AL TELESCOPIO GEMINI SUD

FLAMINGO-2 spicca il volo

Dopo una gestazione travagliata, è entrata in funzione FLAMINGO-2, una camera a grande campo di seconda generazione installata sul telescopio Gemini Sud in Cile. Le impressionanti immagini del cielo ottenute nei test finali illustrano bene le notevoli capacità di questo nuovo strumento.

     09/08/2013
Immagine ottenuta con FLAMINGO-2 nel vicino-infrarosso della Nebulosa Cigno (M17), una delle regioni nella nostra galassia in cui è più intensa la formazione stellare. Crediti: Gemini Observatory/AURA

Immagine ottenuta con FLAMINGO-2 nel vicino-infrarosso della Nebulosa Cigno (M17), una delle regioni nella nostra galassia in cui è più intensa la formazione stellare. Crediti: Gemini Observatory/AURA

Dietro a una meravigliosa immagine astronomica c’è sempre un grande lavoro di preparazione, basato anche su prove ed errori. Ne è una dimostrazione lo strumento FLAMINGO-2 che ha terminato in questi giorni le fasi di collaudo finale al telescopio Gemini Sud in Cile e dal primo settembre offrirà le sue notevoli performance – apprezzabili nelle immagini qui a fianco – per le osservazioni scientifiche vere e proprie.

Operativo dal 2000, l’Osservatorio Gemini è costituito da una coppia di telescopi gemelli (Nord e Sud) con specchio primario da 8,1 metri, collocati l’uno sulla sommità del vulcano dormiente Mauna Kea alle Hawaii e l’altro presso il Cerro Pachón sulle Ande cilene. Il consorzio di paesi che gestiscono l’Osservatorio (USA, Canada, Cile, Australia, Brasile, Argentina) decise anni fa di dotare il Gemini Sud di un nuovo potente strumento, FLAMINGO-2 appunto, una camera a grande campo sensibile alle frequenze del vicino-infrarosso con capacità spettrometriche multi oggetto.

Installato una prima volta nel 2009, lo strumento dovette essere rivisto per diversi problemi tra cui un grave deterioramento di parecchi pixel del sensore. La successiva ricollocazione a inizio 2012 evidenziò invece dei problemi di stabilità termica, che furono presumibilmente all’origine della rottura di una lente di collimazione del telescopio, a cui lo strumento è adiacente.

Galassia a spirale NGC 253

Lo sguardo penetrante di FLAMINGOS-2 ha catturato l’intricato vortice di polveri al centro della galassia a spirale NGC 253, distante da noi 11,5 milioni di anni luce. Crediti: Gemini Observatory/AURA

Ora, dopo una significativa riprogettazione e ricostruzione, FLAMINGOS-2 ha dato prova al mondo di essere pronto ad affrontare le sfide scientifiche di frontiera in campo astronomico, dall’esplorazione del Sistema Solare fino alle più distanti ed energetiche esplosioni nell’Universo, grazie a un potente mix di capacità.

“Non è stato un viaggio facile,” ammette Percy Gomez, scienziato dell’Osservatorio Gemini responsabile di FLAMINGO-2, “ma, grazie al grande impegno profuso da ingegneri e ricercatori di Gemini, molto presto gli astronomi potranno beneficiare appieno di uno strumento robusto e affidabile”.

Per saperne di più:

  • Il sito del Gemini Observatory