DELL’ASTEROIDE VESTA

Un cratere per Angioletta

Rompendo una regola che diceva di nomi dei crateri dell'asteroide Vesta a pesonalità femminili del mondo romano antico, il Team della missione ha deciso di dedicarne uno alla planetologa dell'INAF Angioletta Coradini, scomparsa tre anni fa: «La conferma - dice Maria Cristina De Sanctis dell'INAF-IAPS - del riconoscimento mondiale al suo lavoro di scienziata»

     21/10/2014

angioletta_hamoUn cratere chiamato Angioletta Coradini. Si trova su Vesta, l’asteroide oggetto, insieme a Cerere, delle attenzioni della sonda della NASA Dawn sulla quale si trova istallato lo spettrometro visivo e infrarosso VIR del quale la scienziata dell’INAF era PI.

Il nome è stato approvato e ufficialmente implementato durante l’ultimo Team Meeting di Dawn.

A tre anni dalla scomparsa non mancano dunque gli attestati e i riconoscimenti delle qualità scientifiche e professionali di Angioletta Coradini, che fin dall’inizio della carriera, è stata tra i protagonisti di moltissime missioni spaziali. I suoi strumenti sono a bordo dell’orbiter Mars-Express dell’ESA, della sonda Rosetta ora impegnata, dopo dieci anni di viaggio, nell’analisi del nucleo della cometa Churyumov-Gerasimenko, della sonda Juno della NASA, della sonda Cassini che sta da dieci anni studiando il sistema di Saturno e della sonda Venus Express.

Maria Cristina De Sanctis è oggi team leader dello strumento VIR della missione Dawn: «Tutti i crateri su Vesta sono stati attribuiti a personalità femminili del mondo romano antico. Unica eccezione per Angioletta Coradini».

«Angioletta Coradini» aggiunge la ricercatrice dell’INAF-IAPS «rappresenta una delle figure più importanti a livello mondiale nell’ambito della planetologia e l’eccezione fatta nell’attribuirle un cratere lo dimostra».