superficie di Bennu – e sono richiesti tempi lunghi per lo sviluppo e il test delle operazioni. Date le attuali restrizioni che limitano la partecipazione delle persone nell’area di supporto della missione, è stato così deciso di fornire al team tempo aggiuntivo per completare i preparativi. Di conseguenza, sia la seconda prova che il primo tentativo di raccolta avranno due mesi extra per la pianificazione.

Il raccoglitore TagSam della Osiris-Rex, destinato a prelevare i campioni di materiale dalla superficie di Bennu Crediti: Nasa / Goddard / University of Arizona

La missione aveva inizialmente programmato di eseguire la prima raccolta dei campioni il 25 agosto 2020, dopo aver completato una seconda prova a giugno. Questa seconda prova, ora prevista per l’11 agosto 2020, farà eseguire alla sonda le prime tre manovre della sequenza prevista per la raccolta del campione a una quota approssimativa di 40 metri sulla superficie di Bennu.

Superato questo secondo test, il primo vero tentativo di raccolta è ora previsto per il 20 ottobre 2020, quando la sonda scenderà sulla superficie di Bennu e cercherà di raccogliere materiale da Nightingale, la regione più adatta per la campionatura, individuata dalla Nasa nel dicembre 2019. La discesa verso Bennu sarà molto lenta per ridurre al minimo l’accensione del propulsore, al fine di ridurre la probabilità di contaminazione della superficie da parte dell’idrazina che viene usata come propellente. Il contatto con la superficie verrà rilevato mediante accelerometri e la forza di impatto sarà dissipata da una molla nel braccio di TagSam (Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism).

TagSam, il dispositivo di prelievo campioni di Osiris-Rex, toccherà delicatamente la superficie di Bennu per circa cinque secondi, sparerà una carica di azoto pressurizzato per smuovere il suolo alzando polvere e piccole rocce e raccoglierà i campioni prima che la sonda torni nello spazio. La missione ha a bordo riserve di azoto per tre tentativi. Se il veicolo spaziale raccoglierà un buon campione di Bennu già il 20 ottobre, non verranno effettuati ulteriori tentativi. La sonda partirà dall’asteroide verso la metà del 2021 e porterà i campioni sulla Terra il 24 settembre 2023. Sars-CoV-2 permettendo.