IL CONTEST DI MESSENGER

Mercurio: toto-nomi per cinque crateri

Il team del MESSENGER Education and Public Outreach lancia una gara creativa per stabilire i nomi di cinque grandi crateri da impatto individuati dalla sonda NASA su Mercurio: per partecipare c’è tempo fino al 15 gennaio 2015

     16/12/2014
La sonda NASA MESSENGER nel rendering di un artista.

La sonda NASA MESSENGER nel rendering di un artista.

Avete ambizioni o velleità da conquistatori? Siete desiderosi di dare, un domani, il vostro nome a una stella? Volete essere i protagonisti del battesimo di una regione incontaminata, magari al di fuori dei confini terrestri? Ecco il concorso che fa per voi: il team del MESSENGER Education and Public Outreach (EPO) ha ufficialmente aperto il toto-nomi per cinque crateri da impatto, su Mercurio. Si accettano proposte fino a 2015 inoltrato (la scadenza del concorso è il 15 gennaio).

Il protocollo previsto dall’Unione astronomica internazionale (IAU), che dal 1919 dirige il cerimoniale di battesimo per pianeti e satelliti, prevede che la nomenclatura di tutti i nuovi crateri da impatto su Mercurio debbano prendere spunto da nomi di artisti, compositori, e scrittori di chiara fama, scomparsi da almeno tre anni.

Se avete intenzione di partecipare, il consiglio è anzitutto dare un’occhiata a quelli già assegnati, disponibili a questo link. Il nome non deve avere significati politici, religiosi o militari. I quindici più votati saranno sottoposti alla commissione IAU che fungerà da Cassazione della nomenclatura, fornendo responso inappellabile (social, ma non troppo).

Un dettaglio della superficie di Mercurio ripreso dal Mercury Laser Altimeter di MESSENGER

Un dettaglio della superficie di Mercurio ripreso dal Mercury Laser Altimeter di MESSENGER.

Fino a qualche anno fa Mercurio era uno dei pianeti meno conosciuti del Sistema solare. È stata la sonda Mariner 10, in tre passaggi ravvicinati tra il 1974 e il 1975, a scattare le prime dettagliate immagini della sua superficie e a scoprire la presenza di un campo magnetico simile per configurazione a quello della Terra. Poi, un lungo silenzio. Quarant’anni dopo Mercurio è poi tornato alla ribalta grazie al veicolo spaziale MESSENGER (Mercury Surface, Space Envirnoment, Geochemistry and Ranging) che nel marzo 2011 è entrato nella sua orbita raccogliendo immagini e dati scientifici di grande importanza per conoscere gli aspetti morfologici ed evolutivi di questo pianeta.

E nel 2016 arriverà anche BepiColombo: missione tra le più ambiziose dell’ESA, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), che vede l’Italia fortemente coinvolta. Sarà una missione ben più complessa di MESSENGER, con due satelliti separati: uno dedicato all’ambiente che circonda Mercurio (radiazione solare, campo magnetico, vento di particelle), e l’altro interamente rivolto al pianeta stesso (superficie, topologia, struttura interna).