AL TERMINE DEL CONVEGNO DEL PROGETTO GASP SULLE “GALASSIE MEDUSA”

Da Galileo a Jwst, venerdì sera a Pisa

Una conferenza aperta a tutti per parlare dei confini dell’universo, dove si trovano le galassie più lontane, le prime nate dopo il Big Bang. Quelle che ha potuto vedere solo il telescopio spaziale James Webb. Con Sirio Belli, astronomo dell’Università di Bologna, venerdì 31 maggio, ore 20.45, alla Gipsoteca dell’Università di Pisa

     27/05/2024

Immagine a falsi colori della galassia JO204 ottenuta da osservazioni con il telescopio spaziale Hubble: i colori più chiari definiscono il disco della galassia mentre le regioni dove si stanno formando nuove stelle sono colorate in blu e formano delle strisce colorate che assomigliano ai tentacoli di una medusa. Crediti: Esa/Hubble & Nasa, M. Gullieuszik and the Gasp team

Venerdì 31 maggio, nella Gipsoteca dell’Università di Pisa, l’astronomo Sirio Belli dell’Università di Bologna terrà una conferenza aperta al pubblico intitolata “Alla scoperta delle prime galassie: da Galileo al telescopio spaziale James Webb”: una storia che parla dell’evoluzione delle galassie partendo dalle ultimissime scoperte del telescopio spaziale Webb, che è riuscito a vedere per la prima volta le prime nate dopo il Big Bang. Un incontro di carattere divulgativo a conclusione di Gaspisa, il convegno finale di Gasp, un progetto quinquennale finanziato dal Consiglio di ricerca europeo (Erc).

«È bello e anche doveroso condividere con tutti la conoscenza dell’universo che acquisiamo attraverso le scoperte scientifiche, che sono un patrimonio di tutti. Questa conferenza pubblica è un “regalo” che vogliamo fare alla città che ci ospita, la bella Pisa, che è anche la mia città natale, dove ho vissuto fino alla conclusione dei miei studi», dice la responsabile di Gasp, Bianca Maria Poggianti, direttrice dell’Inaf di Padova. «Abbiamo scelto come tema della conferenza pubblica di venerdì sera la frontiera attuale dell’astrofisica, cioè le scoperte sulle galassie più lontane e sull’origine del cosmo che stanno arrivando dal telescopio spaziale James Webb. Quali siano le condizioni fisiche del gas nelle prime galassie è un argomento molto legato al progetto Gasp. È quindi un’occasione unica per tutta la cittadinanza per avere di prima mano le “ultime notizie” dai confini dell’universo».

Lo scopo del progetto Gasp – acronimo di Gas stripping phenomena in galaxies – era capire i processi fisici che rimuovono il gas dalle galassie quando queste, ad esempio, entrano in ambienti molto “affollati” come gli ammassi di galassie. Negli ammassi, il plasma molto caldo e diffuso (fino a 10 milioni di gradi) che riempie lo spazio fra una galassia e l’altra strappa il gas delle galassie che vi stanno cadendo dentro. «Il gas serve alle galassie per formare nuove stelle», spiega Poggianti. «Quindi, i processi fisici che agiscono sul gas hanno un’influenza diretta sulla storia di formazione stellare e tutte le principali caratteristiche delle galassie».

In altre parole, le galassie di Gasp hanno un destino inevitabilmente segnato: mentre viene loro strappato il gas talvolta assumono una particolare forma che ricorda quella di una medusa – vengono infatti chiamate jellyfish – e incorrono in una serie di fenomeni particolari che Poggianti e il suo gruppo hanno indagato in dettaglio. «Abbiamo capito come e perché alle galassie viene “strappato” via il gas quando entrano a far parte degli ammassi di galassie. Si è anche compreso che in questo gas strappato inizialmente si formano molte stelle, anche fuori dal disco delle galassie, anche se alla fine di tutto il processo rimarrà una galassia senza gas che non formerà mai più stelle. Inaspettatamente si è scoperto che nelle prime fasi di questa storia evolutiva un po’ di gas finisce al centro e “accende” il buco nero supermassiccio centrale dando origine a un cosiddetto nucleo galattico attivo».

La conferenza si terrà alla Gipsoteca dell’Università di Pisa, in Piazza San Paolo all’Orto 20 a Pisa, alle ore 20:45. L’ingresso sarà possibile dalle 20.15 e sarà libero, fino a esaurimento posti (la sala può ospitare fino a 80 persone).