L’IMMAGINE DELL’ESO

Messier 47 è sempre più blu

Questo giovane ammasso aperto è dominato da una spolverata di stelle blu brillanti ma contiene anche alcune stelle molto diverse, rosse e giganti. Non è sempre stato facile da identificare, anche perché è uno degli ammassi aperti meno densamente popolati

     17/12/2014
L'ammasso stellare Messier 47: l'immagine è stata ottenuta con la camera WFI (Wide Field Imager) installata sul telescopio da 2,2 metri dell'MPG/ESO all'Osservatorio dell'ESO di La Silla in Cile. Crediti: ESO

L’ammasso stellare Messier 47: l’immagine è stata ottenuta con la camera WFI (Wide Field Imager) installata sul telescopio da 2,2 metri dell’MPG/ESO all’Osservatorio dell’ESO di La Silla in Cile. Crediti: ESO

Come canterebbe qualcuno “il cielo è sempre più blu”, anzi le stelle dello spettacolare dell’ammasso stellare Messier 47 sono sempre più blu. La foto qui accanto è stata ottenuta nell’ambito del programma Gemme Cosmiche con la camera WFI (Wide Field Imager) montata sul telescopio da 2,2 metri dell’MPG/ESO all’Osservatorio dell’ESO di La Silla, in Cile. Questo giovane ammasso aperto presenta brillanti stelle blu, ma contiene anche alcune stelle molto diverse, rosse e giganti. Messier 47 si trova a circa 1600 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Poppa (quella della nave mitologica Argo). È stato notato per la prima volta poco prima del 1664 dall’astronomo italiano Giovanni Battista Hodierna e successivamente scoperto indipendetemente da Charles Messier stesso, che sembra non fosse a conoscenza delle osservazioni precedenti di Hodierna.

Il colore bianco-blu brillante di queste stelle è un indicazione della loro temperatura, con le stelle più calde che appaiono più blu e le stelle più fredde che appaiono più rosse. La relazione tra colore, luminosità e temperatura si può visualizzare mediante la curva di Planck. Ma lo studio più dettagliato dei colori delle stelle attraverso la spettroscopia racconta agli astronomi molte più cose – tra cui la velocità di rotazione delle stelle e la loro composizione chimica. Ci sono nell’immagine anche alcune stelle rosse e luminose – sono giganti rosse più avanti nel loro breve ciclo di vita rispetto alle più leggere e più longeve stelle blu. La durata della vita di una stella dipende soprattutto dalla sua massa. Le stelle massicce, che contengono molte volte il materiale che compone il Sole, vivono vite brevi, misurate in milioni di anni. Invece le stelle molto meno massicce possono continuare a brillare per molti milardi di anni. In un ammasso, le stelle sono tutte più o meno della stessa età e con la stessa composizione chimica iniziale. Perciò le stelle massicce e brillanti evolvono più in fretta, diventano prima giganti rosse e prima terminano la loro vita, lasciando le stelle meno massicce e più fredde a sopravvivere loro a lungo.

Questa panoramica mostra parte della costellazione della Poppa. Questa zona di cielo comprende alcuni ammassi stellari brillanti, primo tra tutti Messier 47, al centro, e il fratello Messier 46, vicono al bordo sinistro, più ricco di stelle ma più lontano. Questa immagine è stata ottenuta a partire dai dati della DSS2 (Digitized Sky Survey 2). Crediti: ESO/Digitized Sky Survey 2. Acknowledgement: Davide De Martin

Questa panoramica mostra parte della costellazione della Poppa. Questa zona di cielo comprende alcuni ammassi stellari brillanti, primo tra tutti Messier 47, al centro, e il fratello Messier 46, vicono al bordo sinistro, più ricco di stelle ma più lontano. Questa immagine è stata ottenuta a partire dai dati della DSS2 (Digitized Sky Survey 2). Crediti:
ESO/Digitized Sky Survey 2. Acknowledgement: Davide De Martin

Anche se è brillante e facile da vedere, Messier 47 è uno degli ammassi aperti meno densamente popolati: sono visibili solo una cinquantina di stelle in una regione di circa 12 anni luce, a confronto con altri oggetti simili che possono contenere migliaia di stelle. Messier 47 non è sempre stato facile da identificare. Infatti, per anni è stato dato per perso, poichè Messier aveva registrato le coordinate in modo non corretto. L’ammasso fu riscoperto successivamente e ottenne una diversa designazione di catalogo – NGC 2422. La natura dell’errore di Messier e la conclusione definitiva che Messier 47 e NGC 2422 sono lo stesso oggetto sono state stabilite solo nel 1959 dall’astronomo canadese T. F. Morris.

Per caso Messier 47 appare in cielo vicino a un altro ammasso stellare molto diverso – Messier 46. Messier 47 è relativamente vicino, a circa 1500 anni luce, ma Messier 46 si trova a circa 5500 anni luce di distanza e contiene molte più stelle, almeno 500. Nonostante contenga molte più stelle, appare significativamente più debole a causa della sua maggiore distanza. Messier 46 potrebbe essere considerato il fratello maggiore di Messier 47, a circa 300 milioni di anni rispetto ai 78 milioni di quest’ultimo. Di conseguenza, molte delle stelle più massicce e brillanti in Messier 46 hanno già trascorso la loro breve vita e non sono più visibili, perciò molte delle delle stelle di questo ammasso più vecchio sono rosse e più fredde.

[Clicca QUI per il comunicato stampa dell’ESo in italiano]