JAXA ABBANDONA LE RICERCHE

Hitomi: il danno è irrimediabile

Un malfunzionamento dei pannelli solari ha causato lo spegnimento del satellite giapponese e quindi i tecnici non riusciranno più a effettuare comunicazioni radio. Alla missione hanno collaborato anche NASA ed ESA. Il commento di Luigi Piro (INAF)

     28/04/2016
Rappresentazione artistica di Hitomi. Crediti: JAXA

Rappresentazione artistica di Hitomi. Crediti: JAXA

Anche la più piccola speranza di riattivare le comunicazioni con il satellite scientifico per raggi X giapponese Hitomi è andata perduta. Per adesso le notizie che arrivano da JAXA, l’agenzia spaziale giapponese, sono totalmente negative. I tecnici hanno perso definitivamente il controllo del satellite di osservazione, lanciato il 17 febbraio scorso.

Secondo quanto si può leggere dalla nota stampa, il malfunzionamento deriva da un guasto alle batterie che impedirebbe al satellite di continuare a svolgere le proprie funzioni. Si apprende che almeno 5 pezzi esterni dei pannelli solari di alimentazione si sono staccati dal satellite a causa della forza sviluppata dalla rapida rotazione del satellite (un’anomalia che gli ingegneri a terra non sono riusciti a risolvere in tempo dato che i pannelli solari non erano più rivolti verso il Sole). La separazione è stata confermata anche dalle altre agenzie spaziali.

L’ultima comunicazione con il satellite risale al 27 marzo, quando l’agenzia spaziale giapponese aveva segnalato un’anomalia preoccupante nel comunicare attivamente con il satellite che si trova attorno alla Terra. Dalla nota si legge: «All’inizio abbiamo avuto qualche speranza di ripristinare le comunicazioni con ASTRO-H in quanto credevamo di aver ricevuto tre segnali dal satellite in seguito alla separazione dei pannelli solari. Tuttavia, siamo arrivati alla conclusione che i segnali ricevuti non provenivano da ASTRO-H a causa delle differenze nelle frequenze». È evidente adesso che non sarà più possibile recuperare alcuna comunicazione radio.

JAXA ha comunicato che rinuncerà alle attività di ricerca del satellite ma sicuramente indagherà sulle cause del fallimento della missione ASTRO-H, che ha visto una partecipazione importante della NASA e una piccola partecipazione dell’Agenzia Spaziale Europea. Hitomi, che in giapponese vuol dire pupilla, era stato progettato per osservare i raggi X provenienti dai buchi neri e dagli ammassi di galassie. Una missione costata in tutto quasi 365 milioni di dollari.

Saku Tsumeta, il direttore del Centro di ricerca Space Science di JAXA, ha detto che l’agenzia ha fatto di tutto per recuperare il satellite ma è giunto il momento di rinunciare. «Siamo dispiaciuti», ha ammesso scusandosi con il popolo giapponese che ha sostenuto il satellite e con i collaboratori della NASA. «C’è stato un errore umano, ma in un sistema complesso come questo dobbiamo immaginare che gli esseri umani fanno errori», ha aggiunto. Tsumeta ha tenuto a specificare che l’agenzia non potrà lanciare un satellite gemello per almeno 12 anni, ma se ne occuperà l’ESA.

«E’ una enorme perdita scientifica» commenta Luigi Piro, astrofisico dell’INAF-IAPS. «Prima di perdere il satellite gli scienziati di Hitomi hanno effettuato una osservazione di un enorme ammasso di galassie nella costellazione del Perseo  con lo  strumento che, lavorando a temperature vicine allo zero assoluto, permette di osservare con precisione mai raggiunta la energia dei fotoni X e catturare immagini. I risultati sono di una bellezza strabiliante, e questo lascia ancora di piu l’amaro in bocca. Tali risultati tuttavia dimostrano come questa nuova tipologia di srumenti criogenici, che voleranno in versione ancora piu avanzata con il grande telescopio spaziale dell’ESA Athena, apriranno una nuova frontiera nella comprensione dell’Universo caldo e violento».