NELLA COSTELLAZIONE DELL’IDRA

Ghirlanda di stelle per Euclid

È periodo di festa, e le luci sulla Terra non sono le uniche a brillare: a 392 milioni di anni luce da noi, la galassia Ngc 646 appare come una piccola “ghirlanda” luminosa. Ripresa da Euclid, l’immagine anticipa il tipo di dati che il telescopio spaziale Esa raccoglierà nei prossimi anni, studiando miliardi di galassie, per comprendere meglio la struttura e l’evoluzione dell’universo, incluse materia ed energia oscure

     24/12/2025

Tra luci, candele, banchetti e regali, anche l’universo sembra partecipare all’atmosfera di festa. A centinaia di milioni di anni luce dalla Terra, immortalata in una nuova e spettacolare immagine dal telescopio spaziale Euclid dell’Agenzia spaziale europea (Esa), una galassia lontana brilla come una ghirlanda cosmica.

Un’immagine dello spazio realizzata dal telescopio Euclid mostra Ngc 646, una brillante galassia a spirale barrata. Crediti: Esa/Euclid/Euclid Consortium/Nasa, image processing by the Euclid Science Ground Segment and M. Schirmer (Mpia)

La protagonista dello scatto è Ngc 646, una grande galassia a spirale barrata situata nella costellazione dell’Idra. Scoperta nel 1834 dall’astronomo britannico John Herschel, figlio del celebre William Herschel scopritore di Urano, questa galassia si sta allontanando da noi a una velocità di circa 8145 chilometri al secondo. La sua distanza è di circa 392 milioni di anni luce: il bagliore osservato oggi ha iniziato il suo viaggio quando sulla Terra i dinosauri ancora non esistevano e ha viaggiato per centinaia di milioni di anni prima di raggiungere i sensori di Euclid.

Nonostante questa distanza, Ngc 646 è considerata relativamente vicina nel contesto della missione Euclid. Il telescopio, infatti, è progettato per osservare miliardi di galassie distribuite su una vasta porzione del cielo, molte delle quali a distanze cosmologiche ben maggiori. Galassie come Ngc 646 consentono di verificare la capacità del telescopio di risolvere dettagli strutturali, come la barra centrale e i bracci a spirale: elementi fondamentali per lo studio dell’evoluzione galattica.

L’immagine mostra chiaramente una barra ben definita da cui si dipartono due ampi bracci a spirale. È proprio questa morfologia a rendere Ngc 646 particolarmente interessante: le galassie barrate diventano, infatti, più comuni con l’invecchiamento dell’universo, e comprendere l’origine e l’evoluzione delle galassie nel tempo è uno degli obiettivi chiave dell’astrofisica moderna. Ngc 646 rappresenta, quindi, un esempio “locale” che permette agli scienziati di testare le straordinarie capacità di Euclid nel catturare dettagli fini della struttura galattica.

Accanto a Ngc 646, sulla sinistra dell’immagine, appare una galassia più piccola e debole, Pgc 6014. A prima vista sembrano vicine, quasi pronte a interagire gravitazionalmente. In realtà, si tratta solo di un allineamento prospettico: le due galassie sono separate da circa 45 milioni di anni luce, con Pgc 6014 situata a circa 347 milioni di anni luce dalla Terra. Qualsiasi interazione tra loro, se mai fosse avvenuta, sarebbe stata molto debole e di breve durata, del tutto trascurabile.

Immagini come questa anticipano ciò che Euclid è destinato a offrire nei prossimi anni. Entro la fine del 2026, l’Esa e il Consorzio Euclid pubblicheranno il primo grande dataset cosmologico completo, relativo al primo anno di osservazioni. Questo dataset coprirà 1900 gradi quadrati di cielo, pari a circa il 14 per cento dell’area totale che Euclid mapperà nel corso della sua missione di sei anni. Queste osservazioni riveleranno centinaia di migliaia di galassie con una qualità e una profondità senza precedenti, consentendo agli scienziati di studiare non solo l’evoluzione delle galassie, ma anche la distribuzione della materia oscura e il ruolo dell’energia oscura, i due grandi enigmi cosmologici al centro della missione.

Così, mentre sulla Terra si accendono le luci dell’albero e delle vetrine, nello spazio profondo una galassia lontana ci ricorda che anche l’universo, osservato con gli strumenti giusti, può essere molto suggestivo.

Fonte: sito web Esa