AL VIA L’EVENTO “100 YEARS UNDER ONE SKY”

Cent’anni di Unione astronomica internazionale

Tre giorni di eventi apriranno ufficialmente le celebrazioni del centenario dall’Unione astronomica internazionale. La cerimonia si terrà oggi e domani a Bruxelles nel Palazzo delle Accademie: esattamente dove l’Unione è nata, nel 1919, alla fine della Grande Guerra

     11/04/2019

Il Palazzo delle Accademie di Bruxelles. Crediti: Romaine / Wikimedia Commons

Inizia oggi, giovedì 11 aprile, a Bruxelles la cerimonia inaugurale del centenario dell’Unione astronomica internazionale (Iau, International Astronomical Union). All’evento IAU 1919-2019: 100 Years Under One Sky Celebration Flagship Ceremony, che durerà fino a sabato 13 aprile, sono stati invitati i più importanti esponenti della comunità astronomica internazionale e numerose cariche politiche e istituzionali provenienti da tutto il mondo.

Per spegnere le sue prime cento candeline l’Iau torna al Palazzo delle Accademie di Bruxelles, lo stesso luogo dove è ufficialmente nata nel 1919, durante l’Assemblea costituente del Consiglio internazionale per la ricerca (International Research Council). A seguito di un’estesa discussione, alla fine dell’Assemblea, il 28 luglio, fu adottato formalmente lo statuto Iau, come risultato di una generale riorganizzazione delle istituzioni scientifiche a seguito degli anni turbolenti della Grande Guerra. L’Unione astronomica internazionale è tuttora un esempio di cooperazione internazionale  e di grande diplomazia.

Scopo principale dell’evento di questi giorni è stimolare discussioni e prospettive riguardanti gli sviluppi dell’astronomia nei prossimi cento anni, al cospetto di premi nobel, astronauti, scienziati e alte cariche di governo.

Giovedì 11 aprile il tema della giornata sarà  “Astronomy with and for Society”, in cui l’Iau metterà in risalto il suo ruolo consolidato all’interno della società, mentre venerdì 12 si guarderà in avanti affrontando le possibili prospettive dell’astronomia del futuro con le “Conversations with Astronomy: Perspectives from Diplomacy, Development and Inclusion”. Sabato 13, infine, l’atmosfera si farà decisamente più informale, e la comunità dei professionisti incontrerà il mondo variegato degli astrofili e degli appassionati. Verranno presentati progetti e condivise idee per rafforzare l’interazione di una comunità astronomica globale allargata.

Il volume sui 100 anni della Iau. Crediti: Springer/Iau

Durante il resto dell’anno, e in tutto il mondo, sono previste numerose iniziative di vario genere – raccolte sotto un’unica rassegna di eventi, Iau100 – dalle mostre interattive alle iniziative per incentivare l’inclusione. Le attività Iau100 si svilupperanno a livello nazionale e locale sulla base di un programma globale destinato a raggiungere un vastissimo pubblico attraverso  le società astronomiche nazionali e i numerosi gruppi di astrofili e appassionati, uniti virtualmente in un’unica comunità globale.

Il centennale dell’Unione astronomica internazionale sarà l’occasione per ripercorrere un secolo di scoperte scientifiche, consentendo di focalizzare l’attenzione generale verso l’astronomia e la scienza non solo da parte della comunità astronomica e delle istituzioni scientifiche, ma di tutta la società: dagli studenti di ogni grado, alle famiglie e alle istituzioni politiche. A tal proposito, è stato appena pubblicato il libro intitolato The International Astronomical Union – Uniting the Community for 100 Years, edito da Springer. Nel volume, gli autori – Johannes Andersen (passato Segretario generale Iau), lo storico della scienza David Baneke e Claus Madsen (Eso) – raccontano cento anni di Unione astronomica internazionale, dalla sua fondazione alla suo consolidamento nel mondo scientifico e nella società.

«Il libro mostra l’interessante evoluzione di Iau, che durante gli ultimi decenni», ricorda Teresa Lago, Segretaria generale dell’Unione, «si è trasformata da un’organizzazione di “sola scienza” a un’istituzione scientifica che mira a coinvolgere la società, sia in frangenti prettamente educativi che condividendo con il grande pubblico le meravigliose scoperte dell’astronomia moderna».

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