
Le osservazioni dell’evento condotte come di consueto nei giorni successivi ha sorpreso non poco gli scienziati coinvolti. A differenza infatti degli altri lampi gamma, la luminosità dell’afterglow del GRB 111211A nell’ottico aveva smesso di diminuire dopo circa venti giorni dalla sua comparsa ed era ormai divenuta costante, facendo sospettare che a sostenere questa luminosità ci potesse essere l’emissione di una sorgente come una supernova. Un sospetto che si è tramutato in certezza con le osservazioni spettroscopiche condotte grazie al Gran Telescopio Canarias da 10 metri di diametro a La Palma, sulle Isole Canarie.
“E’ stata una vera sorpresa” commenta Ettore Del Monte, dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali di Roma dell’INAF. “E’ la prima volta che una Supernova viene identificata nello spettro dell’afterglow ottico di un lampo gamma scoperto da SuperAGILE. Quello che trovo affascinante nello studio dei GRB è proprio che questi eventi permettono di organizzare osservazioni sinergiche da satellite e da Terra in così tante bande di energia diverse”.
Non è ancora del tutto chiaro quali siano i meccanismi fisici che siano alla base di questa cosiddetta “connessione GRB – Supernova”. La spiegazione potrebbe essere trovata indagando le esplosioni di stelle di grande massa prive del loro strato più esterno di idrogeno e dotate di una elevata velocità di rotazione. Ma di sicuro AGILE puo’ dare nuove informazioni per comprendere questi affascinanti e ancora enigmatici fenomeni.






