DISTRIBUZIONE DELL’IDROGENO NEUTRO

A caccia del tesoro con la mappa della Via Lattea

Unendo i milioni e milioni di dati raccolti da due più grandi radiotelescopi movimentabili al mondo, cioè il radiotelescopio da 100 metri del Max-Planck Institute (in Germania) e il radiotelescopio Parkes da 64 metri del CSIRO (in Australia), è stata creata una dettagliata mappa della distribuzione dei gas nella nostra galassia

     20/10/2016

L’immagine che vi proponiamo qui di seguito rappresenta forse una delle mappe più dettagliate mai realizzate sulle strutture gassose nella Via Lattea. Gli scienziati hanno unito i dati provenienti da due fra i più grandi radiotelescopi movimentabili al mondo, cioè il radiotelescopio da 100 metri del Max-Planck Institute (in Germania) e il radiotelescopio Parkes da 64 metri del CSIRO (in Australia). La mappa è stata prodotta nell’ambito della survey HI4PI, chiamata così perché il tutto ruota attorno la misurazione della lunghezza d’onda degli atomi di idrogeno atomico neutro (HI), l’elemento più abbondante nell’Universo e alla base della formazione di stelle e galassie. La mappa rivela una ricchezza di dettagli molto raffinati sulla distribuzione dei gas nella nostra galassia. HI4PI è il prodotto dello uno sforzo congiunto di astronomi di molti paesi e i risultati sono pubblicati nell’ultimo numero di Astronomy & Astrophysics.

Questa mappa di HI4PI è stata prodotta utilizzando i dati raccolti dal radiotelescopio del Max-Planck a Effelsberg (Germania) e dal radiotelescopio di CSIRO a Parkes (Australia). Crediti: Benjamin Winkel e la collaborazione HI4PI

Questa mappa di HI4PI è stata prodotta utilizzando i dati raccolti dal radiotelescopio del Max-Planck a Effelsberg (Germania) e dal radiotelescopio di CSIRO a Parkes (Australia). Crediti: Benjamin Winkel e la collaborazione HI4PI

Si tratta di un progetto impegnativo, perché è vero che con i moderni radiotelescopi l’HI è abbastanza facile da rilevare, ma la mappatura di tutto il cielo è comunque un lavoro delicato: per arrivare a questo risultato sono state necessarie più di un milione di singole osservazioni e in totale sono state registrate decine di terabyte di dati grezzi. Juergen Kerp, dell’Università di Bonn, ha spiegato che anche se l’idrogeno neutro è abbastanza facile da rilevare con i moderni radiotelescopi, mappare l’intero cielo è un risultato più che significativo, soprattutto a causa dell’inquinamento radio causato dagli smartphone e in generale da tutta la tecnologia che usiamo sulla Terra. Kerp ha aggiunto, infatti, che sono necessari «sofisticati algoritmi che ripuliscono i dati da queste indesiderata interferenza umana».

Le nuove osservazioni sono state possibili solo grazie all’evoluzione della tecnologia dei radiotelescopi negli ultimi dieci anni. I nuovi sistemi di ricezione utilizzano tecniche multi-pixel per aumentare la velocità di mappatura di un ordine di grandezza, per non parlare degli spettrometri altamente evoluti e precisi che sono disponibili oggi sul mercato.

Lister Staveley-Smith, dall’International Centre for Radio Astronomy Research, ha detto che lo studio rivela piccoli dettagli, mai visti prima, delle strutture filamentose tra le stelle nella Via Lattea. È chiaro che si tratta di osservazioni preziose, perché un’immagine più chiara della distribuzione dell’idrogeno può aiutare gli astronomi a esplorare galassie anche molto lontane da noi. Inoltre, per gli astrofisici che studiano la distribuzione del gas nella Via Lattea, HI4PI sarà una risorsa nuova e preziosa.

Kerp ha concluso dicendo che «HI4PI è un punto di riferimento per i decenni a venire. Anche se i prossimi strumenti, come la Square Kilometre Array (SKA), si spingeranno ancora più in là in quanto a sensibilità e risoluzione angolare, come interferometri radio sono di base insensibili alle distribuzione diffusa del gas HI. Per questo la mappa HI4PI sarà la risorsa primaria per completare le informazioni mancanti ai dati SKA».

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