LA DEDICA A ANGIOLETTA CORADINI

Premio Zeldovich a Diego Turrini

Si aperto la 40° assemblea generale del COSPAR a Mosca. La cronaca della prima giornata con la cerimonia di apertura e la consegna dei premi Zeldovich nel racconto di Patrizia Caraveo

     05/08/2014
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Angioletta Coradini

A Mosca, negli spazi immensi dell’Università Lomonosova, è in corso la 40esima Scientific Assembly del Cospar (Committe on Space Reasearch). Un’armata di oltre 2500 scienziati arranca, sotto un sole implacabile, dalla stazione delle metropolitana al building L e al building S. Chi sta nei confortevoli (si fa per dire) alloggi messi a disposizione dell’Università, attraversa chilometri di corridoi in puro stile stalinista per uscire su parchi con pini che boccheggiano nella insolita calura.

Il 4 agosto la cerimonia di apertura, nella grandiosa aula magna dell’università. Abbiamo ricevuto almeno una decina di indirizzi di saluto da parte del Rettore dell’Università Lomonosova, che ha letto una imperdibile lettera del Presidente Putin, del Presidente dell’Accademia delle Scienze, che ha declamato le parole immortali del sindaco di Mosca e poi del rappresentate del Ministro della ricerca, senza dimenticare la presentazione del Presidente dell’Agenzia Spaziale Russa. Nulla ci è stato risparmiato con il tocco di leggerezza introdotto dalle traduzioni delle ingessatissime (e prevedibili) parole tramontabili che ci sono state indirizzate.

Nella scia della grande tradizione russa, l’atmosfera è stata alleggerita da balletti che hanno preparato la platea alla cerimonia delle premiazione, una tradizione del COSPAR. I premi sono molteplici a riconoscimento di carriere dedicate alla scienza spaziale, alla cooperazione internazionale, allo sviluppo tecnologico. Ci sono anche premi dedicati ai più giovani per riconoscere contributi interessanti che fanno presagire una futura, brillante carriera, come le medaglie Zeldovich che il COSPAR decide in collaborazione con l’accademia delle scienze russa. Viene premiato un/una giovane ricercatore/trice per ognuna delle 8 commissioni del COSPAR che coprono tutti gli aspetti della ricerca spaziale dalle osservazioni della terra ai buchi neri, passando per lo studio del sole, dei pianeti, dello spazio interplanetario, dei pianeti extrasolari, dell’esobiologia, per arrivare all’astrofisica studiata attraverso tutte le lunghezze d’onda.

Tra gli 8 premiati ci sono due Italiani Diego Turrini dell’INAF-IAPS e Luca Mariotti dell’Università di Pavia. La commissione E, quella dell’Astrofisica, ha premiato Nanda Rea, che, dopo un dottorato a La Sapienza, ha lavorato in Olanda ed ora è in Spagna (leggi l’articolo di Media INAF dal titolo Pulsar fuori, Magnetar dentro). Nanda è stata l’unica donna tra i magnifici 8, segno che c’è ancora molta strada da fare verso le pari opportunità nella scienza spaziale.

Mentre i premiati più stagionati si erano preparati due parole di ringraziamento, evidentemente nessuno avevo suggerito ai “giovani” di non farsi trovare impreparati. Diego Turrini è stato particolarmente bravo e simpatico dedicando il suo premio ad Angioletta Coradini, una collega che ricordiamo sempre tutti con grande affetto.

«La cerimonia è stata maestosa – ha poi commentato a Media INAF Diego Turrini – non c’è altro modo per definirla: mi aspettavo una premiazione più informale, da scienziati a scienziati, mentre si è trattato di un evento di carattere molto più ufficiale e politico, a tratti addirittura quasi intimidente. L’unico elemento non programmato di tutta la cerimonia (anzi, a riguardo avevamo ricevuto indicazioni opposte dalla segreteria del COSPAR!) è stato quando ci hanno chiesto di dire un paio di parole di ringraziamento».

«Nel mio caso – conclude Turrini – questo momento di improvvisazione mi ha dato l’opportunità di poter ringraziare chi mi ha avviato sulla strada che mi ha portato a ricevere questo premio, ossia Angioletta Coradini, dedicando il premio alla sua memoria».

«L’unica cosa che posso aggiungere è che mi sento profondamente onorato di essere diventato il primo italiano impegnato nel campo delle scienze planetarie a ricevere questo importante riconoscimento».

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