CON LA MISSIONE ARTEMIS II. SONO TRE AMERICANI E UN CANADESE

Una donna e tre uomini intorno alla Luna nel 2024

Reid Wiseman, comandante. Victor Glover, pilota. Christina Hammock Koch e Jeremy Hansen, specialisti di missione. Sono i quattro pionieri che saliranno a bordo di Artemis II, la prima missione con equipaggio del programma lunare Artemis, per volare fin dietro la faccia nascosta della Luna, spingendosi più lontano dalla Terra di quanto non abbia mai fatto alcun essere umano

     04/04/2023

L’equipaggio della missione Artemis II della Nasa. Da sinistra: Christina Koch, Reid Wiseman (seduto), Victor Glover e Jeremy Hansen, dell’agenzia spaziale canadese Csa. Crediti: Josh Valcarcel/Nasa

Il ritorno alla Luna, tanto sospirato da oltre mezzo secolo, ha finalmente il volto di una donna: è quello dell’astronauta americana Christina Hammock Koch, che insieme ai colleghi della Nasa Victor Glover e Reid Wiseman e al canadese Jeremy Hansen, è stata scelta per far parte dell’equipaggio che nel 2024 volerà intorno al nostro satellite per la prima volta dopo l’ultima missione del programma Apollo del 1972. I quattro pionieri saliranno a bordo di Artemis II, la prima missione con equipaggio del programma lunare Artemis, che li porterà a volare fin dietro la faccia nascosta della Luna, spingendosi più lontano dalla Terra di quanto non abbia mai fatto un essere umano. I loro nomi sono stati annunciati dal numero uno della Nasa, Bill Nelson, nel corso di un evento organizzato presso l’Ellington Field vicino al Johnson Space Center di Houston.

«L’equipaggio di Artemis II rappresenta migliaia di persone che lavorano instancabilmente per portarci alle stelle. Questo è il loro equipaggio, questo è il nostro equipaggio, questo è l’equipaggio dell’umanità», ha detto Nelson, sottolineando come Artemis II «non porterà solo loro, ma anche la speranza di milioni di persone di tutto il mondo».

La missione, basata sul successo ottenuto da Artemis I a fine 2022, sarà lanciata non prima del novembre 2024 dal Kennedy Space Center in Florida con il super razzo americano Space Launch System (Sls). Servirà a testare l’affidabilità e la sicurezza della navetta Orion, con il modulo di servizio fornito dall’Agenzia spaziale europea (Esa), in vista dell’allunaggio previsto con la missione Artemis III per il 2025 o 2026.

A bordo, il ruolo di specialista di missione sarà ricoperto da Christina Koch, che nel 2019 ha affrontato una missione sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) partecipando alla prima attività extraveicolare tutta al femminile e ha stabilito il record del più lungo volo spaziale di una donna (328 giorni). Il secondo specialista di missione sarà il canadese Jeremy Hansen, che prima di lavorare per l’agenzia spaziale canadese (Csa) è stato un pilota militare. Attualmente lavora con la Nasa. Per lui Artemis II sarà la prima missione nello spazio. Victor Glover, astronauta Nasa della classe 2013, ricoprirà invece il ruolo di pilota per guidare la capsula Orion intorno alla Luna, forte della sua precedente esperienza di pilota per la missione Crew-1 di SpaceX. Infine, il ruolo di comandantesarà affidato all’americano Reid Wiseman, che nel suo curriculum vanta il comando di una missione di ricerca sottomarina (Neemo21) e un’esperienza a bordo della Iss come ingegnere di volo nel 2014.

Dopo il lancio, la capsula Orion sarà immessa in un’orbita preliminare a circa 2.900 chilometri dalla Terra, poi in un’orbita più alta a circa 74mila chilometri di quota, oltre i satelliti per le comunicazioni e la navigazione Gps: qui avverrà la separazione dallo stadio superiore del razzo Sls. La navetta impiegherà 23 ore e mezza per completare un giro intorno alla Terra, mentre gli astronauti a bordo eseguiranno una serie di test per verificare il funzionamento del vari sistemi di Orion, inclusi quelli per i rendezvous e l’attracco necessari per le missioni successive. Nel frattempo gli ingegneri a Terra controlleranno il funzionamento del sistema di supporto vitale per gli astronauti e verificheranno la capacità di comunicare con Orion attraverso le antenne del Deep Space Network.

Quando tutti i test saranno completati, il motore del modulo di servizio di Orion si accenderà per spingere la capsula verso la Luna. Il viaggio di andata durerà circa quattro giorni. La capsula non entrerà nell’orbita lunare, ma volerà dietro la faccia nascosta della Luna, sorvolandola a oltre 10mila chilometri di altezza, e sfrutterà la gravità per tornare verso Terra. La missione si concluderà con un tuffo nell’oceano Pacifico, seguendo una traiettoria simile a quella adottata nel 1970 dall’Apollo 13, dopo che un’esplosione nel modulo di servizio impose la rinuncia all’allunaggio.

Guarda il video della Nasa di presentazione dell’equipaggio: