CON UN’INTERVISTA A LUCA VALENZIANO

A Losanna giornalisti scientifici da tutto il mondo

Si è aperta oggi in Svizzera l’undicesima conferenza mondiale dei giornalisti scientifici, appuntamento biennale dedicato interamente ai professionisti della notizia scientifica. Negli spazi espositivi degli enti pubblici di ricerca, tra i tanti stand presenti, anche quello dell’Istituto nazionale di astrofisica

     01/07/2019

L’ingresso dello Swiss Tech Convention Center, il centro conferenza di Losanna dove si è inaugurata oggi l’undicesima conferenza mondiale dei giornalisti scientifici. Crediti: Media Inaf

L’apertura è avvenuta oggi, lunedì 1° luglio, presso la sala plenaria dello Swiss Tech Convention Center di Lausanne, in Svizzera – con il lago di Lemano da una parte e le Alpi ancora innevate dall’altra. Oltre un migliaio di giornalisti scientifici, provenienti da più di 60 paesi del mondo, si sono riuniti per Wcsj2019, l’undicesima conferenza mondiale dei giornalisti scientifici.

Un evento, quello di quest’anno, organizzato grazie alla collaborazione di Asjs, Ajspi e Swim (rispettivamente le associazioni svizzera, francese e italiana di giornalismo scientifico), con il sostegno scientifico e accademico del mondo politico, mediatico ed economico svizzero ed europeo. Oltre 200 speaker, numerosi workshop tematici, sessioni plenarie e più di quaranta sessioni parallele: sono solo alcune delle attività che contraddistingueranno questa edizione, il cui tema, non a caso, è “Reaching new heights in science journalism” – raggiungere nuove vette nel giornalismo scientifico.

Ma di cosa si parlerà in questa cinque giorni dedicata al giornalismo scientifico? Dai temi più attuali – riscaldamento globale, cambiamenti climatici, vaccini, biodiversità – a quelli classici che riguardano il rapporto del giornalismo scientifico con la politica e la religione. Si parlerà di discriminazione di genere in campo giornalistico, delle buone pratiche e dei valori del mestiere del giornalista scientifico. E, a distanza di 50 anni dall’allunaggio, non poteva mancare una disamina dei programmi spaziali futuri per cercare di capire dove saremo tra 50 anni nell’esplorazione dello spazio. Si parlerà anche di “giornalismo delle soluzioni”, delle sfide che i giornalisti scientifici del Sud del mondo devono affrontare e cosa è possibile fare per ridurre ed eliminare il divario con il Nord anche da questo punto di vista. Ma anche di fake news e del ruolo del giornalista nel riconoscerle e combatterle ai tempi dei media. Insomma, gli argomenti sono davvero tanti e di grande attualità, e tutti saranno esaminati da chi ha fatto della diffusione delle notizie scientifiche un mestiere, grazie anche alle opinioni, idee, storie e racconti di giornalisti – alcuni dei quali premi Pulitzer – freelance o che lavorano per media come The Guardian, Le Monde, The Washington Post, La Vanguardia, Bbc, New Scientist, Nature, Science e tanti altri ancora. A questi si uniranno esperti e dirigenti di numerose istituzioni scientifiche, dall’Esa al Cern.

Ci saranno poi mostre, attività serali, conferenze stampa e oltre 30 “field trips”: visite in campo che avranno come obiettivo quello di far entrare i giornalisti scientifici nella “seconda casa” degli scienziati – i loro laboratori. Tra i tanti proposti, ce ne saranno due anche in Italia: uno all’istituto italiano di tecnologia e l’altro al Joint Research Centre dell’Ispra, l‘ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

“#Italy, the beauty of science”, lo stand degli enti di ricerca italiani

La conferenza sarà anche un momento di incontro imprescindibile tra chi della scienza e dei suoi risultati ne dà notizia e chi, invece, la scienza e i risultati li produce: gli enti di ricerca pubblici e privati. “Take a break, talk science”, è il titolo scelto dagli organizzatori dell’evento per questi incontri all’interno dell’area espositiva, nella quale, su oltre 25 stand, altrettanti enti e istituti di ricerca di tutto il mondo presenteranno le loro ricerche e le loro missioni.

Per l’Italia, insieme all’Istituto nazionale di fisica nucleare, il Consiglio nazionale delle ricerche, il Centro euro-mediterraneo dei cambiamenti climatici, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, il Gran Sasso Science Institute (GSSI) e I’Istituto italiano di tecnologia (IIT), c’è naturalmente anche l’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica.

«Lo stand è organizzato dall’ambasciata italiana a Berna e dal Ministero degli Esteri, e ha coinvolto gli enti di ricerca italiani. L’idea», spiega Luca Valenziano, responsabile Inaf dell’ufficio per le Politiche e relazioni con infrastrutture e collaborazioni internazionali, «è quella di esporre la ricerca italiana nella sua eccellenza, quindi abbiamo creato uno stand e abbiamo messo in esposizione oggetti, pannelli e video realizzati ad hoc per questo evento, per far conoscere la ricerca scientifica italiana ai giornalisti scientifici nel mondo. In più, il punto di forza di questo lavoro è la presenza dei ricercatori, che verranno qui a incontrare direttamente i giornalisti e a fare mini-conferenze spot, programmate durante i coffee-break, che ci serviranno per far conoscere a tutti i giornalisti stranieri la ricerca scientifica italiana. Nella realizzazione di questo stand di rappresentanza sono state coinvolte una quarantina di persone e abbiamo un programma fittissimo di eventi. Questo evento rientra nel processo di internazionalizzazione dell’Inaf per creare connessioni con gli altri enti di ricerca internazionali. Domani, 2 luglio, verrà in visita l’ambasciatore e il console generale italiano alle 15 per un evento delle camere di commercio italiane e svizzere per premiare 6 start-up (3 italiane e 3 svizzere) che hanno sviluppato delle nuove tecnologie a partire dalla ricerca scientifica».

Guarda su MediaInaf Tv l’intervista a Fabio Turone, presidente Swim: