DUE SITI PER GIOCARE E IMPARARE

Primo giorno di scuola anche all’Inaf

Restyling di EduInaf, anche nei contenuti, e lancio di una nuova piattaforma – Play – tutta dedicata alla didattica innovativa: per studentesse, studenti e docenti con la passione per l’astronomia, per il pensiero computazionale e per le materie Stem l’anno scolastico parte ricco di proposte. E due eventi internazionali imminenti: “Observe the Moon Night” e “Europe Code Week”. Ne parliamo con Livia Giacomini e Maura Sandri

     07/09/2020

EduInaf, la testata dell’Istituto nazionale di astrofisica per la didattica e alla divulgazione

Settembre, mese di riapertura delle scuole. E con l’inizio del nuovo anno scolastico – nuovo e imprevedibile, quest’anno più che mai – si rinnovano e si arricchiscono anche le proposte online dell’Istituto nazionale di astrofisica per la didattica: con la riorganizzazione e l’ampliamento dell’offerta di EduInaf e con il lancio di un sito completamente nuovo: Play.

Attivo sin dal 2014, EduInaf è il sito dell’Inaf dedicato alla didattica e alla divulgazione. Per anni è stato anzitutto un contenitore di proposte e risorse educative, rivolto dunque principalmente a studenti e insegnanti. Ma dallo scorso giugno, sotto la direzione di Livia Giacomini dell’Inaf di Roma – che firma oggi un editoriale di presentazione – è diventato una testata giornalistica a tutti gli effetti, e sta ampliando la sua offerta.

«La scommessa che facciamo con il nuovo EduInaf», dice Giacomini, «è quella di non limitare i nostri lettori a chi è già appassionato allo spazio. Vogliamo rendere questo strumento indispensabile anche a chi cerca un metodo alternativo e affascinante per avvicinarsi o insegnare concetti di fisica, matematica, storia, arte, geografia. Insomma alla cultura e alla riflessione più in generale. Per questo motivo, negli ultimi mesi abbiamo popolato il nostro archivio di risorse didattiche con oltre 150 nuovi contenuti da poter utilizzare online o in presenza».

«L’altro grande cambiamento», continua Giacomini, «è che, da questo settembre, EduInaf si darà un tema mensile, sul quale proporrà nuovi contenuti didattici, rubriche e approfondimenti destinati a studenti, genitori, insegnanti e appassionati. Questo mese è la volta della Luna, in onore di Observe the Moon Night – evento mondiale organizzato dalla Nasa il 26 settembre. Festeggeremo la Luna e gli altri satelliti del Sistema solare pubblicando oggi il nostro primo percorso didattico: una raccolta di risorse e spunti intorno al tema “Luna e le altre”. Speriamo sia un utile strumento per gli insegnanti di ogni ordine e grado che vogliano portare in classe l’astrofisica, legandola agli argomenti curriculari e al raggiungimento di competenze specifiche».

Play, la nuova piattaforma dell’Istituto nazionale di astrofisica dedicata alla didattica innovativa

Poi c’è Play, la piattaforma dell’Inaf per la didattica innovativa. Ideato e realizzato da Maura Sandri dell’Inaf di Bologna, che insieme a Sara Ricciardi ne è anche la curatrice, è un sito appena nato – è stato messo online da poche settimane. È nuovo anche per il tipo di contenuti che propone: coding, making, tinkering, robotica educativa… un sito che più Stem non si potrebbe. E non poteva avere un nome più indovinato, per una piattaforma dedicata all’apprendimento: play, giocare. Su Play i documentari non si guardano: si creano, con Scratch. La differenza fra massa e peso non s’impara: la si sperimenta, costruendosi la propria bilancia gravitazionale. E le fasi lunari non si spiegano: si scoprono, con l’osservazione e con il Lunatario. Tutto con grande divertimento e grande serietà, perché, come scriveva Gregory Bateson in Verso un’ecologia della mente, «un bambino che gioca con i cubi per lo più si comporta in maniera molto seria col suo “divertimento”. Credo che un bambino che gioca con i cubi abbia anche lui le sue regole. I cubi stessi costituiscono una specie di regola. In certe posizioni stanno su e in altre posizioni non stanno su». Su Play i “cubi” non mancano, ma sono oggetti del nuovo millennio: di tutte le forme e i materiali possibili, a volte motorizzati, spesso sotto forma di bit ed mBot.

«La piattaforma Play raccoglie attività che hanno il comune filo conduttore dell’astronomia e dell’astrofisica, pensate per divulgare concetti fondamentali in questi ambiti e nel contempo sviluppare il pensiero computazionale, grazie al quale», spiega Sandri, «possiamo andare oltre l’intuizione della soluzione di un problema, arrivando a realizzarla, con diversi strumenti. È chiaro che pensiero computazionale e attività di ricerca – astrofisica ma non solo – sono indissolubili, ed è fondamentale che i bambini sviluppino questa abilità fin da piccoli, per affrontare tutte le sfide che gli si porranno davanti nella vita. È per questo motivo, per la sua importanza e per il suo legame con la ricerca, che Inaf ha deciso di impegnarsi nello sviluppo di risorse che riescano ad aiutare i ragazzi a sviluppare il pensiero computazionale, in accordo con il suo ambito di ricerca e con quella che è la sua terza missione».

«La piattaforma Play verrà costantemente aggiornata da ricercatori e tecnologi dell’Inaf con l’aggiunta di nuove proposte, che possono essere svolte in presenza, con la didattica a distanza oppure a casa, in completa autonomia» continua Sandri. «Per ora è possibile trovare diverse schede relative ad attività di coding, robotica educativa, making, tinkering (accessibili tramite il blog e le rispettive sezioni, elencate nelle risorse del menù principale) e una ludografia con un elenco di giochi da tavolo (e non solo) attraverso i quali si possono imparare concetti fondamentali di astronomia. A breve, grazie a Giuliana Giobbi dell’Inaf di Roma, sarà disponibile anche la versione inglese e francese del sito. In realtà, già adesso sono presenti alcune risorse in più lingue, che sono state selezionate dalla Commissione Europea e che si possono trovare anche sul sito della Europe Code Week – la settimana europea della programmazione, che si terrà dal 10 al 25 ottobre 2020 – che mira a portare la programmazione e l’alfabetizzazione digitale a tutti, in modo divertente e coinvolgente, con lo stesso spirito di Play».