IL RICORDO DELL’ASTRONOMO MORTO RECENTEMENTE

I quasar radio-quieti di Braccesi

Alessandro Braccesi è stato uno dei pionieri della radioastronomia e astronomia italiana. Grazie a lui la stazione di Medicina, e più in generale la radioastronomia italiana, ha acquisito rilevanza internazionale con la produzione dei cataloghi di radiosorgenti “di Bologna” B2 e B3.

BraccesiGiovedì 10 gennaio è morto, all’età di 75 anni, Alessandro Braccesi, già professore ordinario presso il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna. Alessandro è stato uno dei pionieri della radioastronomia e astronomia italiana ed era conosciuto e molto stimato  internazionalmente per i suoi studi sui quasar radio-quieti.

Faceva parte del team di scienziati e docenti dell’Ateneo bolognese che, assieme al Prof. Marcello Ceccarelli, intuirono l’importanza di realizzare il Radiotelescopio “Croce del Nord” di Medicina (Bologna). Questo strumento è stato il primo grande progetto della radioastronomia italiana, ed è stato utilizzato  per rivelare radiosorgenti extragalattiche  e derivare, dalla loro distribuzione, informazioni sul modello di Universo. La stazione di Medicina, e più in generale la radioastronomia italiana,  ha acquisito rilevanza internazionale con la produzione dei cataloghi di radiosorgenti “di Bologna” B2 e B3.

Successivamente, Alessandro si è dedicato a tecnologie nell’astronomia ottica, contribuendo  in modo fondamentale alla costruzione del Telescopio di Loiano.   Anche in questo caso, la sua idea di dotarlo di una camera ottica a grandissimo campo e ad alta risoluzione spaziale ha consentito di conseguire importanti risultati competitivi con quelli di telescopi internazionali di dimensioni ben maggiori, come ad  esempio, nello studio della galassia di Andromeda, compagna della Via Lattea.

I lavori di Alessandro negli anni ’60 sulla selezione in colore dei quasar sono stati alla base di decine e decine di articoli successivi.  I quasar erano appena stati scoperti come controparti ottiche di forti radio-sorgenti; si cominciava a capire che questi oggetti erano molto blu nell’ ultravioletto, ma bisognava  trovare un modo per distinguerli da stelle con colori u-b simili.  A quel punto Alessandro ebbe una “piccola grande idea” :  le differenze fra lo spettro termico delle stelle e quello non-termico dei quasar si sarebbero dovute vedere nei colori nel vicino infrarosso per oggetti con colori simili nell’ ultravioletto.  Quando menzionò questa sua idea ad Allan  Sandage, con cui lavorava allora negli Stati Uniti, Sandage  immediatamente realizzò la bellezza, nella sua semplicità, di quell’idea, concludendo  che “avrebbe dovuto spararsi per non averci pensato prima lui stesso”.  Prese il telefono e immediatamente prenotò un “run” di tre notti al Palomar per Alessandro. Altri tempi… Così nacque il campione di quasar radio-quieti di Braccesi  che per tanti anni fu il migliore e meglio studiato campione di quasar di questo tipo.

Uomo di grande cultura interdisciplinare e curiosità scientifica, Alessandro ha lasciato un contributo importante, anche nel campo della storia dell’astronomia e della fisica, con i suoi libri, sempre mirati, secondo il suo stile, a formare il lettore attraverso un rigoroso percorso storico aperto fino agli sviluppi più recenti.  Un lascito quindi che dovrebbe  far parte del corredo di ogni  studioso e appassionato di astrofisica.