SCUOLA D’ASTRONOMIA A SAINT-BARTHÉLEMY

Bolidi, meteore e stazioni spaziali

Da lunedì 16 a venerdì 20 luglio, all'Osservatorio astronomico della Valle d’Aosta, una scuola estiva d’astronomia rivolta principalmente agli insegnanti e agli astrofili più esperti, ma aperta a tutte le persone interessate ad approfondire le proprie conoscenze in ambito astronomico. Costo per l’intero periodo: 250 euro

     03/06/2018

Da lunedì 16 a venerdì 20 luglio 2018 si terrà a Lignan, frazione del Comune di Nus (AO), la tradizionale Scuola estiva di astronomia a Saint-Barthélemy, organizzata dalla Fondazione Clément Fillietroz-Onlus, che gestisce l’Osservatorio astronomico della Regione autonoma Valle d’Aosta (OaVdA) e il Planetario di Lignan.

L’iniziativa è rivolta principalmente agli insegnanti e agli astrofili più esperti, ma è aperta a tutte le persone interessate ad approfondire le proprie conoscenze in ambito astronomico.

Come lo scorso anno, anche la quindicesima edizione della scuola estiva è organizzata in collaborazione con l’Università di Camerino (Unicam), nell’ambito della convenzione quadro tra l’università marchigiana e la Fondazione per lo svolgimento di attività comuni di formazione e di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione. La scuola estiva 2018 ha ottenuto inoltre i patrocini ufficiali dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), i due enti principali che nel nostro paese si occupano dello spazio e degli astri.

La collaborazione con Unicam permette agli studenti della scuola secondaria di 2° grado, agli studenti universitari e ai docenti scolastici di ottenere il riconoscimento della propria partecipazione come attività formativa. Il numero di crediti riconoscibili varia a seconda della categoria di appartenenza e delle ore di frequenza.

Il programma prevede 36 ore complessive di attività, suddivise in 17 ore di lezioni teoriche, 10.5 ore di applicazioni didattiche (indirizzate in particolar modo alla scuola secondaria di 2° grado), 8.5 ore di attività pratiche in aula e al telescopio.

Il titolo della scuola estiva 2018 è Bolidi, meteore e stazioni spaziali: quando il cielo ci cade sulla testa. Milioni di appassionati lettori di fumetti sanno che Asterix e Obelix hanno paura di una cosa sola, cioè che il cielo cada loro sulla testa. Non si tratta di una possibilità remota, come ci hanno ricordato nello scorso aprile il rientro fuori controllo della stazione spaziale cinese Tiangong-1 e l’asteroide 2018 G3 che, a sorpresa, è passato a circa 200mila km dalla Terra, metà della distanza Terra-Luna, un’inezia in termini astronomici.

La ricerca scientifica permette però di abbandonare le superstizioni in favore di monitoraggi costanti e studi dettagliati: la conoscenza approfondita dei fenomeni celesti è il requisito fondamentale per realizzare strumenti di previsione e prevenzione.

Tra progetti di questo genere spicca Prisma, acronimo che sta per “prima rete italiana per la sorveglianza sistematica di meteore e atmosfera”. Coordinato dall’Inaf-Osservatorio astrofisico di Torino (Inaf-OaTo) e attivo dalla primavera dell’anno scorso, Prisma conta 24 camere elettroniche in rete, diffuse sul territorio nazionale, che riprendono il cielo a 360 gradi, così da tracciare la traiettoria dei bolidi e individuare il probabile punto di caduta di eventuali meteoriti.

Prisma sarà illustrato agli iscritti alla scuola estiva 2018 dal coordinatore Nazionale, Daniele Gardiol (Inaf-OaTo), mentre Walter Riva (Osservatorio astronomico del Righi e Planetario Antikythera) e Marina Costa (Progetto Cassiopea) ne evidenzieranno gli aspetti didattici, con laboratori per le scuole.

Anche l’OaVdA contribuisce a Prisma. La camera valdostana è stata la prima installata dopo quella del centro di ricerca piemontese. Il ricercatore Albino Carbognani, coordinatore delle operazioni scientifiche a Saint-Barthélemy e responsabile della scuola estiva 2018, nonché membro del comitato scientifico e del comitato tecnico di Prisma, spiegherà come ha calcolato la traiettoria dell’eccezionale bolide che ha solcato i cieli dell’Italia settentrionale il 30 maggio 2017.

Alberto Buzzoni, ricercatore dell’Inaf-Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio (Inaf-Oas) di Bologna, racconterà come ha seguito la stazione spaziale cinese mentre precipitava sulla Terra, in qualità di membro di Prisma e di rappresentante per l’Inaf nell’Ocis, l’organismo di interesse nazionale per il coordinamento e l’indirizzo dell’attività di sorveglianza spaziale e difesa, cui partecipano anche Asi e Stato maggiore della Difesa

Da una stazione spaziale all’altra: Giovanni Valentini, responsabile dell’utilizzazione delle risorse Asi a bordo della International Space Station (Iss), spiegherà come il nostro paese ha dato e continua a dare un contributo decisivo, in termini scientifici, tecnologici e di equipaggio, al programma spaziale che mantiene questa vera e propria casa dell’umanità nel cosmo.

I pianeti del Sistema solare sono i protagonisti delle osservazioni in programma – condizioni meteorologiche permettendo – per lascuola estiva 2018. Utilizzando una speciale strumentazione messa cortesemente a disposizione in esclusiva dalla ditta Tecnosky di Felizzano (AL), gli iscritti compiranno riprese in alta risoluzione per catturare i dettagli della rossa superficie di Marte, di Saturno con i magnifici anelli e di Giove con la fedele corte dei satelliti galileiani.

Il programma completo dell’iniziativa è visibile sul sito www.oavda.it (sono possibili cambiamenti per causa di forza maggiore).

Guarda il servizio video di MediaInaf Tv sull’OaVdA: