
Ora, un gruppo di astronomi ha rilevato lo stesso fenomeno nella luce visibile emessa da una coppia di nane bianche. “Questo risultato è una delle più chiare e forti rilevazioni dell’effetto delle onde gravitazionali” ha commentato Warren Brown dello Smithsonian Astrophysical Observatory, tra gli autori dello studio appena pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.
La coppia di nane bianche (ovvero ciò che resta di stelle come il nostro Sole alla fine della loro evoluzione) era stata scoperta lo scorso anno, e battezzata SDSS J065133.338+284423.37 (J0651 per gli amici). Le due stelle, a 3000 anni luce da noi, sono così vicine tra loro (un terzo della distanza tra Luna e Terra) che completano un’orbita una attorno all’altra in meno di 13 minuti. Ogni sei minuti, si eclissano l’un l’altra (viste dalla Terra), andando a costituire un orologio di altissima precisione. Bene, rispetto all’Aprile del 2011, quando furono scoperte, le eclissi ora si verificano sei secondi prima, un anticipo che i ricercatori attribuiscono alla perdita di energia del sistema sotto forma di onde gravitazionali. Sul lungo periodo, le due stelle finiranno per fondersi tra circa due milioni di anni. Per il momento, se l’ipotesi è giusta, l’anticipo delle eclissi dovrebbe arrivare a 20 secondi entro il maggio 2013, man mano che l’orbita delle due stelle si contrare. “E’ un raro caso in cui un effetto relativistico si può misurare con un orologio da polso” spiega Brown.






