NUOVA ANALISI DEI DATI DELLA SONDA GALILEO

Confermati i pennacchi di vapore su Europa

Intravisti da Hubble per la prima volta nel 2012, un nuovo esame dei dati raccolti più di vent'anni fa dal magnetometro della sonda Galileo conferma ora la presenza di geyser sprigionati dalla superficie di Europa, luna di Giove che ospita un oceano liquido sotto la crosta ghiacciata

     15/05/2018

Immagine composita che combina un’interpolazione dei dati ottenuti dallo Hubble Space Telescope nell’ultravioletto (blu) con un’immagine nel visibile di Europa, luna di Giove. L’emissione proveniente da idrogeno e ossigeno indica la presenza di pennacchi di vapore acqueo emessi dalla superficie della luna. Crediti: Lorenz Roth (Swri)

Europa, insieme alle altre tre lune maggiori di Giove Io, Ganimede e Callisto, fu scoperta da Galileo Galilei nel gennaio 1610 da Padova. E proprio all’illustre italiano è stata intitolata la missione di esplorazione spaziale Nasa che ha messo in orbita una sonda attorno a Giove per la prima volta a partire dal 1995.

I dati raccolti dalla sonda Galileo nel 1997, con un sorvolo ravvicinato a soli 200 chilometri di distanza da Europa, hanno permesso di scoprire che sotto la crosta ghiacciata di questa grande luna si cela un oceano di acqua liquida, un ambiente potenzialmente adatto allo sviluppo di forme di vita.

Neanche un paio d’anni fa, il telescopio spaziale Hubble ha confermato la presenza di pennacchi di vapore acqueo, enormi geyser che s’innalzano fino a 200 chilometri dalla superficie ghiacciata di Europa, intravisti per la prima volta nel 2012.

Ora, un gruppo di ricerca, guidato da Xianzhe Jia dell’Università del Michigan, ha rianalizzato con nuove tecniche i dati raccolti nel 1997 durante il sorvolo di Europa dallo strumento Pws (Plasma Wave Spectrometer) a bordo di Galileo. La conclusione della ricerca, pubblicata sull’ultimo numero di Nature Astronomy, è che Galileo all’epoca passò proprio attraverso uno di questi pennacchi di vapore.

In questa rappresentazione grafica, le linee di campo magnetico (in blu) mostrano come il pennacchio di vapore interagisca con il flusso di plasma ambientale proveniente da Giove. I colori rossi sulle linee mostrano aree ad alta densità di plasma. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Univ. of Michigan

Gli autori del nuovo studio hanno dimostrato che le brevi e localizzate distorsioni del campo magnetico registrate dal magnetometro Pws, finora inesplicate, sono state causate proprio dalla presenza di giganteschi sbuffi provenienti dalla superficie del pianeta.

I ricercatori hanno potuto beneficiare dell’esperienza acquisita con il passaggio della sonda Cassini attraverso i pennacchi di vapore emanati dalla luna di Saturno Encelado, la quale, al pari di Europa, possiede un oceano liquido sotto la superficie ghiacciata. In tale occasione, gli scienziati hanno appurato che il materiale presente nei getti si ionizza e lascia un blip, una firma caratteristica, nel campo magnetico.

Quella pubblicata nel nuovo studio è dunque una conferma riguardo all’esistenza dei geyser su Europa, indipendente dalla scoperta fatta da Hubble, particolarmente importante per le future sonde spaziali che andranno a investigare il potenziale di abitabilità del satellite naturale di Giove.

Come Europa Clipper, una missione interplanetaria in sviluppo da parte della Nasa, comprendente un orbiter e un lander, pianificata per il lancio attorno al 2022. Non a caso Xianzhe Jia, primo autore del nuovo studio, è infatti tra i responsabili scientifici di alcuni dei numerosi strumenti che equipaggeranno la sonda Europa Clipper e che potranno, tra l’altro, campionare le particelle di ghiaccio e polvere presenti nei pennacchi e provenienti dall’interno liquido di Europa.

Per saperne di più:

Guarda il servizio video di MediaInaf TV: