SPECIALE LUNA 50 – LE INIZIATIVE DELL’INAF

Luna… plurale, femminile

A Padova, nel corso di quattro giorni di celebrazioni, si partirà dal quel fatidico luglio 1969 – in cui niente fu più come prima – per proiettarsi in un futuro in cui, speriamo, l’umanità avrà a disposizione nuove risorse proprio grazie all’esplorazione spaziale

     12/07/2019

Lo stemma della missione Apollo 11. Crediti: Nasa

La Luna è l’oggetto celeste a noi più vicino e anche quello che più di ogni altro, nel corso dei secoli, ha acceso la curiosità, lo stupore e l’immaginazione dell’Uomo. Da Luminare della notte e da misuratore del tempo, quale essa è stata per i popoli antichi, la Luna è poi divenuta oggetto di desiderio e di conquista impossibili, come testimoniano il fantastico viaggio sulla Luna di Astolfo, narrato da Ludovico Ariosto, o quello di Barbicane, Ardan e Nicholl, magistralmente descritto dalla penna di Jules Verne.

Con l’avvento dell’astronomia telescopica, fu subito chiaro che la nostra Terra non è l’unico pianeta del cosmo a godere di un satellite naturale perennemente in moto attorno a se stessa, ma che altre, e altrettanto affascinanti lune, ruotano con imperitura grazia attorno ad altri pianeti, sia nel nostro Sistema solare che fuori di esso.

Il coinvolgimento dell’astronomia padovana nelle prossime sfide tecnologiche, dallo spazio e da terra, è importante proprio per lo studio del Sistema solare, con Marte protagonista delle prossime missioni umane, ma anche per la ricerca e lo studio di pianeti extrasolari e relative lune. Si è voluto così cogliere l’occasione di celebrare questo anniversario non solo per ricordare uno degli eventi più importanti della storia dell’Uomo, ma soprattutto per condividere con i cittadini le aspirazioni e le prossime sfide per il futuro.

Dal prossimo 16 luglio quindi, per quattro serate, fino al 20, l’astronomia padovana ha organizzato incontri per il pubblico, aperitivi scientifici e spettacoli di musica e di teatro a tema. Gli eventi sono inseriti all’interno di una rassegna a cui abbiamo dato il nome Destinazione Lune, appunto.

Home page del sito Destinazione lune (destinazionelune.oapd.inaf.it)

La serata iniziale del 16 luglio, dal titolo 3, 2, 1, 0 Decollo!, sarà tutta dedicata alla Luna a partire dall’aperitivo Fly me to the Moon, con musiche a tema scelte appositamente dal Chiosco, noto locale per i giovani padovani, che a partire dalle 19:30 proporrà, all’interno del Castello carrarese, aperitivi lunari! L’evento, inserito nel programma Castello Festival 2019, è molto articolato e prevede, oltre a una breve introduzione da parte del direttore dell’Osservatorio, anche l’inaugurazione della mostra iconografica Le Lune di Padova. La mostra vuol raccontare gli studi e le scoperte fatti sulla Luna – e sulle innumerevoli lune che popolano il cielo – dagli astronomi che a Padova sono nati o hanno operato: da Galileo, che nel 1609 per la prima volta nella storia dell’umanità rivolse il suo telescopio al nostro satellite, rivelandone la vera natura, sino ai recentissimi studi sulla presenza di acqua ai poli lunari condotti dal team dei planetologi padovani, passando attraverso le numerose scoperte di altre lune che hanno costellato la storia dell’astronomia degli ultimi 400 anni.

A fare da cornice naturale al tutto, un’eclissi di Luna, che sarà visibile dall’alto della torre per le cento persone che acquisteranno per tempo il biglietto.

Seguirà, il 18 luglio, una tavola rotonda con l’astronauta Maurizio Cheli e un’anteprima Rai assoluta. Maurizio Cheli è stato il primo pilota italiano dello Space Shuttle Columbia nel 1996: con lui si confronteranno altri astronomi padovani per discutere su dove poseremo il piede nei prossimi cinquant’anni. Insieme alla discussione sarà trasmesso, appunto, il documentario Rai, inedito e realizzato per Rai Storia, dal titolo 1969 – niente più come prima.

E, ancora, l’anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna ha offerto l’occasione di elaborare un progetto comune tra l’Orchestra di Padova e del Veneto e l’Inaf – Osservatorio astronomico di Padova. La congiunzione tra musica e astrofisica avviene attraverso un’opera celeberrima composta da Gustav Holst circa cento anni fa, l Pianeti, che già dal titolo richiama esplicitamente il legame tra i suoni e le visioni planetarie in un immaginario ma tangibile viaggio cosmico.

A Padova quindi il 19 luglio è in programma la prima esecuzione integrale italiana di The Planets di Gustav Holst nella versione per orchestra da camera di G. Morton, recentemente pubblicata dall’editore Universal. Oltre a concorrere a un rinnovato avvicinamento tra scienza e arte musicale, il concerto rappresenta un tributo allo sbarco sulla Luna nel giorno in cui, cinquant’anni fa, il mondo intero rimase col fiato sospeso innanzi alle prime immagini diffuse dalla televisione. L’esecuzione musicale sarà accompagnata da una proiezione su maxi-schermo, a cura di Big Rock – Institute of Magic Technologies, di alcune tra le più affascinanti sequenze di immagini del Sistema solare.

Il 20 luglio invece si parlerà con il linguaggio del teatro: partendo da una Luna trampolino per salti molto più lunghi, verso quella che è la nuova epica della razza umana a caccia di materiali preziosi, all’inseguimento di asteroidi come balene nello spazio, alla disperata ricerca di nuove risorse per un’umanità in difficoltà. Lo spettacolo è prodotto dalla Teatro Boxer di Andrea Pennacchi in collaborazione con l’Inaf di Padova. Ancora una volta la fantasia aiuta a parlare dell’oggi, dei suoi sogni e dei suoi problemi, grati e fedeli alla scienza ma pronti a immaginare nuovi scenari.

Le celebrazioni non si concluderanno con il 20 di luglio ma continueranno per tutto l’anno. A fine settembre vi sarà la Notte europea dei ricercatori, dove protagonista sarà ancora la Luna, e questo 2019 si chiuderà nel nome dell’esplorazione spaziale con il lancio di Cheops, (Characterising Exoplanets Satellite) un piccolo ma preciso telescopio spaziale per lo studio di pianeti extrasolari che ha visto il coinvolgimento dell’Inaf di Padova – che ne ha curato il disegno, la costruzione e l’allineamento nei laboratori ai piedi della Specola. È il coronamento di oltre sette anni di lavoro e l’inizio di nuove sfide per cercare anche altre lune al di fuori del Sistema solare.

Gli eventi, che vedono il patrocinio dell’Università di Padova, sono realizzati in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Padova, la sede regionale Rai per il Veneto, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’associazione culturale Teatro Boxer e altre realtà culturali padovane quali la Scuola di musica Gershwin, l’Institute of Magic Technologies BigRock e il progetto EthnoLoops, con le musiche originali di Stolfo Fent.

Il programma è molto articolato e le serate si snoderanno tra la Specola, l’adiacente Piazza d’Armi (dove si terrà il Castello Festival) e l’Aula Magna di Palazzo Bo. Il programma dettagliato con tutte le informazioni, sulle prenotazioni ed eventuali biglietti, si può trovare sul sito web dedicato alla rassegna: www.destinazionelune.oapd.inaf.it.