Con un titolo volutamente provocatorio, I Marziani siamo noi. Alla ricerca di un’altra Terra – di Giovanni Bignami e Patrizia Caraveo, a cura di Stefano Dalla Casa – è uno strumento utile che introduce quelle che sono le più importanti scoperte alla base dell’astronomia moderna. “La ricerca è un treno che non si ferma e questo libro fornisce un bellissimo esempio di quanto si possa imparare in meno di dieci anni”, esordisce l’astrofisica Caraveo, che oltre a firmare la prefazione alla seconda edizione è anche l’autrice di tutte le parti che sono state aggiornate rispetto all’edizione precedente.
L’argomento centrale del libro è la ricerca di vita fuori dal Sistema solare in altri mondi simili al nostro, e per arrivarci Giovanni Bignami parte da molto lontano, raccontandoci la nascita e l’evoluzione del nostro universo in un appassionato susseguirsi di informazioni che guidano il lettore lungo un viaggio nell’astrofisica.
Come un vero “traduttore della scienza”, Bignami è in grado di affrontare e condensare in poche pagine un argomento così ampio riorganizzandolo in maniera interdisciplinare, dalla biologia alla chimica, passando perfino dalla letteratura alla filosofia. Il volume offre fatti e teorie, nonché idee e opinioni aperte, dall’astronomia di contatto alle prime esplorazioni spaziali e – sebbene di natura scientifica – è un omaggio “alla maggioranza di persone che credono di non essere sole nell’universo” – come si legge nell’ouverture.
Il libro risponde in maniera diretta a quelle domande che tutti noi ci siamo posti almeno una volta osservando il cielo in una notte stellata: “come è nata la vita sulla Terra?” oppure “c’è qualcuno là fuori?”.
L’opera si apre con un’efficace analogia calcistica – inviatagli per posta elettronica da un anonimo – per raccontare oltre quattro secoli di storia della scienza: il derby tra l’uomo (i Men-Centered che in inglese significa “centrato intorno all’umanità”) e l’universo (i Dinamo Universal); le due squadre si sfidano nello stadio “Universal”. Non vorremmo anticiparvi molto ma la partita vede perdere l’umanità cinque a zero ai “gol” di protagonisti celebri quali Copernico, Galileo, Darwin, Hoyle fino alla scoperta del primo pianeta extrasolare. La Terra e l’uomo non sono più al centro dell’universo.
Da qui in poi i capitoli ci guidano in un’esplorazione che attraversa la luce e la materia alla scoperta delle origini dell’universo. Bignami ci tiene a precisare che “non sappiamo cosa ci fosse prima del Big Bang”, ma riesce a descrivere i suoi primi istanti citando il sistema di Max Planck – che nel 1899 presentò all’Accademia di Prussia un sistema di unità di misura universale, legato a leggi fondamentali totalmente indipendenti da quelle determinate dall’uomo – e l’opera “Tutto in un punto” di Italo Calvino.
Da qui il focus accende le prime luci delle stelle, insegue le comete che trasportano campioni di un universo primordiale, attraversa l’esplosione di una supernova che disperde in giro per lo spazio gli elementi necessari a completare la tavola periodica, all’ombra di un buco nero.
Nel libro non ci sono fotografie o illustrazioni non necessarie; rispetto alla prima edizione, l’opera è stata arricchita di immagini interessanti ma sempre pertinenti.
Questo divagare interstellare aiuta il lettore a comprendere quali siano gli elementi fondamentali che danno origine alla vita come noi la conosciamo per poi condurlo ai capitoli finali alla ricerca di intelligenza extraterrestre e ai risultati ottenuti dai primi pionieri nel campo. Non siamo ancora in grado di dire se esiste una nuova Terra, ma siamo sicuramente sulla buona strada.
In appendice 15 miti da sfatare sull’astronomia come “le stelle sono eterne” e “gli alieni hanno lasciato tracce delle loro discese sulla Terra”. Infine, la sezione “Forse non sapevi che…” riassume e chiarisce i punti più interessanti trattati nei vari capitoli.
È un libro ideale per curiosi e appassionati che desiderano conoscere i fenomeni della cosmologia moderna, che credono all’esistenza di forme di vita aliena nello spazio e sperano un giorno di poter comunicare con qualcuno proveniente da un altro mondo.
Ma quindi alla fine “I marziani siamo noi”? Ebbene, al momento, sembra proprio di sì. Possiamo ancora continuare a considerarci degli esseri unici e speciali.
Integrazione del 16/12/2019: Patrizia Caraveo non ha firmato solo la prefazione, ma anche tutte la parti che sono state aggiornate rispetto all’edizione precedente.