Un paesaggio marziano dai toni caldi, attraversato da vortici di polvere e segnato da tracce di antiche eruzioni vulcaniche. È l’affascinante scenario immortalato dalla sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che ha ripreso con la sua fotocamera ad alta risoluzione, la High Resolution Stereo Camera (Hrsc), una porzione della regione di Arcadia Planitia, a nord-ovest del massiccio vulcanico di Tharsis, che ospita i vulcani più alti dell’intero Sistema solare. Si ritiene che questa zona marziana ospiti ghiaccio d’acqua in prossimità della superficie, che la renderebbe un sito ideale per l’atterraggio di future missioni sul Pianeta Rosso.

Immagine di Arcadia Planitia su Marte, catturata da Mars Express nel novembre 2024 e diffusa lo scorso 26 giugno 2025. Si distinguono creste scolpite dal vento, flussi lavici e quattro “dust devils” in movimento sulla superficie. Cliccando sull’immagine si va alla versione animata presente sul sito dell’Esa. Crediti: Esa/Dlr/Fu Berlin
In orbita dal 2003, la sonda Mars Express continua a inviare immagini e dati fondamentali, che permettono agli scienziati di fare luce sui segreti del Pianeta rosso. Tra le aree osservate, l’Arcadia Planitia si distingue per il suo paesaggio relativamente piatto, modellato da antiche colate laviche solidificate che risalgono fino a tre miliardi di anni fa.
A un primo sguardo, l’immagine potrebbe sembrare sfocata. In realtà, è la sottile atmosfera marziana, carica di minuscole particelle sollevate dal vento, a creare una leggera foschia che attenua i contorni del paesaggio. Il vento gioca un ruolo importante su Marte, rimodellando costantemente il paesaggio, trasportando la sabbia da un luogo all’altro. Sebbene Marte sia un mondo molto diverso dal nostro, lì osserviamo spesso fenomeni come i diavoli di polvere (dall’inglese, dust devils), che si trovano tipicamente nei deserti aridi del nostro pianeta.
Nell’immagine, diffusa il 26 giugno scorso, si distinguono chiaramente quattro piccoli diavoli di polvere che si muovono rapidamente sulla superficie, lasciando scie luminose e ombre rosate. Il fenomeno è ben noto su Marte, dove la forte escursione termica tra giorno e notte crea le condizioni ideali per questi vortici effimeri ma potenti, capaci di raggiungere velocità di 45 m/s e altezze fino a 8 chilometri – non lontana dall’altezza del Monte Everest. La parte superiore dell’immagine mostra anche formazioni rocciose note come yardang, che somigliano a graffi, allungati e paralleli, scolpiti nel tempo dal vento marziano che modella il paesaggio con uno scalpello invisibile. Le variazioni di colore tra le diverse aree – dalle sfumature più scure a quelle più rossastre – rivelano differenze nella composizione del suolo, che può essere più ricco di silicati o di ferro a seconda della zona.

Questa immagine mostra dove è situata, su Marte, la regione Arcadia Planitia (riquadro bianco tratteggiato). L’area delineata dal riquadro bianco pieno più grande all’interno del riquadro tratteggiato indica l’area ripresa dalla High Resolution Stereo Camera a bordo dell’orbiter Mars Express dell’Esa il 10 novembre 2024. Il riquadro bianco più piccolo mostra la parte della superficie mostrata in questa nuova versione di immagini. Crediti: infografica: Esa; immagine di sfondo: Nasa/Usgs, Esa/Dlr/Fu Berlin; immagine del riquadro: Nasa/Mgs/Mola Science Team
Ma non è solo la sua colorata e turbolenta bellezza a rendere speciale la zona di Arcadia Planitia. Questo sito è stato scelto tra i più promettenti per la caccia all’acqua su Marte. Nell’immagine si osserva, infatti, un cratere da impatto di circa 15 chilometri di diametro, circondato da strutture stratificate di materiali: un indizio che il sottosuolo conteneva una significativa quantità di ghiaccio al momento dell’impatto. E poiché il cratere appare ben conservato, si ritiene che l’evento sia relativamente recente in termini geologici. I modelli climatici di Marte indicano che l’acqua ghiacciata potrebbe ancora trovarsi a meno di un metro di profondità in alcune zone del pianeta, comprese le medie latitudini dove si trova Arcadia Planitia. Proprio per questo motivo, quest’area è considerata una delle principali candidate per future missioni robotiche e, potenzialmente, per possibili esplorazioni umane.
Per esplorare l’immagine in dettaglio e osservare i fenomeni descritti, è possibile consultare la versione interattiva pubblicata sul sito dell’Esa.






