Copertina di “Inaf25”, volume ideato e curato da Roberto della Ceca e Giampaolo Vettolani, realizzato grazie al coordinamento editoriale di Cecilia Toso e la direzione artistica di Davide Coero Borga
Il 23 e 24 gennaio l’Istituto nazionale di atrofisica (Inaf) celebra i 25 anni dalla sua fondazione con un workshop dal titolo “Inaf +25” presso l’Auditorium nazionale “Ernesto Capocci” dell’Inaf – Osservatorio astronomico di Capodimonte, una delle sedi storiche di maggior prestigio dell’Ente. La due giorni vuole celebrare i 25 anni della fondazione dell’Istituto e discutere sul futuro scientifico e tecnologico dell’Ente.
Era il 26 agosto 1999 quando sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana veniva pubblicato il decreto n. 296, che sanciva la nascita dell’Inaf, ente di ricerca italiano, controllato dal Ministero dell’università e della ricerca (Mur), con interessi e attività in campo astronomico, astrofisico e planetologico.
«L’Inaf è l’ente di ricerca italiano per lo studio dell’universo, è coinvolto nell’esplorazione del cosmo a tutte le lunghezze d’onda e con tutti i messaggeri celesti, dal nostro Sistema solare, attraverso il tempo e lo spazio, fino alle origini dell’universo. Una comunità di donne e uomini che contribuiscono ogni giorno a rendere più grande la nostra comprensione dell’universo in cui viviamo», dice Roberto Ragazzoni, presidente dell’Istituto dal 5 aprile 2024. «Ci troviamo a Napoli non solo per celebrare il passato, ma soprattutto per discutere degli scenari nei prossimi 25 anni: un incontro proiettato nel futuro».
Da 25 anni l’Inaf si impegna a studiare l’universo in tutti i suoi aspetti, sviluppa strumentazione all’avanguardia per osservazioni e ricerche sia da terra sia dallo spazio, diffonde la cultura in campo astronomico e preserva il patrimonio storico nazionale nel campo.
«Forniamo alla ricerca un contributo che la comunità internazionale riconosce essere di elevata qualità. Utilizziamo prestigiose infrastrutture osservative a terra e nello spazio e metodologie e infrastrutture di calcolo avanzato. Sviluppiamo tecnologie di punta funzionali alla nostra ricerca e che trovano spesso applicazione in altri settori della società civile. Formiamo le nuove generazioni di studiosi a essere pronti per competere sullo scenario internazionale guardando con grande attenzione alle novità di metodi e tecnologie che possono facilitare l’accesso a nuove finestre di conoscenza. Siamo attenti alla valorizzazione e diffusione della conoscenza impegnandoci in iniziative che prevalentemente sono indirizzate a veicolare passione e bellezza verso bambini e ragazzi», dice Isabella Pagano, direttrice scientifica dell’Inaf dal 1° novembre 2024.
Programma del workshop
Il pomeriggio del 23 gennaio sarà dedicato a interventi che descrivono l’origine del concetto di Inaf, la sua fondazione, la crescita nel corso degli anni e le molte imprese e realizzazioni. Sarà inoltre presentato il volume Inaf25, ideato e curato da Roberto della Ceca e Giampaolo Vettolani, realizzato grazie al coordinamento editoriale di Cecilia Toso e la direzione artistica di Davide Coero Borga. Un volume pensato e strutturato per raccontare cronologicamente gli eventi principali che hanno dato all’Inaf e all’Italia intera la possibilità di avanzare in modo decisivo nell’esplorazione e nella conoscenza del cosmo.
Nella giornata del 24 gennaio sono previsti interventi e una tavola rotonda sul futuro dell’Inaf nei prossimi 25 anni dedicata allo sviluppo delle prossime attività scientifiche e tecnologiche dell’Ente. La tavola rotonda vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Tom Herbst dell’Istituto Max Planck per l’astronomia (Germania), Antonella Nota dello Space Telescope Science Institute (Stati Uniti), Phil Diamond (direttore generale dell’Osservatorio Ska), Roberta Zanin (project scientist dell’Osservatorio Cta), Monica Colpi (professore ordinario in astrofisica all’Università Milano Bicocca) ed Ester Antonucci (già direttrice dell’Inaf – Osservatorio astrofisico di Torino).
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