IL LIBRO DI VIVIANA AMBROSI

L’astrofisica secondo i Beatles

A cavallo di una sonda alla scoperta dell’Universo sconosciuto, in viaggio a bordo di un sottomarino giallo attraverso lo spaziotempo, dentro un cielo di diamanti con Lucy. In libreria un curioso esperimento fra scienza e musica. Protagonisti quattro ragazzi di Liverpool

     16/06/2017

Crediti: Fiona Adams.

Va detta una cosa: avere un padre che adora i Beatles può avere i suoi pro e contro. Ma avere la discografia di un unico grandioso insuperabile fabuloso gruppo musicale come colonna sonora di ogni singolo momento della propria esistenza, alla lunga, può risultare intollerabile. Anche per l’adolescente più serena e posata del mondo.

«Togli immediatamente questa roba. Sono 20 anni che scolto sempre le stesse 50 canzoni, non ne posso più!»
«Non sono 50. Dovrebbero essere 215 ufficiali, 269 con le rare, ossia live, demo e altro; si può arrivare a 580 se conti anche…»
«Senti, non mi interessa. E poi ti assicuro che sono tutte uguali… comunque togli questo schifo!»
«Ma scherzi? Hanno rivoluzionato il mondo!»
«Erano quattro drogati che hanno fatto fortuna».
«Non sai di cosa parli. Non capisci nulla».
«Allora facciamo una scommessa: se ti dimostro che non hanno fatto nulla di veramente importante, per tre mesi non ascolterai la loro musica».
«E se perdi tu, io potrò ascoltarli a tutto volume per tre mesi senza che tu emetta un fiato! Li ascolterai anche a colazione e a cena se ne avrò voglia».

La per-niente-triste storia di questa scommessa irrimediabilmente persa da Viviana Ambrosi è contenuta ne La scienza dei Beatles, curioso esperimento della casa editrice Luoghi Interiori e “certificato” in prefazione da Massimo Polidoro, segretario nazionale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale).

Un saggio fra scienza e musica alla scoperta di tutto quello che forse non avete mai imparato a scuola ma che, per fortuna, potete imparare sfogliando la storia della più celebre boyband che la storia abbia mai avuto: i Beatles.

Sotto le mani abili dell’autrice John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr infilano il camice da laboratorio e accompagnano il lettore in un caleidoscopico viaggio fra fisica, biologia, ecologia, medicina, salute e alimentazione. I titoli dei successi più consumati fungono da ariete per irrompere nel mondo della scienza: dalla chimica alla geometria, dalle neuroscienze alle biotecnologie, fino alla paleontologia, alla botanica, alla climatologia e alla tecnologia. C’è forse un remoto angolo del sapere che i musicisti più acclamati della storia abbiano scordato di affrontare, pur marginalmente, nei loro album? Pare di no.

Get back!
Lennon rivive grazie a un laptop, partecipa a una reunion virtuale del gruppo, anzi: non è mai stato ucciso. Tutto merito di uno scienziato del Cern, crononauta improvvisato. Pesce d’Aprile in salsa particellare?

Across the universe
Nel febbraio del 2008 una delle canzoni più celebri dei Beatles viene lanciata nello spazio alla ricerca di ascoltatori residenti in altre galassie. L’idea di utilizzare la canzone è venuta a Martin Lewis, l’esperto beatlesiano della Nasa. La Apple Records è stata felice dell’iniziativa perché sempre alla ricerca di nuovi mercati. «Al momento mandiamo messaggi in codice Morse per contattare civiltà aliene. Forse dovremmo tentare con qualcosa di più vivace», ha chiosato Lewis.

Lucy in the sky with diamonds
Un diamante cosmico dal diametro di 1500 chilometri brilla nello spazio: è il nucleo compresso di una vecchia stella, tramutatosi in una massa gigantesca di carbonio cristallizzato. Un gioiellino da 10 miliardi di trilioni di trilioni di carati. Si trova nella costellazione del Centauro ed è stato scoperto nel 2004 dagli astronomi dell’Harvard-Smithsonian Center of Astrophysics. La comunità astronomica lo ha ribattezzato: Lucy.

Quando un reporter chiese a Lennon cosa ne pensava delle prime immagini provenienti dallo spazio, lui rispose: «Vista una, viste tutte». Il libro di Viviana Ambrosi prova che evidentemente stava scherzando.