LA REGIONE ANALIZZATA È QUELLA DEL CELEBRE SCATTO “EARTHRISE”

In attesa di Giove, Rime passa il test lunare

Durante il flyby Terra-Luna dell’agosto 2023, la sonda Juice ha testato per la prima volta tutti i suoi strumenti, compreso il radar Rime. Il risultato è un radargramma dettagliato della superficie lunare, ottenuto grazie a otto minuti di osservazione in completa solitudine, in ottimo accordo con i dati altimetrici della Nasa.

     22/07/2025

È agosto 2024 e Juice è vicino alla Luna. Sì, proprio così: nonostante sia stata lanciata nell’aprile del 2023, la sonda si trova ancora vicino a noi, impegnata in una serie di cosiddetti flyby. Una serie di sorvoli ravvicinati di Luna, Terra e Venere – che continueranno fino al gennaio 2029 – fondamentali per aumentare gradualmente la velocità della sonda e modificarne la traiettoria, permettendole di dirigersi verso la sua destinazione finale: il sistema di Giove, che raggiungerà nel luglio del 2031.

Durante il flyby del sistema Terra-Luna avvenuto il 19 e 20 agosto dello scorso anno, per la prima volta tutti e dieci gli strumenti scientifici a bordo di Juice sono stati attivati e testati su una superficie solida nello spazio. Il test era particolarmente critico per Rime (Radar for Icy Moon Exploration), uno strumento particolarmente sensibile al rumore elettronico proveniente dagli altri apparati di bordo. Un’antenna, quella di Rime, balzata agli onori delle cronache pochi giorni dopo il lancio, quando due dei tre segmenti non si erano aperti, mettendo a rischio uno degli strumenti di punta della missione: un problema – poi ingegnosamente risolto – affrontato anche in un episodio del nostro podcast Houston.

Confronto tra la immagine radar della superficie lunare ottenuta con Rime (in basso) e un modello di elevazione ottenuto dai dati del Lunar Orbiter Laser Altimeter (Lola) della Nasa (in alto). Cliccare per usare lo slider. Crediti: Esa/Juice/Rime, Lola Science Team

Per ridurre al minimo le interferenze, durante il sorvolo della Luna – avvenuto a circa 750 km dalla superficie – a Rime sono stati concessi otto minuti di osservazione in completa solitudine, con tutti gli altri strumenti spenti o impostati in modalità silenziosa. In questo modo è stato possibile valutare l’impatto del rumore elettronico sulle prestazioni dello strumento e sviluppare un algoritmo per correggere il problema. La nuova, splendida immagine pubblicata in questi giorni mostra quanto il team di Rime sia riuscito nel suo intento.

Durante il test, Rime ha emesso onde radio verso la superficie lunare e ne ha raccolto gli echi di ritorno, elaborandoli in un’immagine simile a un’ecografia – la vediamo qui sopra, nel pannello inferiore. Il risultato è il primo radargramma mai ottenuto dallo strumento, e rivela l’altimetria della regione sorvolata. Confrontata con il modello di elevazione – qui sopra, nel panello superiore – fornito dallo strumento Lola (Lunar Orbiter Laser Altimeter) della Nasa, mostra una corrispondenza sorprendente. La linea luminosa che va dal rosa al giallo, serpeggiante sullo sfondo viola scuro, traccia l’altezza della superficie lunare mentre Juice sorvolava direttamente quella zona. La linea bianca nella mappa di elevazione, invece, indica il percorso seguito dalla sonda sopra la superficie lunare.

Le protuberanze e le depressioni rivelate da Rime corrispondono chiaramente alle variazioni di quota presenti nella mappa altimetrica di Lola. Questo è particolarmente evidente nella zona del cratere Pasteur e nelle terre più elevate che lo circondano.

La Terra in lontananza sorge all’orizzonte della superficie lunare. L’ovale rosso evidenzia il cratere da impatto chiamato “Anders’ Earthrise”. Crediti: Nasa, Esa

A rendere ancora più speciale quest’immagine è il fatto che ritrae la stessa regione fotografata dall’astronauta della Nasa William Anders il 24 dicembre 1968, durante la missione Apollo 8. La celebre foto dell’alba terrestre, scattata da Andres, è diventata un’icona del programma Apollo, tanto che il cratere più grande visibile in primo piano è stato rinominato da “Pasteur T” a “Anders’ Earthrise”.

Il prossimo passo per la sonda Juice sarà un sorvolo di Venere, previsto per il mese prossimo. Si tratterà di una manovra puramente operativa, che sfrutterà la gravità del pianeta per dare alla sonda una spinta nel suo viaggio verso Giove. Durante questo passaggio, gli strumenti a bordo resteranno spenti: sono stati progettati per operare nel freddo delle lune gioviane, non nel calore infernale dell’atmosfera di Venere.