CHI LO CONOSCE LO EVITA

Verso l’orizzonte del Buco Nero

Nell’ambito degli eventi dedicati all’Anno della Luce, promosso per il 2015 dall’UNESCO, domani presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell'INAF si parlerà di buchi neri insieme a Tomaso Belloni, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Astrofisica ed esperto dell'argomento

     28/01/2015

29gennaioCos’è un buco nero? Come si forma? Come lo si trova? Come lo si osserva?

Sono queste le domande alle quali cercherà di dare una risposta il prof. Tomaso Belloni dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera a Milano nella conferenza che si terrà giovedì 29 gennaio alle ore 20:30 presso  l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell’INAF, a Napoli, dal titolo “Verso l’orizzonte del Buco Nero: chi lo conosce lo evita”.

Questa manifestazione, assieme all’Astrokids  tenuto il 17 gennaio scorso, è l’abbrivo di un anno ricco di eventi tutti dedicati alla Luce di cui quest’anno si celebre l’Anno Internazionale proclamato dall’UNESCO, organismo sovranazionale dell’ONU creato con lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni mediante l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione.

Nell’Universo esistono diversi tipi di buchi neri: quelli “stellari”, che sono il prodotto finale dell’evoluzione di una stella massiccia esplosa come Supernova e che hanno masse dell’ordine di 10-30 volte quella del nostro Sole e dimensioni di circa 10 km, fino ai “buchi neri supermassicci”, con masse di milioni o miliardi di Soli collocati al centro delle galassie.

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Concetto artistico di un buco nero supermassiccio in formazione quando l’universo era giovane Credits:NASA/CXC/A.Hobart

Al centro della nostra Galassia c’è un buco nero della categoria dei supermassicci. Gli astronomi riescono ad “osservarlo” bene poiché è molto “vicino a noi”: circa 25.000 anni luce dalla Terra. Ovviamente non è un’osservazione diretta, gli scienziati osservano le stelle le cui orbite sono influenzate dall’intenso campo gravitazionale del buco nero  centrale.

La conferenza pubblica sarà dunque un viaggio affascinante tra questi oggetti esotici che popolano l’Universo e sarà seguita dalle osservazioni di Giove effettuate con i telescopi dell’Osservatorio.

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