SPIEGATO IL DEFICIT DELLE CONDRITI CARBONACEE

La fragilità degli asteroidi ricchi di carbonio

Grazie ai dati di Mascot, il lander atterrato sull’asteroide Ryugu, i ricercatori del centro aerospaziale tedesco hanno scoperto che i comuni asteroidi di tipo C sono costituiti da un materiale troppo fragile per sopravvivere all'ingresso nell’atmosfera terrestre, motivo per cui si trovano pochi meteoriti di questo tipo sulla Terra. I dettagli dello studio sono stati pubblicati su Nature Astronomy

     17/07/2019

Regione dell’asteroide Ryugu. Crediti: Dlr

I ricercatori del Centro aerospaziale tedesco (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt, Dlr) sono giunti alla conclusione che Ryugu e gli altri comuni asteroidi di “classe C” sono costituiti da un materiale più poroso di quanto si ritenesse in precedenza. Per questo motivo, piccoli frammenti di questi asteroidi sono troppo fragili per sopravvivere all’ingresso nell’atmosfera terrestre e ciò potrebbe spiegare il deficit di questo tipo di meteoriti nei reperti trovati sulla Terra.

I risultati dello studio, pubblicati su Nature Astronomy, si basano su misure ad alta risoluzione della temperatura superficiale dell’asteroide, effettuate con il radiometro Mara a bordo di Mascot, il lander franco-tedesco che il 3 ottobre 2018, nell’ambito della missione giapponese Hayabusa2, è sceso sull’asteroide Ryugu, del diametro di quasi un chilometro, e ha inviato sulla Terra immagini e misure spettacolari della superficie dell’asteroide.

«Ryugu ci ha sorpreso», afferma Matthias Grott, Principal Investigator di Mara presso l’Istituto di ricerca planetaria del Dlr di Berlino e primo autore dello studio. «Sull’asteroide, abbiamo osservato solo frammenti più grandi, molto porosi e probabilmente molto fragili». Le curve di luce infrarosse di questi asteroidi ricchi di carbonio, ottenute precedentemente da Terra, erano state interpretate dai ricercatori che studiavano le loro proprietà termiche come prodotte da corpi ricoperti di particelle le cui dimensioni si presumeva andassero da granelli di sabbia a ghiaia.

Fino ad ora, solo pochi meteoriti condriti trovati sulla Terra sono stati identificati come frammenti di asteroidi di tipo C, che in realtà sono molto comuni nel sistema solare (“C” è il simbolo chimico dell’elemento carbonio). «Ora possiamo confermare come molto probabile il fatto che i frammenti di questi asteroidi vengano distrutti quando entrano nell’atmosfera terrestre, bruciando completamente. Ciò significa che solo i frammenti più grandi raggiungono la superficie terrestre», spiega Grott. «Ecco perché i meteoriti di questo tipo sono così rari sulla Terra».

La buona notizia è che, proprio per questo motivo, l’atmosfera della Terra offre una maggiore protezione dagli asteroidi di tipo C, che rappresentano i tre quarti di tutti gli asteroidi. Ryugu è un asteroide di tipo C, un rappresentante ricco di carbonio dei più antichi corpi del Sistema solare di 4.5 miliardi di anni fa, e quindi un elemento costitutivo della formazione dei pianeti. È uno dei più antichi dei 17mila asteroidi con orbite che intersecano la Terra.

Il radiometro Mara a bordo del lander Mascot. Crediti: Dlr

Il team di ricerca internazionale guidato da Grott ha determinato l’aumento e la diminuzione della temperatura superficiale nel corso del ciclo diurno, di circa sette ore e mezza, misurando la radiazione infrarossa emessa dalla superficie dell’asteroide durante il giorno e la notte, utilizzando il radiometro Mara. Queste misure hanno permesso di dedurre le proprietà termiche e la densità del materiale. I dati di Mascot sono stati trasmessi al satellite giapponese Hayabusa2, a tre chilometri sopra la superficie dell’asteroide, che li ha inviati sulla Terra.

Sebbene la nostra atmosfera sembri essere un’efficace barriera contro questi asteroidi, secondo gli autori del nuovo studio sono necessarie ulteriori ricerche per determinare la dimensione massima dell’asteroide per la quale questa protezione atmosferica risulta ancora efficace.

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