INTERVISTA A LUCIA ABBO DELL’INAF DI TORINO

La scienza dell’eclissi: la Luna come coronografo

Il prossimo 8 aprile avremo a disposizione un coronografo d’eccezione: la Luna, che oscurerà completamente il disco solare e ci permetterà di osservare la corona in tutta la sua magnificenza. Per l’occasione, l’Osservatorio astrofisico di Torino ha organizzato una campagna osservativa a Torreon, nel nord del Messico. Ne parliamo con Lucia Abbo dell'Inaf, coordinatrice del progetto Eclipse 2024

     04/04/2024

Eclissi solare totale del 21 agosto 2017, fotografata da Madras, in Oregon. Il cerchio nero al centro è la Luna, intorno alla quale si vede la luce bianca della corona solare. Crediti: Nasa/Aubrey Gemignani

Proposto da Bernard Lyot negli anni ’30, il coronografo è uno strumento astronomico utilizzato per osservare la corona solare, da cui prende il nome. Si tratta di un telescopio in cui il percorso dei raggi emessi dalla sorgente luminosa – il Sole – è ostruito da un ostacolo posto davanti a una lente di campo. Questi strumenti generano eclissi artificiali perché solo così si riescono a osservare la corona, le protuberanze solari e altri fenomeni della nostra stella, che non sarebbero altrimenti visibili a causa della sua luminosità. Ma il prossimo 8 aprile avremo a disposizione un coronografo d’eccezione: la Luna, che oscurerà completamente il disco solare e ci permetterà di osservare la corona in tutta la sua magnificenza.

Per l’occasione l’Osservatorio astrofisico di Torino dell’Istituto nazionale di astrofisica ha organizzato una campagna osservativa a Torreon, nel nord del Messico, e Media Inaf ha intervistato Lucia Abbo, ricercatrice nel gruppo di fisica solare dell’Osservatorio di Torino con più di 20 anni di esperienza nell’analisi scientifica di dati solari. È co-principal investigator del coronografo spaziale Metis a bordo della missione Esa Solar Orbiter, lanciata nel febbraio del 2020, e coordina il progetto Eclipse 2024, dedicato proprio a questa imminente eclissi.

Lucia Abbo, ricercatrice all’Inaf – Osservatorio astrofisico di Torino

Siete in partenza, quindi, per studiare il Sole grazie alla Luna?

«Sì, le eclissi rappresentano un’occasione unica per lo studio della fisica dell’atmosfera esterna del Sole, la corona. Durante le eclissi totali di Sole, infatti, la Luna occulta interamente il disco solare permettendo così di osservare la tenue emissione della corona solare estesa, un milione di volte più debole di quella del disco. La corona è costituita da plasma magnetizzato da dove si origina il vento e le tempeste solari».

Quali strumenti utilizzerete per studiare la corona solare?

«La spedizione scientifica prevede di utilizzare tre strumenti: un telescopio per l’osservazione della corona K polarizzata (E-KPol) e due telescopi per le osservazioni spettro-polarimetriche delle righe coronali Fe XIV a 530.3 nm (la “riga verde”) e He I D3 a 587.6 nm (E-CorMag e Strato-CorMag). Le misure che verranno acquisite durante l’eclisse – alcune mai fatte in precedenza – offrono un’opportunità unica di analizzare i parametri fisici delle strutture coronali, e in particolare di studiare il campo magnetico coronale molto vicino al lembo solare. Durante l’eclisse è prevista una campagna osservativa congiunta con altri strumenti da Terra e dallo spazio coordinata dal network Whole Heliosphere and Planetary Interactions (Whpi)».

Perché è così importante fare osservazioni durante le eclissi?

«L’importanza delle osservazioni durante le eclissi totali è dovuta al fatto che la corona è visibile dal lembo solare (senza diffusione di alcun occultatore) fino a distanze eliocentriche pari a cinque raggi solari, poiché la luminosità del cielo (sky-brightness) durante l’eclissi è circa mille volte meno intensa di quella misurata durante il giorno».

La card della missione dell’Inaf di Torino in Messico. Crediti: Inaf

Chi sta partecipando a questa campagna osservativa?

«Il progetto è coordinato e sviluppato dall’Inaf di Torino con la partecipazione di personale dell’Agenzia spaziale europea, con il supporto tecnico/logistico dell’Osservatorio astronomico della regione autonoma Valle d’Aosta e con il supporto tecnico dell’Università di Firenze. Alla spedizione scientifica partecipano nove persone: sette ricercatori e tecnologi dell’Inaf di Torino, un ricercatore dell’Agenzia spaziale europea e uno studente del Dipartimento di fisica dell’Università di Torino. Sono Giorgio Bergamin, Gerardo Capobianco, Valeria Caracci, Silvano Fineschi, Hervé Haudemand, Davide Loreggia, Maurizio Pancrazzi, Luca Zangrilli e Joe Zender».

Come è nato questo progetto?

«Il progetto è iniziato a ottobre 2023 con l’ideazione di un nuovo telescopio (E-CorMag), che viene integrato e messo a punto (insieme agli altri due strumenti) nei laboratori dell’Osservatorio astrofisico di Torino. Gli strumenti sono stati spediti a marzo con destinazione il sito di osservazione (Torreon, Messico) e messi a punto in-loco dal 3 aprile. L’osservazione dell’eclisse totale di Sole sarà l’8 aprile 2024 con il massimo della totalità alle ore 13:16 in Messico che corrispondono alle ore 20:16 in Italia».


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