LA SIMULAZIONE CON PLANETERELLA

Aurore su Terra e Marte: che spettacolo!

Un team internazionale di ricercatori ha confermato che è possibile osservare le aurore su Marte a occhio nudo (semmai l'uomo arriverà sul Pianeta rosso), come accade in certi periodi dell'anno sul nostro pianeta

     28/05/2015

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Le aurore boreali sulla Terra sono degli spettacoli affascinanti: si formano a causa dell’interazione delle particelle cariche provenienti dal Sole con la ionosfera terrestre. Si tratta di fenomeni tipici anche su altri pianeti del Sistema solare, come Saturno, Giove e anche Marte, dove il fenomeno è stato studiato di recente (vedi Media INAF). Anche se su ogni pianeta le aurore hanno caratteristiche diverse, tra Terra e Marte potrebbero esserci diverse similarità. Ad affermarlo è stato un team internazionale di ricercatori che è riuscito per la prima volta a predire la presenza di aurore visibili ad occhio nudo su un pianeta diverso da Terra. L’alta atmosfera di Marte può essere simile alla nostra più di quanto si pensasse. I ricercatori hanno dimostrato che l’atmosfera superiore di Marte diventa blu a seconda dell’attività del Sole. Il risultato è stato ottenuto mediante simulazione numerica e un affascinante esperimento di laboratorio con il simulatore Planeterrella (ne esistono 17 in tutto il mondo), utilizzato proprio per simulare l’aurora presso l’Istituto di Planetologia e Astrofisica di Grenoble (in Francia).

Cosa hanno scoperto i ricercatori? Cyril Simon Wedlund, del dipartimento di Radio scienze e Ingegneria dell’Università di Aalto, ha spiegato: «Lo studio indica che il colore più forte nelle aurore marziane è il blu intenso. Tra gli altri colori anche verde e rosso. Se un astronauta osservasse il cielo da Marte potrebbe vedere questi fenomeni a occhio nudo, dopo forti eruzioni solari». Per la prima volta le aurore su Marte sono state osservate nel 2005 dagli strumenti a bordo del satellite ESA Mars Express, mentre adesso i ricercatori si sono dedicati a studiare dati ottenuti in laboratorio. Simon Wedlund ha spiegato: «Abbiamo riprodotto il gas più comune nell’atmosfera di Marte, cioè l’anidride carbonica. In seguito abbiamo generato una scarica elettrica in un ambiente vuoto che ricorda l’alta atmosfera marziana, il che ha portato alla formazione di un bagliore blu».

Con questo studio il team mostra che su Marte le aurore possono essere osservate anche nel campo del visibile. Questi fenomeni si verificano quando le particelle elettricamente cariche di origine solare vengono spinte verso il basso lungo le linee del campo magnetico locale, in cui entrano a contatto con l’atmosfera planetaria “mettendo in moto” atomi e molecole. La Terra ha un’atmosfera in cui prevale ossigeno e azoto e le aurore sono prevalentemente verde e rosse, ma è possibile osservare anche striature blu-viola, a causa della presenza di azoto molecolare ionizzato. Qualcosa di simile accade su Marte.

Per saperne di più:

Leggi l’articolo pubblicato su Planetary and Space Science: “Prediction of blue, red and green aurorae at Mars”, di J. Lilensten, D. Bernard, M. Barthélemy, G. Gronoff, C. Simon Wedlund e A. Opitz,