È ansiosa di tornare sulla Luna, ma dovrà aspettare ancora un po’. La Nasa ha annunciato lo slittamento della missione Artemis III, che non partirà prima del 2025. Tra le cause del ritardo la pandemia di Covid-19 e l’impossibilità tecnica di portare a termine l’obiettivo di atterraggio nel 2024 previsto dall’amministrazione Trump. A dare il colpo di grazia, la lunga controversia legale – giunta a conclusione solo la settimana scorsa – aperta da Blue Origin contro la Nasa in seguito alla decisione dell’agenzia spaziale americana di assegnare solo a SpaceX il contratto Hls per il prossimo lander lunare.
«Tornare sulla Luna nel modo più rapido e sicuro possibile è una priorità dell’agenzia», dice l’amministratore della Nasa Bill Nelson. «Tuttavia, per via della recente causa legale e di altri fattori, il primo atterraggio umano con la missione Artemis probabilmente non avverrà prima del 2025».
Lo slittamento, garantisce l’agenzia, non avrà ricadute sulla successiva tabella di marcia della missione Artemis, incluso lo sviluppo del Gateway – l’avamposto lunare orbitante che fornirà infrastrutture e funzionalità critiche per l’esplorazione a lungo termine della Luna e di Marte – e altre attività previste più avanti in questo decennio. La Nasa ribadisce così il suo impegno a riportare gli astronauti sul suolo lunare – per la prima volta dopo oltre 50 anni – e oltre: la missione Artemis II prevede infatti che l’equipaggio a bordo della navicella Orion, prima di tornare a casa, si spinga nello spazio più lontano di quanto alcun essere umano abbia mai viaggiato prima, fino a circa 65mila km oltre la Luna. E a febbraio, se tutto andrà per il verso giusto, Artemis I aprirà le danze lanciando il razzo Sls con la navicella Orion senza equipaggio. Il ritorno sulla Terra è previsto dopo 25 giorni circa.
«Quella che stiamo facendo è una fra le grandi imprese dell’umanità: Sls, Orion, Gateway, sistemi di atterraggio umano, sistemi a terra, comunicazioni, tute spaziali e altro ancora – ha una portata sbalorditiva», ha dichiarato Pam Melroy, vice amministratrice della Nasa. «Prima sulla Luna e poi su Marte. Ma siamo la Nasa e stiamo raccogliendo la sfida».