IMMAGINARE LA TERRA SENZA IL SUO SATELLITE

Che mondo sarebbe senza luna?

Il nostro satellite produce importanti effetti sulla Terra, che ne beneficia da miliardi di anni. Ma che succederebbe se la Luna un giorno abbandonasse l'orbita terrestre? Scopriremmo forse che dobbiamo la nostra vita anche a lei

     19/02/2013

earth_rise1È lì da miliardi di anni ad accompagnare il nostro pianeta nel suo incessante cammino attorno al Sole. Presenza discreta ed affascinante, la Luna è da sempre fonte di ispirazione per artisti e  di consolazione per i cuori più romantici. Ma è anche l’oggetto celeste sul cui ritmo sono stati basati i primi calendari e, molto più recentemente, il primo luogo al di fuori della Terra su cui un uomo abbia mai posato piede. Come potrebbe essere il mondo senza Luna, sfuggita un giorno al vincolo dell’attrazione gravitazionale terrestre e soprattutto, quali potrebbero essere gli effetti di questa dipartita? Una domanda decisamente fantasiosa, ma non del tutto campata in aria. Il nostro satellite si sta infatti allontanando da noi, con un ritmo davvero lentissimo, solo qualche centimetro l’anno, ma per ora inesorabile. Vediamo allora  quali potrebbero essere alcune delle ripercussioni che la possibile fuga del nostro satellite causerebbe alla Terra.

Indubbiamente, la manifestazione più tangibile dell’influenza della Luna è data dal fenomeno delle maree, che in alcune zone del globo possono raggiungere e superare addirittura dislivelli di 10 metri. Se la Luna non ci fosse più, tutta l’acqua dei mari e degli oceani verrebbe ridistribuita, andando in parte a migrare dalle regioni equatoriali a quelle polari. Verrebbero così a ridursi o interrompersi anche alcune importanti correnti oceaniche che regolano la formazione delle nubi e quindi la circolazione atmosferica su scala globale, con ripercussioni non facilmente prevedibili ma sicuramente importanti sul clima.

Un altro fondamentale ruolo che da sempre la Luna esercita sul nostro pianeta è quello di stabilizzarne la direzione dell’asse di rotazione. Attualmente il valore medio dell’inclinazione di questo asse rispetto al piano dell’eclittica è di 23 gradi e mezzo, e questo valore oscilla sì ma in un intervallo di meno di due gradi e mezzo nell’arco di circa 41.000 anni. Se non avessimo la Luna ad orbitarci attorno, questa forbice sarebbe molto più elevata, fino a raggiungere valori prossimi a 90 gradi. In pratica, significherebbe che, seppure nel corso di milioni di anni, le calotte polari potrebbero migrare fino in prossimità dell’equatore! Un po’ quello che accade su Marte, che appunto è sostanzialmente privo di satelliti naturali di dimensioni ragguardevoli. Phobos e Deimos, che orbitano attorno al Pianeta rosso, possono essere infatti considerati poco più che grandi ‘sassi’ spaziali, con un diametro che per entrambi non supera i 25 chilometri.

Insomma, la Luna ci dirà un giorno, seppur molto lontano, goodbye? Luis Barbier, astrofisico del Goddard Space Flight Center della NASA, è convinto di no. Secondo le sue stime, questo processo di allontanamento continuerà, ma solo fino a quando l’orbita della Luna raggiungerà  un’ampiezza maggiore del 50 per cento di quella attuale. Con la conseguenza che un mese durerà 50 giorni.  Ma forse a quell’epoca – tra alcuni miliardi di anni – il genere umano non avrà certo questa come principale preoccupazione. Ci sarà infatti da fronteggiare il destino di un Sole morente, prossimo ad espandersi inesorabilmente, trasformando il nostro pianeta in una sterile e inabitabile distesa infuocata. Ma questa è un’altra storia…