NON SOLO SCIENZA E TECNOLOGIA, MA TRIBUTI E SIMBOLI PER L’UMANITÀ

Le cinque gemme nascoste su Perseverance

Seguendo una lunga tradizione, anche su Perseverance la Nasa ha imbarcato simboli, motti e piccoli oggetti che serviranno a una varietà di scopi, dal funzionale al decorativo: curiosi target di calibrazione, la geocache più remota di sempre, una fetta di meteorite marziano, quasi 11 milioni di nomi e un tributo agli operatori sanitari che hanno rischiato e perso la vita per aiutare le persone colpite dalla pandemia

     14/12/2020

Screenshot dell pagina https://mars.nasa.gov/mars2020, dove potete trovare tutte le informazioni su Perseverance, compresa la sua attuale posizione. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech.

A più di metà strada del percorso che lo separa dal Pianeta rosso (oggi è al 72.4 percento del suo viaggio; arriverà su Marte il 18 febbraio 2021), il rover Perseverance della Nasa non sta trasportando solo sofisticati strumenti scientifici e tubi da riempire con campioni di roccia marziana da analizzare sulla Terra. Trasporta immagini, motti e oggetti, alcuni dei quali hanno una reale utilità pratica, altri solo simbolica.

Questi “extra” fanno parte di una lunga tradizione che risale alla prima era spaziale e nel gergo della Nasa vengono chiamati “festoni” (decorazioni). Alcuni esempi, che probabilmente ricorderete tutti: una placca a bordo dei Pioneer 10 e 11, sulla quale sono state incise, tra le altre cose, le figure di un uomo e di una donna; il disco d’oro a bordo delle Voyager 1 e 2; il metallo proveniente da ciò che è rimasto delle Torri Gemelle dopo l’11 settembre, installato sui rover Opportunity e Spirit; un memoriale dell’equipaggio dello Space Shuttle Columbia, disintegratosi in atmosfera il 1 febbraio 2003, portato da Spirit.

E ancora: il penny del 1909 a bordo del rover Curiosity, che allude non solo al centesimo anniversario del penny di grano – Lincoln, ma anche al fatto che i geologi spesso includono un penny per avere un fattore di scala, quando analizzano le immagini delle caratteristiche della roccia. In effetti, su Curiosity l’oggetto ha uno scopo simile: gli scienziati lo usano come target di calibrazione, una sorta di impostazione predefinita che possono utilizzare per controllare le impostazioni della fotocamera Mars Hand Lens Imager. Poiché le telecamere spesso scattano immagini di questi obiettivi, sono i luoghi ideali per aggiungere un motto o simboli decorativi per la visualizzazione da parte del pubblico.

«Questi abbellimenti aggiungono elementi artistici a missioni che altrimenti sarebbero dominate esclusivamente dalla scienza e dalla tecnologia, nonché tributi duraturi ai colleghi che hanno contribuito a spianare la strada all’esplorazione dello spazio da parte dell’umanità», ha affermato Jim Bell dell’Arizona State University, che ha aiutato a “decorare” quasi tutti i rover della Nasa che si trovano su Marte, incluso Perseverance, che ci arriverà presto. Bell è Principal Investigator della Mastcam-Z di Perseverance, una coppia di telecamere dotate di un potente zoom che cattureranno splendidi panorami a colori della superficie marziana.

Come Curiosity, anche Perseverance è stato costruito presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, che guida la missione. Gran parte delle decorazioni a bordo del rover ha un duplice scopo e in questo articolo vi riportiamo alcuni esempi.

Gli scienziati utilizzano i campioni di colore presenti sul target di calibrazione di Mastcam-Z per mettere a punto le impostazioni delle due telecamere. I simboli e i motti relativi alla missione sono riportati attorno al perimetro del target. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech.

Il target di calibrazione di Mastcam-Z

Come “occhi” di Perseverance, Mastcam-Z è l’ultimo di una serie di strumenti che Bell ha contribuito a sviluppare. Il target principale di calibrazione dello strumento, che funge anche da orologio solare per scopi didattici, include campioni di colore e una scala di grigi. Questi aiutano gli scienziati a garantire che le impostazioni del colore delle telecamere siano corrette, dato che la posizione del Sole e la polverosità del cielo possono influenzare l’illuminazione nelle immagini.

Spirit e Opportunity portavano orologi solari simili, che recavano il motto “Due mondi, un Sole”, mentre l’orologio solare di Curiosity recitava “Su Marte per esplorare”. Il motto dell’orologio solare di Mastcam-Z è “Due mondi, un inizio”, che si riferisce all’idea della Terra e del Pianeta rosso che crescono dalla stessa polvere proto-stellare. Oltre al motto e ai campioni, l’orologio solare mostra piccoli disegni delle prime forme di vita sulla Terra, tra cui cianobatteri, una felce e un dinosauro. Ci sono anche un uomo e una donna, simili a quelli sulle targhe Pioneer e sul Golden Record. Tutto in omaggio alla missione di astrobiologia di Perseverance, alla ricerca di segni di una possibile vita microbica presente anticamente sulla superficie del pianeta.

Appena fuori dalla vista, sul bordo esterno del target di calibrazione, c’è un’altra iscrizione: “Siamo soli? Siamo venuti qui per cercare segni di vita e per raccogliere campioni di Marte da studiare sulla Terra. A coloro che seguono, auguriamo buon viaggio e la gioia della scoperta”. Intorno al messaggio è riportata la frase “Joy of Discovery” in diverse lingue.

Il target di calibrazione per Sherloc, uno degli strumenti a bordo di Perseverance, presenta una fetta di meteorite marziano, oltre a materiali della tute spaziali, compreso il materiale per la visiera del casco che funge anche da geocache. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Asu/Msss/University of Copenhagen.

La geocache di Sherloc

Per i milioni di persone che si divertono a praticare il geocaching, utilizzando il Gps del proprio smartphone per cacciare oggetti nascosti da altri appassionati, la soddisfazione va di pari passo con la ricerca delle geocache più remote. Ebbene, ora c’è una geocache più remota di qualsiasi altra: una moneta speciale a bordo di Perseverance. Realizzata nello stesso materiale dei caschi-visiere, fa parte del target di calibrazione di Sherloc (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals), uno strumento all’estremità del braccio robotico di Perseverance.

Sherloc “collabora” con una telecamera degna del suo omonimo detective: Watson (Wide Angle Topographic Sensor for Operations and eNgineering). Ogni volta che Watson scatta una foto del bersaglio, i fan del geocaching possono andare a cercare le immagini mentre appaiono nella galleria di di Perseverance su mars.nasa.gov.

Il target di calibrazione di Sherloc è ricco anche di altre chicche. Per fare un fine-tuning delle impostazioni dello strumento, gli scienziati hanno aggiunto una fetta di meteorite marziano. Insieme al materiale della visiera, sul bersaglio si trovano anche altri quattro campioni di materiali con cui sono fatte le tute spaziali, in modo che la Nasa possa osservare come resistono alle radiazioni e alla polvere presenti sulla superficie marziana.

Questo frammento di un meteorite marziano, visto fluttuare all’interno della Stazione Spaziale Internazionale, fa ora parte di un target di calibrazione per SuperCam, uno degli strumenti a bordo di Perseverance. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Lanl/Cnes/Esa/Thomas Pesquet.

Il meteorite marziano di SuperCam

Da collezionisti di rocce quali sono, per il festooning i geologi propendono per il loro soggetto preferito. Ecco perché quando hanno costruito SuperCam, hanno selezionato la propria fetta di meteorite marziano. SuperCam è uno strumento laser che colpisce rocce e “terreno”, per poi misurare il vapore risultante al fine di determinarne la composizione. Questo particolare pezzo di roccia su SuperCam ha fatto un viaggio di andata e ritorno verso la Stazione Spaziale Internazionale prima che gli scienziati lo aggiungessero a Perseverance. Le parti di SuperCam sull’albero di Perseverance – o “testa” – sono state fornite dal Centre National d’Etudes Spatiales, l’agenzia spaziale francese, insieme al meteorite.

Una placca commemorativa della campagna “Send Your Name to Mars” della Nasa è stata installata su Perseverance il 16 marzo 2020, presso il Kennedy Space Center. Tre chip di silicio (nell’angolo in alto a sinistra) portano 10932295 nomi e i 155 finalisti del concorso “Name the Rover” della Nasa. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech.

Quasi 11 milioni di nomi

Sin dai tempi di Spirit e Opportunity, il Jpl ha dato la possibilità alle persone di tutto il mondo di “volare” su Marte inviando i loro nomi. I microchip con i nomi sono stati trasportati da tutte le missioni della Nasa sbarcate su Marte, a partire dal Pathfinder nel 1997. Curiosity, l’ultimo rover arrivato su Marte, porta un microchip con 1.2 milioni di nomi. Perseverance l’ha battuto, portando tre piccoli chip con 10.9 milioni di nomi. I chip portano anche i 155 nomi finalisti presentati per il concorso Name the Rover di Perseverance. Visibili dalle telecamere sull’albero del rover, i chip condividono lo spazio su una piastra metallica situata al centro della traversa di poppa di Perseverance e ornata da una grafica incisa al laser raffigurante la Terra e Marte uniti dalla stella che dà luce ad entrambi. La frase “Esplora come uno”, scritta in codice Morse nei raggi del Sole, collega i due pianeti.

Questa piastra in alluminio di 8 x 13 centimetri, attaccata a Perseverance, commemora l’impatto della pandemia Covid-19 e rende omaggio alla perseveranza degli operatori sanitari in tutto il mondo. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech.

Un memoriale Covid su Marte

L’anno 2020 sarà ricordato per la pandemia di coronavirus. Nonostante quello che è successo, gli ingegneri della Nasa sono riusciti a completare la costruzione e il collaudo di Perseverance – all’interno di camere bianche, in California e Florida – nel rispetto delle precauzioni di sicurezza imposte dalla pandemia.

Il team del rover ha voluto riconoscere le sfide affrontate dalla comunità globale e onorare i numerosi operatori sanitari che hanno rischiato la vita per aiutare le persone colpite dalla pandemia, con una piastra di alluminio posta sul lato sinistro del rover, che reca un’immagine della Terra sostenuta dal bastone di Asclepio, un antico simbolo greco che mostra una bacchetta intrecciata a serpente per simboleggiare la guarigione e la medicina.