UN’IPOTESI DA VALIDARE CON ULTERIORI OSSERVAZIONI E ANALISI

Tre Terre e due stelle, in Toi-2267

Scoperto il primo sistema binario che ospita pianeti in transito attorno a entrambe le stelle. Non pianeti qualunque, ma con dimensioni simili alla Terra. E nemmeno stelle qualunque, visto che orbitano in una configurazione binaria compatta finora ritenuta inadatta allo sviluppo di sistemi planetari complessi

     29/10/2025

Tre Terre e due stelle. Come recita l’annuncio del comunicato stampa dell’università di Liegi, che si è occupata di divulgare la notizia: “Tre pianeti delle dimensioni della Terra scoperti in un sistema binario compatto. E quel che segue sembra ripercorrere una scoperta senza se e senza ma. Un po’ come il sommario che abbiamo scritto in questo articolo. Ma i se e i ma non mancano, in questa notizia, e per capirlo basta leggere le prime righe dell’abstract dell’articolo scientifico cui fa riferimento, pubblicato la settimana scorsa su Astronomy and astrophysics.

Rappresentazione artistica del sistema binario di stelle Toi-2267 con i tre esopianeti terrestri in orbita. Crediti: Mario Sucerquia-University of Grenoble Alpes

Cominciamo allora proprio dall’articolo. L’oggetto di studio è il sistema binario compatto Toi-2267, situato a circa 190 anni luce di distanza e formato da due stelle di classe M5 e M6, nane rosse di piccola massa e abbastanza fredde. Attorno a queste, si legge nelle prime righe dell’articolo, sono stati identificati due pianeti di dimensioni simili alla Terra, Toi-2267 b e c.

I dati, provenienti dal telescopio spaziale Tess, sono stati analizzati con un software di rilevamento chiamato Sherlock, a cui sono seguite osservazioni di follow-up da terra.

Abbiamo quindi due pianeti e due stelle. Stabilire con esattezza quale pianeta orbiti attorno a quale stella, o se entrambi orbitino assieme attorno a una sola delle due, al momento, non è possibile – scrivono gli autori nell’articolo. Tenete a mente questa informazione, perché ci servirà fra poco.

Negli stessi dati d’archivio di Tess, poi, gli ricercatori dell’Università di Liegi hanno trovato un terzo segnale che potrebbe essere attribuito a un altro corpo planetario, di dimensioni simili agli altri due. Segnale che è stato confermato dall’analisi statistica, ma non ritrovato nelle osservazioni di follow-up da terra, e che quindi viene classificato come “candidato pianeta”.

Per dichiararne la natura di pianeta, il terzo del sistema, servono dunque ulteriori dati e conferme. Ma rimaniamo nel campo delle ipotesi e assumiamo che questo pianeta effettivamente esista, così come hanno fatto gli autori dello studio. Dove orbiterebbe, rispetto agli altri due? I ricercatori hanno effettuato un’analisi probabilistica della configurazione orbitale che vede queste due stelle ospitare i tre pianeti simil-Terra. I risultati hanno mostrato che non è possibile che i tre orbitino tutti attorno a una stessa stella, e che la configurazione più probabile vede i primi due scoperti orbitare assieme attorno a una delle due, e il terzo (quello ancora incerto) orbitare attorno all’altra. Stime probabilistiche, dicevamo, non ancora supportate da osservazioni specifiche e dirimenti.

E veniamo ora alla portata della scoperta: se confermata, sarebbe una configurazione unica nel suo genere. Prima di tutto, perché non è mai stato trovato un sistema binario con più pianeti in transito attorno a entrambe le stelle. Ma anche perché il sistema binario in questione è particolare, essendo un sistema compatto, dunque inadatto – secondo le teorie prevalenti – a ospitare e mantenere un sistema planetario. Motivi, questi, che spiegherebbero come mai gli autori stessi, che nell’articolo scientifico usano (giustamente) tutte le cautele del caso, faticano a tenere a freno l’entusiasmo quando riportano la notizia alla stampa.

«La nostra analisi mostra una disposizione planetaria unica: due pianeti transitano davanti a una stella e il terzo transita davanti alla sua stella compagna», dice infatti Sebastián Zúñiga-Fernández, ricercatore all’Università di Liegi e primo autore dello studio. «Questo rende Toi-2267 il primo sistema binario conosciuto a ospitare pianeti in transito attorno a entrambe le sue stelle».

Senza se e senza ma. E ancora: «La scoperta di tre pianeti delle dimensioni della Terra in un sistema binario così compatto è un’opportunità unica. Ci permette di testare i limiti dei modelli di formazione dei pianeti in ambienti complessi e di comprendere meglio la diversità delle possibili architetture planetarie nella nostra galassia».

La portata della possibile scoperta, in effetti, non sarebbe da poco. Questo sistema planetario sarebbe davvero un laboratorio naturale per comprendere come i pianeti rocciosi possano formarsi e sopravvivere in condizioni dinamiche estreme, dove si pensava che la loro stabilità sarebbe stata compromessa. Non è così infrequente, comunque, che si dia notizia dell’esistenza di esopianeti ancora solamente “candidati” e, in generale, se si guardano archivi statistici delle scoperte di telescopi come Tess o Kepler, ci si rende conto di come questi costituiscano una frazione considerevole degli esopianeti identificati. Chiaramente, non va dimenticato che, per quanto plausibili, senza una conferma definitiva rimangono delle ipotesi.

Per saperne di più:

  • Leggi su Astronomy and Astrophysics l’articolo “Two warm Earth-sized exoplanets and an Earth-sized candidate in the M5V-M6V binary system TOI-2267“, di S. Zúñiga-Fernández, F. J. Pozuelos, M. Dévora-Pajares, N. Cuello, M. Greklek-McKeon, K. G. Stassun, V. Van Grootel, B. Rojas-Ayala, J. Korth, M. N. Günther, A. J. Burgasser, C. Hsu, B. V. Rackham, K. Barkaoui, M. Timmermans, C. Cadieux, R. Alonso, I. A. Strakhov, S. B. Howell, C. Littlefield, E. Furlan, P. J. Amado, J. M. Jenkins, J. D. Twicken, M. Sucerquia, Y. T. Davis, N. Schanche, K. A. Collins, A. Burdanov, F. Davoudi, B.-O. Demory, L. Delrez, G. Dransfield, E. Ducrot, L. J. Garcia, M. Gillon, Y. Gómez Maqueo Chew, C. Janó Muñoz, E. Jehin, C. A. Murray, P. Niraula, P. P. Pedersen, D. Queloz, R. Rebolo-López, M. G. Scott, D. Sebastian, M. J. Hooton, S. J. Thompson, A. H. M. J. Triaud, J. de Wit, M. Ghachou, Z. Benkhaldoun, R. Doyon, D. Lafrenière, V. Casanova, A. Sota, I. Plauchu-Frayn, A. Khandelwal, F. Zong Lang, U. Schroffenegger, S. Wampfler, M. Lendl, R. P. Schwarz, F. Murgas, E. Palle e H. Parviainen