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La Sardegna spinge per l’Einstein Telescope

In occasione della conferenza Sigrav 2018 si è parlato dell’Einstein Telescope. L’Inaf era presente con Nichi D’Amico, Emilio Molinari e Riccardo Ciolfi, ricercatore insignito del Premio Sigrav insieme a Marica Branchesi, indicata da Nature e da Time fra le persone più influenti dell’anno

     11/09/2018

Alcuni partecipanti alla conferenza. Crediti: Paolo Soletta / Media Inaf

La Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione (Sigrav) organizza ogni due anni una lunga convention che fa il punto sulle ultime scoperte nell’ambito delle scienze fisiche e gravitazionali. Per quest’anno l’appuntamento è a Pula, in provincia di Cagliari, dove proprio in questi giorni – da sabato 9 a sabato 15 settembre – si stanno incontrando ricercatrici e ricercatori dei più importanti istituti coinvolti in questo settore: atenei e istituti di ricerca mondiali fra i quali, per l’Italia, il Gran Sasso Science Institute (Gssi), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). A fare gli onori di casa, le due università di Cagliari e di Sassari, da cui è partita la “pazza idea” di proporre la Sardegna come sito di realizzazione per il futuro interferometro di terza generazione chiamato Einstein Telescope. Un progetto grandioso che consiste nella creazione di un triangolo di tunnel sotterranei, di dieci chilometri di lato, all’interno dei quali ospitare sei interferometri per misurare onde gravitazionali e per compiere molti altri esperimenti di fisica.

La candidatura della Sardegna non è scontata: nonostante una condizione geologica pressoché perfetta, occorrerà infatti spuntarla su progetto che vede insieme i governi di Belgio, Olanda e Germania, con un vertice del grande triangolo per ciascuno dei tre Paesi.

Alla tavola rotonda dedicata all’Einstein Telescope, aperta dall’intervento del professor Fulvio Ricci della Sapienza, hanno preso parte, fra i gli altri, l’assessore alla Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio della Regione Sardegna Raffaele Paci e il senatore del M5S Giovanni Marilotti, grande sostenitore del progetto e dello sviluppo – per vincere questa sfida europea che vale oltre un miliardo di euro – di un “asse mediterraneo” di alleanze con Francia e Spagna

Per l’Inaf è intervenuto il Presidente Nichi D’Amico, che ha sottolineato come l’Istituto nazionale di astrofisica abbia «la caratteristica, unica al mondo, di possedere al proprio interno tutte le competenze intellettuali e strumentali per osservare l’universo a tutte le lunghezze d’onda, sia da terra che dallo spazio. La comprensione dei fenomeni che si studieranno con l’Einstein Telescope passa inevitabilmente per questi studi di follow up. Si tratta di un impianto che farà la fisica dei prossimi decenni, quindi attendiamo con entusiasmo e grande aspettativa le scelte della politica europea che ovviamente saranno determinanti».

Il soggetto delle scelte politiche cui fa riferimento D’Amico ha un nome ben preciso: European Strategy Forum on Research Infrastructures (Esfri), lo strumento europeo che ogni due anni aggiorna le strategie della ricerca scientifica e che in pratica decide cosa verrà finanziato e cosa no. Per l’Einstein Telescope l’obiettivo è quello di essere inserito nella Esfri Roadmap 2020. Nel frattempo, proprio oggi, martedì 11 settembre, a Vienna, è stata presentata la Roadmap 2018, e non è mancato il riferimento all’astronomia multi-messenger, come si può leggere nel report scaricabile.

«Credo che la Sardegna abbia molte carte da giocare», dice D’Amico a proposito della candidatura della regione come sito per l’Einstein Telescope. «Innanzi tutto è tecnicamente abbastanza accertato e condiviso che quello proposto sia il sito migliore che possiamo offrire in Europa, e questo è già importantissimo. La Sardegna inoltre ha dimostrato, nell’ambito della politica di coesione della Ue, di sapere capitalizzare questi interventi, come abbiamo visto con il Sardinia Radio Telescope, che doveva essere un “avamposto” posizionato in Sardegna per ragioni tecnico-logistiche e che invece si è riusciti a capitalizzare, facendolo diventare una delle strutture di ricerca più vibranti d’Europa, dando seguito proprio alle raccomandazioni europee sulla coesione».

«L’Istituto nazionale di astrofisica è un campione riconosciuto di collaborazione scientifica internazionale», aggiunge Emilio Molinari, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’Inaf di Cagliari, «per cui costruire un telescopio come l’Einstein Telescope in Sardegna e coinvolgere noi dell’Inaf vorrebbe dire fare tesoro, a vantaggio di tutti, di questo grande patrimonio di relazioni scientifiche. Inoltre questo progetto potrebbe portare a una maggiore emancipazione del territorio e a una connessione più forte con il resto del mondo, a partire dall’ambito scientifico».

La prima giornata di incontri si è conclusa con l’assegnazione di alcuni premi, fra i quali il Sigrav Prize, andato a due giovani ricercatori protagonisti delle ultime scoperte sulle onde gravitazionali: Riccardo Ciolfi dell’Inaf di Padova e Marica Branchesi del Gssi, già inserita da Nature tra i dieci scienziati dell’anno nel 2017 e da Time fra le cento persone più influenti al mondo nel 2018.